Pellegrini: “Sognavo di alzare un trofeo con la Roma. Smalling? Mi deve una cena…”

Valerio Bottini
08/12/2022 - 10:55

Il capitano della Roma ha esaltato le qualità di Tammy Abraham e ha raccontato la gioia che ha provato vincendo la Conference League

Pellegrini: “Sognavo di alzare un trofeo con la Roma. Smalling? Mi deve una cena…”

Il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini ha rilasciato un’intervista esclusiva agli inglesi di FourFourTwo. Tra i diversi temi, ha esaltato le qualità di Tammy Abraham e ha raccontato la gioia che ha provato vincendo la Conference League. Di seguito le sue dichiarazioni:

Il capitano di Mourinho alla Roma. Com’è stato quando è stato annunciato dal club? 
“È stato eccitante, innanzitutto perché nessuno se lo aspettava. Non ne sapeva niente nessuno. Anche sul campo di allenamento, lo abbiamo scoperto praticamente nello stesso momento in cui la Roma lo ha annunciato. È un allenatore che ha scritto la storia del calcio, ha trasformato lo sport e fa ancora di tutto per continuare a vincere, è qualcosa che infonde in noi ogni giorno. È incredibile. Nell’ultimo anno e mezzo sotto Mourinho, ho avuto una nuova sensazione. Riesce a trasmettere emozioni da mettere poi in campo”.

Quanto è stato emozionante vincere da capitano con il tuo club del cuore la finale di Conference League, il primo trofeo europeo dopo 61 anni? 
“Tutto il percorso è stato speciale. Fin dall’inizio, abbiamo creduto di poter vincere. Ci siamo dedicati a questo. Vincere è stata la realizzazione di un sogno per me. Ho sempre sognato di alzare un trofeo con questa maglia e la scorsa stagione è stata la mia prima vera stagione da capitano. Essere riuscito a combinare queste due cose, la prima vittoria della mia carriera con la fascia da capitano con questa maglia, è stato veramente emozionante”.

Le celebrazioni a Roma sono state speciali con il bus per la città… 
“Qualcuno potrebbe dire che tutta quella passione è venuta fuori dal fatto che la Roma non vinceva un trofeo da parecchi anni. Per me non è questo il caso, è la passione dei nostri tifosi che esiste solo qui a Roma, non altrove. Riuscire a celebrare una coppa, un gol, una vittoria con la stessa passione è unico. Questo è un club speciale”.

Abraham è diventato un giocatore chiave fin dal suo arrivo lo scorso anno. Come si è ambientato? 
“Tammy è stato molto coraggioso, alla sua età. Non giocava sempre al Chelsea, ma quando lo faceva andava bene e aveva appena vinto la Champions League. Accettando la Roma ha accettato una sfida e si è messo alla prova. Con il giusto lavoro e la giusta mentalità, può diventare uno dei migliori attaccanti del mondo, ha un potenziale incredibile. La scorsa stagione ha prodotto numeri impressionanti. Oltre ad essere un grande giocatore, stare con lui nello spogliatoio è un piacere: è vitale per il nostro gruppo”.

Sembra che tu abbia un gran rapporto con Smalling. Lui continua a segnare dai tuoi calci di punizione… 
“Gli ho chiesto di recente dove mi avrebbe portato fuori a cena, quest’anno gli ho già fatto tre assist. Abbiamo detto: ogni tre assist, una cena fuori. Una cena top, però! Lui è eccezionale, così positivo, un grande dentro e fuori dal campo”.

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  1. PUO’ DIVENTARE? Certo, siamo nel campo delle ipotesi. Anche io POTREI diventare il più ricco del Mondo o il più forte calciatore dell’universo, si può ipotizzare ciò che si vuole, poi però si fanno i conti con la realtà e il conteggio non è dalla sua parte

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