Pallotta e il piano b per la Roma tra tagli, cessioni e il nuovo stadio
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ROMA PALLOTTA – Le trattative tra Friedkin e Pallotta sono ormai ferme da tempo e far ripartire l’affare non sembra un’impresa facile. Per questo il presidente della Roma sta studiando un vero e proprio piano b per il futuro.
Pallotta resta: ecco il piano per il futuro della Roma
La dirigenza si trova di fronte una situazione poco confortante. Come riportato da Il Messaggero, come di consueto la società giallorossa elaborerà un piano pensando al peggio in termini economico-finanziari. Al momento sono tre i nodi da sciogliere per la Roma: il quarto posto ancora lontano, Friedkin ormai sempre più distante e il debito che ha raggiunto quota 278,5 milioni. Inoltre il passivo registrato alla fine di giugno sarà probabilmente un numero a tre cifre e già all’inizio di luglio i giallorossi dovranno fare i conti con i mancati ricavi del botteghino. Questi quindi i compiti di Fienga: ridurre il monte ingaggi di circa il 20%, tagliare le commissioni degli agenti, rispettare un tetto ingaggi di 3 milioni per i nuovi acquisti e puntare molto sulle cessioni. Raggiungere la zona Champions diventa quindi fondamentale per evitare il peggio.
L’importanza del nuovo stadio
Molto importante per la Roma sarà anche il nuovo stadio. Come riportato dal Corriere dello Sport, Vitek è pronto ad acquistare i terreni di Tor di Valle e questo potrebbe contribuire a convincere finalmente la sindaca Raggi a dare il via libera definitivo alla realizzazione del progetto. Inutile dire che il nuovo impianto renderebbe il club più appetibile agli occhi di Friedkin e di altri potenziali investitori.