25 Marzo 2023

Petruzzi a Romanews: “Ibanez? Mi rivedo in lui… La Roma è più forte della Lazio”

Le parole dell'ex difensore giallorosso, Fabio Petruzzi, sulla situazione della Roma e gli errori di Ibanez al derby

Petruzzi Intervista Ibanez

PETRUZZI INTERVISTA IBANEZ – L’espulsione di Ibanez ha cambiato il derby di Roma lasciando gli uomini di Josè Mourinho in 10 per quasi 60 minuti. Un’esperienza vissuta anche da Fabio Petruzzi nel 1998 in una stracittadina che vide i giallorossi poi rimontare dall’1-3 al 3-3 grazie alle reti di Di Francesco e Totti. L’ex difensore giallorosso, in esclusiva a Romanews.eu, parla proprio del brasiliano e del suo modo di giocare molto simile al romano. Il classe ’70, con 127 presenze in maglia Roma dal 1988 al 2000, ha detto anche la sua sulla stagione degli uomini di Mourinho e le prospettive tra Serie A ed Europa League.

Le parole di Fabio Petruzzi a Romanews.eu

Anche lei fu espulso in un derby
“Si ma è stato diverso. Noi facemmo un ottimo risultato e domenica invece andò male.”

La squadra come può aiutare Ibanez, a lei cosa dissero?
“Io diedi la sterzata. Eravamo sotto 2-1 e dopo la mia espulsione prendemmo 3-1. In quel momento prendemmo campo e dopo il 3-2 la Lazio era intimorita. Abbiamo fatto il 3-3 e poi il gol con la frase mitica di Carlo Zampa “Che mi hai annullato” al gol di Delvecchio. Ibanez ha personalità e deve reagire lui. Purtroppo, non è la prima volta e lui la sente troppo. Per me è un ottimo difensore.”

Per il brasiliano è il terzo derby su quattro con qualche sbavatura…
“Io credo che sia una casualità. Non penso che sia qualcosa di diverso. Lui è molto istintivo e gioca molto di esplosività ed arriva sempre a 200 all’ora sul pallone. Questo a volte ti porta ad arrivare o con i tempi giusti e fare una grande giocata o grandi errori come domenica. Dopo pochi minuti commette un errore, sul secondo giallo prova a recuperare non ricordando di essere stato già ammonito. Ha tanta esplosività e pensava di arrivarci dato che ha gamba. Quando vede che non ci arriva è però troppo tardi e Milinkovic è stato furbo. Mi ricorda un mio fallo su Baggio contro l’Inter di tanti anni fa però non c’era la Var.”

Il fallo su Milinkovic è giallo?
“Si. Così come quello di Romagnoli su Belotti e forse uno di Mancini su Zaccagni. I falli di Ibanez erano tutti e due da giallo e l’arbitro non poteva fare altrimenti perché va a colpire l’uomo.”

Che voto dà alla stagione della Roma tra Serie A ed Europa League?
“Io direi che dal campionato per me non è sufficiente come lo scorso anno soprattutto dopo la penalizzazione della Juventus. La Roma è più forte della Lazio secondo me come rosa e doveva essere nelle prime quattro non essendo inferiore al Milan. I rossoneri sono campioni d’Italia ma avevano Ibrahimovic e un Leao devastante. La Roma è alla pari con il Milan e ad oggi penso che possa fare molto di più. I giallorossi sono da competizioni europee e quest’anno sta andando avanti in Europa League. Non parlo di sorteggio dopo quanto visto con la Cremonese in Coppa Italia.”

Lei ha giocato un quarto di finale di Coppa Uefa perso con l’Atletico Madrid, questa Roma può invece passare il turno?
“Quell’Atletico era più forte di questo Feyenoord. Loro avevano ottimi calciatori e ricordo anche qualche dubbio da parte dell’arbitro nel ritorno dell’Olimpico. All’andata segnò un gran gol Di Biagio e perdemmo 2-1 al ritorno con l’espulsione di Pierino (Wome ndr). Questa Roma può andare avanti perché ha in panchina uno che queste partite le fa con la sigaretta in bocca e ne ha vinte tante. I giallorossi sono una squadra da competizione anche se non mi piace come gioca, è troppo attendista. Mi piacerebbe vederla propositiva. Dybala è un giocatore di calcio ed è bello da vedere. La Roma se la può giocare a viso aperto sia con il Feyenoord che in semifinale. La finale sarebbe poi una partita secca però secondo me ha tutte le carte in regola per arrivare in fondo”.

Si ritrova un Petruzzi in questa squadra?
“Ce ne sono più bravi. Io giocavo sull’anticipo. Diciamo che Ibanez, senza il derby (ride ndr), mi ci rivedo. Cerca sempre l’anticipo, magari io lo facevo di più dato che ho giocato a centrocampo fino a 18 anni e ragionavo spesso così scegliendo bene il tempo dell’anticipo”.

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