• Roma, Perinetti: “Stavo per prendere Cannavaro. Ancelotti? Pensavo fosse un affare venderlo al Milan”

    Redazione RN
    11/04/2020 - 19:14

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    Roma, Perinetti: “Stavo per prendere Cannavaro. Ancelotti? Pensavo fosse un affare venderlo al Milan”

    PERINETTI ROMA – Ai microfoni di Radio Musica Television è intervenuto il noto dirigente Giorgio Perinetti, che si è soffermato sulla situazione d’emergenza del calcio italiano. Ecco quanto emerso.

    La ripartenza del calcio

    “Ci sono diverse visioni e posso dire che dietro alcune di queste opzioni ci sono sempre altri interessi o visioni personali. Non decidiamo noi sulla ripresa del campionato, che si è mostrato il più interessante degli ultimi anni, con una lotta a tre per lo scudetto, con la risalita del Napoli, la grande stagione dell’Atalanta e una lotta salvezza molto serrata. Ora siamo stati colpiti da un flagello incredibile e stiamo cercando di fronteggiare la situazione in ogni modo. Come calcio dobbiamo essere pronti a ripartire nel rispetto di quanto dirà il Governo e la stessa sanità. Una ripartenza sarebbe una cosa incredibile che darebbe un’iniezione di fiducia e ottimismo, se poi non sarà possibile allora dobbiamo prepararci per la prossima stagione”.

    Promozioni e retrocessioni

    “Sarebbe bello che il calcio in questa situazione drammatica reagisse con il buon senso e con la volontà di trovare soluzioni valide per tutti, anche se questo non sarà possibile. Nel momento in cui verranno prese le decisioni dobbiamo essere pronti alle rivendicazioni di chi non sarà contento”.

    Sulla decurtazione degli stipendi

    “La Juventus si è mossa in anticipo sulla questione, però bisogna ricordare anche che gli stipendi sono altissimi e in più con questa operazione hanno sistemato la situazione di bilancio. Il fatto che non ci sia accordo è normale, visto che il calciatore pensa a vedere come possa evolversi la situazione, invece le società non pagando metterebbero a posto molti bilanci. Alla fine dopo tutte queste discussioni si risolverà con ogni club che troverà accordi con i propri calciatori”.

    Il lavoro del dirigente

    “I miei colleghi stanno lavorando, gli scout non si muovono ma vedono partite sulle piattaforme che conosciamo e poi ci sono le conference call dove si parla e si organizzano riunioni. Se si dovesse tornare a giocare, sono sempre dati che rimangono alle società per la prossima stagione. Non sappiamo cosa si farà con il mercato che può essere lungo in caso di mancata ripresa, o può essere corto nel caso in cui il campionato finisse ad estate inoltrata. Il contraccolpo economico sarà fortissimo e quindi si penserà a trasferimenti intelligenti visto che non si potranno muovere somme di denaro molte elevate”.

    L’esplosione di Ilicic

    “Josip è uno di quei giocatori con un talento straordinario a cui mancava la continuità. Nella sua carriera anche per problemi fisici non riusciva ad essere costante e di conseguenza ad esprimere al massimo il suo talento. Ha grande forza fisica e non solo tecnica, oggi sta recuperando alla grande con prestazioni eccezionali rispetto al passato e speriamo che riesca a trascinare l’Atalanta nel percorso europeo. A Firenze non si è mai espresso cosi, anche se ero ben cosciente del suo talento e delle prestazioni che avrebbe potuto mettere in campo. Sul mercato in passato l’ho proposto al Milan di Inzaghi, ma ora penso possa avere anche un mercato importante in qualche big europea”.

    Le trattative della carriera

    “Più che quelle portate a termine, si ricordano i colpi mancati. Una volta stavo per portare Mancini alla Roma di Eriksson che poi non si è concretizzato, stessa cosa per Cannavaro alla Roma. Ho favorito la cessione di Ancelotti dalla Roma al Milan, inizialmente sembrava un affare ma poi è esploso ed è stato uno dei punti di riferimento del Milan di Sacchi. Ce ne sono tante che ricordo, e le trattative sono sempre uniche, ma lo spirito che ci deve incoraggiare è che la migliore operazione sarà la prossima”.

    L’esperienza per il prossimo calcio italiano

    “Ci sono tanti dirigenti bravi e dico che ora è importante avere esperienza e aver attraversato momenti difficili durante la propria carriera. Ora un manager di esperienza può aiutare il calcio, può essere di aiuto avendo un peso importante ed anche nel prendere decisioni, mi auguro di poter contribuire alla ripartenza del calcio”.

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