Perotti e Correa, gol e corsa per rialzare la cresta in campionato

Redazione RN
07/02/2016 - 14:40

ROMA-SAMPDORIA, IL FACCIA A FACCIA – Se a Roma, con tanta fatica e non poco sudore, Luciano Spalletti s’è riappropriato del sorriso – e anche di due vittorie consecutive -, a Genova il cielo è buio, di quell’oscuro color carbone che si insinua con facilità in ogni dove. All’Olimpico, nella cornice serale della ventiquattresima giornata di Serie A, la Roma deve confermare quanto di buono accennato nei match contro Frosinone e Sassuolo, mentre la Sampdoria dell’ex Montella deve rialzare la testa per scacciare l’incubo retrocessione. In entrambi i casi, per portare a casa i 3 punti è obbligatorio il supporto dei due uomini del momento: il neo-acquisto Diego Perotti e il ragazzino blucerchiato Joaquin Correa.

I 90′ DI DIEGO, TRA VOGLIA E FANTASIA – Con i 64′ giocati vestendo i colori del Genoa, in pochi si sarebbero aspettati l’esordio ufficiale, a due giorni di distanza dall’ultimo match, con quelli della Roma. Eppure Diego, classe ’88, non solo ha debuttato al Mapei, ma è anche risultato decisivo grazie a una prestazione sontuosa, impreziosita da un assist graffiante, quasi stordente, di cui El Shaarawy ha beneficiato con non poco piacere. I primi novanta minuti dell’ex genoano, acquistato tra i mugugni più disparati, hanno convinto eccome la piazza giallorossa, tanto da portarlo ad essere il nuovo interprete per eccellenza del gioco spallettiano, senza punti di riferimento. A darne conferma, come sempre, sarà il campo. Per ora, però, godere di qualche stop di lusso al centro del campo con tanto di ripartenza in accelerata non fa male a nessuno.

IL TRIS DI JOAQUIN, ULTIMA PERLA BLUCERCHIATA – Si è svegliato Joaquin. Forse con troppo ritardo, ma se diamo ragione al proverbio ‘meglio tardi che mai’, qualche tifoso sampdoriano sarà comunque soddisfatto. L’argentino classe ’94, prelevato dall’Estudiantes, ha giocato in più ruoli nel corso del suo primo anno italiano. Dopo un iniziale periodo di ambientamento (un solo assist e zero reti da inizio stagione a gennaio), i gol sono arrivati e tutti insieme: Carpi, Napoli e Bologna hanno fatto le spese del Tucu, riconoscendogli il rango di uomo del momento. Montella, per espugnare l’Olimpico, deve per forza fare affidamento su di lui. Privo di Zukanovic ed Eder, l’ex aeroplanino ha ora le ali tarpate. Chissà se l’aria di casa, quella capitolina, possa portargli fortuna.

Riccardo Cotumaccio

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  1. perotti è un fenomeno , insieme con el shaarawy ha innalzato il tasso tecnico della squadra. Spero di rivederlo falso nueve perché con un falso nueve la squadra gioca per forza di cose meglio che con un centravanti fisso tipo dzeko che non partecipa alla manovra

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