28 Aprile 2023

Le conseguenze dell’Europa

La Roma e un cammino che sta portando andrenalina e soddisfazioni, ma anche stanchezza, problemi fisici e punti persi

Getty Images

cristante pellegrini llorente roma

EUROPA LEAGUE ROMA – “Essere competitivi su tutti i fronti” è il mantra che ripetono i tifosi in ogni angolo del mondo. Facile a dirlo, più difficile a farlo, se per “essere competitivi” si intende vincere (o quasi) tutte le competizioni a cui si partecipa. Josè Mourinho è uno di quelli che ce l’ha fatta. Il triplete conquistato con l’Inter nel 2010 resterà per sempre una delle più grandi imprese della storia del calcio italiano. Un’eccezione che non può essere presa come regola, quando nella maggior parte dei casi chi arriva fino in fondo nelle coppe europee lascia per strada punti preziosi in campionato, persi tra gare ravvicinate, infortuni, stanchezza fisica e mentale, turnover.

Sta succedendo in maniera evidente in questa Serie A, caratterizzata da 5 squadre ancora in corsa nelle tre competizioni continentali. Il Milan e l’Inter, che si giocheranno il doppio derby per arrivare in finale di Champions League, di punti in campionato ne hanno persi a decine, spesso contro squadre abbordabili. La Fiorentina, semifinalista di Conference League, è soltanto decima in classifica, due punti sopra il tredicesimo posto. Poi la Roma, la migliore italiana degli ultimi anni per rendimento in Europa. Campione in Conference lo scorso anno e in semifinale di Europa League ora. Un cammino che sta portando andrenalina e soddisfazioni, ma anche stanchezza, problemi fisici e, quindi, punti persi.

I punti lasciati indietro dopo le gare europee

I numeri. Nei 12 match di campionato successivi agli appuntamenti di coppa, i giallorossi hanno conquistato 18 punti sui 36 disponibili. Esattamente la metà, con 6 vittorie e 6 sconfitte, arrivate però in gare dal peso specifico enorme come i due derby contro la Lazio e i due scontri diretti con l’Atalanta. Partite in cui la squadra è sembrata scarica e stanca, vittima spesso delle assenze di uomini fondamentali, vedi Smalling e Wijnaldum a Bergamo.

Nel confronto interno con il Sassuolo del 12 marzo (giocato tre giorni dopo l’andata degli ottavi di coppa con la Real Sociedad) la Roma ha subito 4 gol, cosa che non accadeva da settembre, nel 4-0 subito a Udine. Ancor più clamorosa la sconfitta 2-1 in casa della Cremonese del 28 febbraio (cinque giorni dopo il ritorno del playoff contro il Salisburgo). Fino a quel momento i lombardi non avevano ancora vinto una partita in campionato. Ci sono riusciti sfruttando gli errori di un avversario stanco, distratto e nervoso. Un avversario che ha pagato le conseguenze dell’amore per l’Europa.

Valerio Bottini

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