Mancini vs Kubo, secondo round a colpi di ‘legni’ e ambizione

REAL SOCIEDAD ROMA KUBO MANCINI – “Se vedemo a Donostia”, vogliamo citare il simpatico tweet della Real Sociedad di qualche giorno fa. Gli spagnoli attendono la Roma a San Sebastian per il ritorno degli ottavi dopo aver vinto 2-0 all’Olimpico il primo round. Mourinho conferma la ‘solita’ formazione con Mancini inamovibile, al quale spetterà il compito di tenere Kubo lontano da Rui Patricio.
Roma, Gianluca Mancini
Quando il gioco si fa duro, Mancini inizia a giocare. Lo si può dire con discreta sicurezza. Gianluca non si tira certo indietro di fronte ad una gara importante. Anzi, ogni tanto pesca il jolly dal suo fermacarte. Come è successo a Tirana con il lancio perfetto per Zaniolo, come è accaduto ancora con la Juve. con il gol vittoria. Ancora deve andare in rete in questa Europa League (8 partite giocate), al momento ha colpito solo un palo nelle 4 azioni d’attacco tentate.
Nei suoi 705 minuti di cartellino timbrato, ha smaltito tutte le scartoffie sulla scrivania. Oltre alla citata fase d’attacco, ha risolto situazioni potenzialmente critiche: 43 palloni recuperati, 13 tackle e altrettanti disimpegni. Non butta mai via la palla, il classe ’96 di Pontedera, e sta aumentando il tasso di precisione (84.25%). Tra i suoi colleghi di reparto è quello che, sino ad ora, ha realizzato più assist (3) tra campionato e Coppa Italia. Insomma, le note della chitarra spagnola potrebbero essere la melodia giusta per lui.
Real Sociedad, Takefusa Kubo
Kubo di Rubik è stato già detto? Spigoloso lo è sicuramente, almeno per le difese avversarie. Takefusa non ha reso vita facile a Mancini e compagni all’Olimpico. Con la sua rapidità è riuscito a muoversi bene tra le linee, anche se alla fine la difesa giallorossa se l’è cavata bene. C’è ovviamente un secondo round tutto da giocare, il 21enne giapponese è, tra l’altro, alla ricerca della prima rete stagionale in Europa League con gli spagnoli. Anche lui, come Gianluca, è al momento fermo al palo (1), nei 7 tiri tentati. Conta però anche due assist. Meno preciso del numero 23 (72,5%), in fase di copertura non si vede tantissimo: 4 palloni recuperati, 1 disimpegno. Ma la sua missione è un’altra: “Voglio far parte della squadra che ha ribaltato la Roma. Che se ne parli tra 10 anni”. Parole di chi è molto carico, ma, come sappiamo, l’unica voce inconfutabile è quella del campo.
M.Teresa Tonazzi