• Ranieri: “Il tifo non posso tradirlo, Roma è casa mia. La mentalità di Mourinho l’arma in più”

    Giacomo Emanuele Di Giulio
    03/05/2022 - 8:27

    Foto Tedeschi
    Ranieri: “Il tifo non posso tradirlo, Roma è casa mia. La mentalità di Mourinho l’arma in più”

    ROMA LEICESTER RANIERI – Giovedì alle ore 21 si giocherà una delle partite più decisive per la stagione della Roma di Josè Mourinho. Allo Stadio Olimpico arriverà il Leicester per il ritorno della semifinale di Conference League. All’andata, al King Power Stadium il match è terminato sull’1-1. Un match speciale anche per Claudio Ranieri che ha allenato le due formazioni e con le ‘Foxes’ ha vinto una storica Premier League nel 2016. Il testaccino ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco uno stralcio delle sue parole.

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    Le parole di Ranieri su Roma-Leicester

    Mister, niente scherzi: giovedì tiferà Roma, vero?
    Ma che me lo chiede? Il rapporto col Leicester è stato un fatto professionale, il tifo invece mi ricollega al bambino che sono stato. Non posso tradirlo.

    Andrà allo stadio?
    Certo. E mi ricorderà i tempi che andavo in Curva. Sa a che età ho fatto la prima trasferta? A 12-13 anni. Andai a Firenze insieme a un cugino con un pullman di tifosi che partiva dal Flaminio.

    Quante chance ha la Roma di passare il turno?
    Dire il 55%, perché stavolta c’è l’effetto Olimpico. È belli rivederlo pieno e faccio i complimenti alla società per la politica dei prezzi.

    Quali sono i punti di forza della Roma e del Leicester?
    La mentalità di Mourinho e, spero, la ritrovata forma di Abraham e Zaniolo. Peccato per l’infortunio di Mkhitaryan, vorrà dire che toccherà a Pellegrini fare un lavoro doppio. Infine il ritorno di Smalling: farà da diga ai contropiedi che ci potrebbero essere. Per gli inglesi, invece, direi l’organizzazione che ha portato Rodgers alternata alla ricerca della verticalità. Questa volontà di andare in profondità è cominciata con me, anche per sfruttare le caratteristiche di uno come Vardy. Ma occhio anche a Maddison, che sa dare tanta qualità.

    Il 4 maggio sarà un anno dall’annuncio che Mourinho sarebbe diventato il nuovo allenatore della Roma: che cosa pensò quel giorno?
    Fu una bellissima sorpresa e, come tutti i tifosi, pensai che la proprietà avesse dato garanzie di investimenti. Dan Friedkin è il presidente perfetto: sta in silenzio e preferisce parlare con i fatti. E lo si capisce da quanto ha immesso finora nel club.

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    1. I criticoni seriali dovrebbero ascoltare queste parole, questo è uno che capisce di calcio e di tutte le sue dinamiche, invece di sparare a zero su tutto e senza cognizione

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