Ranieri, un testaccino alla guida della Juventus

22/09/2007 - 0:00

Pur essendo romano di Testaccio, uno dei quartieri con più alta densità romanista, Claudio Ranieri non ha mai legato il suo nome in modo significativo ai colori giallorossi. Durante i suoi trascorsi di calciatore, l’attuale tecnico juventino, nonostante la trafila nel settore giovanile della Roma, dopo il debutto in prima squadra (4-11-1973 Genoa-Roma 2-1) non riuscì a collezionare più di 6 presenze. La sua carriera lo vide invece successivamente protagonista a Catanzaro, dove, dal 1976 al 1982, realizzò il record di presenze con i calabresi nella massima serie (128), cifra che a tutt’oggi non è stata ancora superata.Terminata la sua attività sul campo da gioco, Ranieri intraprese la strada di allenatore. Agli esordi col Cagliari riuscì in due anni in una duplice promozione dalla serie C alla A. In Italia sedette, con alterne fortune, anche sulle panchine di Napoli e Fiorentina. Durante l’esperienza col club partenopeo, a causa dei risultati che non riusciva ad ottenere, proprio alla vigilia di un Napoli-Roma, Ranieri rischiava l’esonero. In quell’occasione però tutta la squadra si strinse intorno al tecnico regalandogli la vittoria e salvandogli la panchina. Ad ogni modo la vittoria nella partita contro la Roma rimase un episodio isolato nel campionato del Napoli, rimandando di fatto l’esonero del tecnico che si verificò poche settimane più tardi. Ranieri vanta anche un’importante esperienza nel calcio estero dove è stato alla guida di club come il Valencia, l’Atletico Madrid, il Chelsea. A febbraio della scorsa stagione accettò la scommessa-Parma e rientrò nel calcio nostrano, ottenendo una salvezza che inizialmente sembrava insperata. Gli ottimi mesi alla guida dei gialloblu hanno convinto la nuova dirigenza juventina ad affidargli il compito di rilanciare la Juventus nel calcio che conta. Obiettivo che vorrà raggiungere cominciando col fermare, domenica, la corsa della capolista Roma. Sarà curioso in vista del match dell’Olimpico osservare la reazione del pubblico di casa alla sua presenza: lo si ricorderà per i suoi, seppur brevi, trascorsi romani oppure gli si imputerà il fatto di essere alla guida della Juventus? In attesa di risposta possiamo ricordare le dichiarazioni dello stesso Ranieri che affermò, quest’estate, di ricordare la sua avventura romanista come “preistoria”.

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