R.Sensi: ´Oggi la partita più importante´

07/01/2007 - 0:00

 
Il sangue non si fabbrica ma si dona: questo è il messaggio lanciato e recepito in pieno dalla tifoseria giallorossa che oggi, fin dalle prime ore della mattina, si è recata allo Stadio Olimpico per partecipare alla giornata promossa in ricordo di Luciano Fioravanti.  Oltre 3.500 romanisti hanno potuto assistere all’allenamento, previo prelievo di sangue in uno dei presidi medici allestiti sotto la Curva Sud.
A margine dell’iniziativa, Rosella Sensi ha voluto ringraziare personalmente tutti quelli che hanno determinato a rendere di successo una giornata molto speciale per tutta la sua famiglia:” Il mio ringraziamento particolare va ai tifosi della Roma –dice l’Amministratore delegato-. Si parla spesso di etica, di sociale e dei comportamenti all’interno degli stadi di calcio, la nostra tifoseria ha dato un grande esempio. Questa volta –continua- la partita  più importante l’hanno giocata proprio loro,  che sono unici e che rispondono sempre a questo tipo di manifestazioni.  Li voglio ringraziare perché quello di oggi è stato un gesto importantissimo, che andrà fattivamente ad aiutare tutti quelli che hanno veramente bisogno di aiuto”.  
Prima dei saluti una battuta anche su Spalletti e Tavano: “Con Spalletti siamo d’accordo su tutto, ma oggi preferirei non parlarne” –poi aggiunge-: “Tavano l’ho visto oggi con la maglia della Roma ma lo conoscevo già, posso dire che ne sono molto contenta e soddisfatta. E’ importante per lui stare nel gruppo inserirsi e lavorare con gli altri”.
In tema di ringraziamenti non poteva mancare quello di Luciano Spalletti: “Io e i calciatori della Roma – dice il tecnico-   ci teniamo a fare  i complimenti a tutti quelli che hanno partecipato all’iniziativa. Donare il sangue è un gesto semplicissimo, ve lo assicuro visto che qualche volta l’ho fatto. In quei minuti li si ricevono delle sensazioni forti, soprattutto se si pensa che la donazione può servire a salvare una vita.. Queste situazioni sono impagabili per la felicità che danno.” Poi aggiunge: “Abbiamo il dovere di aiutare quelli che non possono provare il beneficio chiamato sport, dobbiamo farlo e proprio noi dobbiamo donare il sangue”.

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