Il Pagellone – L’Olimpico trascina la Roma, prova d’autore di Wijnaldum. Abraham da rivedere
Le convincenti prestazioni di Wijnaldum e Llorente, la spinta dell'Olimpico e tanto altro. Ecco i voti di Paolo Marcacci

MARCACCI PAGELLONE SETTIMANA – Dopo la sosta per le Nazionali, la Roma è tornata in campo e si è sbarazzata della Sampdoria di Stankovic con un netto 3-0. A convincere Mourinho sono stati particolarmente Wijnaldum e Llorente, mentre Abraham continua a faticare sotto porta. Il Milan espugna il Maradona grazie a Leao, Lukaku delude ancora.
10 Il bagaglio tecnico di Leao
Attenzione: il voto è alla sua dotazione di fondamentali, alle possibilità donategli da madre natura, che al “Maradona” abbiamo visto brillare a più riprese, a cominciare dalle due segnature tecnicamente sontuose. Non possiamo attribuirgli il massimo dei voti in assoluto perché le sue prestazioni dipendono ancora troppo dagli umori e dal piede con il quale è sceso dal letto al mattino. Se migliorasse anche sotto quell’aspetto potremmo parlare di un fuoriclasse completo,
9 La spinta dell’Olimpico durante Roma – Sampdoria
Chi c’è stato sa. Non parliamo del tripudio dopo il gol con il quale Wijnaldum ha sbloccato il risultato, ma della spinta che lo stadio ha assicurato mentre la Roma non riusciva a trovare il passo giusto e Pellegrini e compagni continuavano a sbattere contro il muro doriano.
8 Wijnaldum
Finalmente una prova d’autore. Il suo campionario tecnico e le sue doti da incursore di qualità hanno “riempito” la partita e l’hanno aperta come un’ostrica, dopo un’ora di calcio improduttivo, durante la quale l’unico sussulto era venuto dall’incursione con la quale sempre lui aveva colpito il palo. Si è visto e si è compreso il valore aggiunto che l’olandese incarna.
7 Castrovilli
Se la Fiorentina ha sbancato San Siro il merito principale sta nei tempi di gioco e nella gestione della palla che lui ha assicurato finché è rimasto in campo, frustrando ogni tentativo interista di riappropriazione del match.
6 Llorente
Diligente, ordinato e pericoloso in zona gol. Mourinho, del resto, non distribuisce a caso apprezzamento e considerazione. Il suo impatto col campionato italiano, possiamo cominciare a dirlo, è stato più che buono.
5 Le polemiche di Spalletti
Arriva la serataccia, che è qualcosa di più d’una sconfitta, per quanto indolore, ed ecco che Lucianone rispolvera atteggiamenti “old style”: impuntature con l’arbitro, risentimento nei confronti della dirigenza avversaria, siparietti polemici da sottopassaggio.
4 Abraham
Diciamo la verità: fino all’ avvicendamento con Belotti lo abbiamo notato solamente per il nervosismo, la mancanza di lucidità sotto porta e una ostentata, plateale gestualità, che stava per indispettire Irrati. Diciamola tutta, anzi: ha rischiato di lasciare la Roma in inferiorità numerica, quando si è abbattuto sulla caviglia di Rincon.
3 Simone Inzaghi
Il timoniere rauco ha perso l’equipaggio. Se al termine di un match una dirigenza comunica un ultimatum davanti alle telecamere, un tecnico è già con un piede fuori dal centro tecnico.
2 L’errore sotto porta di Lukaku
Portate a letto i bambini: al confronto, il gol mancato in Belgio – Croazia durante il Mondiale è una prodezza.
1 Quelli che si sorprendono per le parole di Mourinho
Dove siamo vissuti fino a oggi? Da quale pianeta vengono quelli che hanno scoperto solo ieri che la durata dei contratti a livelli iper professionistici può avere un valore molto relativo? Peraltro, il passaggio delle dichiarazioni di Mourinho che sta facendo tanto discutere è interpretabile in modo duplice, ma di questo parleremo in dettaglio in uno dei nostri “Occhio alla penna”.
0 Gli insulti alle origini etniche di chicchessia
Ne usciamo tutti sconfitti, ogni volta. Se un allenatore deve prodigarsi per interrompere un coro becero, vuol dire che si sta vergognando anche lui.
Paolo Marcacci