Perdere e crescere. Quel circolo virtuoso creato dalla Roma nell’ora del dolore

CORRIERE DELLA SERA – «Fa soffrire così tanto che il sogno della Roma di arrivare fino a Kiev sia finito, ma tu ci sarai con i tuoi nuovi colori. Buona fortuna in finale, @MoSalah». Autore: l’account della Roma in lingua inglese, messaggio scritto sotto un disegno di Salah vestito metà della Roma e metà del Liverpool. Sui social siamo abituati a trovare il peggio. Urlare è più facile. Insultare lo è ancora di più. È per questo che lo «scarto» della Roma dopo la sconfitta nella semifinale contro il Liverpool merita un approfondimento.  Quello che è successo dopo il fischio finale può diventare una rivoluzione. I calciatori hanno stretto la mano agli avversari e sono andati a prendersi l’applauso del pubblico. II presidente James Pallotta ha protestato con toni adeguati. Il d.s. Monchi ha cercato alleati: «Il calcio italiano deve alzare la voce. In serie A la tecnologia c’è e funziona». L’allenatore Di Francesco ha riportato tutto alla dimensione sportiva: «Per prima cosa dobbiamo analizzare i nostri errori: su 7 gol subiti diciamo che 5 ce li siamo fatti da soli».