Il Pagellone – Il ritorno al gol di Pellegrini ed Abraham. Le big d’Italia cadono ancora

Redazione RN
18/04/2023 - 9:04

La Roma ritrova due giocatori simbolo come il capitano Lorenzo Pellegrini e il suo bomber Tammy Abraham, entrambi a segno con l'Udinese

Il Pagellone – Il ritorno al gol di Pellegrini ed Abraham. Le big d’Italia cadono ancora

MARCACCI PAGELLONE SETTIMANA – Nonostante le fatiche derivanti dall’impegno europeo con il Feyenoord, la Roma di Mourinho ha archiviato positivamente la pratica Udinese con un netto 3-0. La squadra della Capitale ha approfittato dei passi falsi di Juventus, Inter e Milan e hanno confermato la terza posizione in classifica. Ecco i voti nel pagellone di Paolo Marcacci.

10 Curva Sud

L’accoglienza per Lorenzo Pellegrini, indipendentemente da ciò che ognuno di noi può pensare circa il rendimento o il valore assoluto del giocatore, è stata una dimostrazione di forte senso di appartenenza, di interpretazione saggia del momento dell’uomo prima Pche del calciatore, quindi in assoluto di grande intelligenza. 

9 L’assist di Mbappé per Messi

Il colpo di tacco sopraffino che perfeziona il triangolo con Leo per il gol di quest’ultimo al Lens è un cioccolatino da far sciogliere in bocca per chi assiste. 

8 Il gol di Abraham 

Prende il tempo alla perfezione sul marcatore nel momento in cui parte il cross di Spinazzola, si coordina e “frusta” con il collo in modo perentorio. Un’oasi nel deserto della produzione offensiva attuale. 

7 La partita di Cristante 

Capoccia fasciata ma non frastornata; prima senza, poi col turbante ma in ogni caso con grande lucidità strategica nella corsa, nella distribuzione di palla, nell’occupazione degli spazi. Serve anche l’assist a Bove attraverso il palo…

6 Il pianto di Fagioli in panchina 

Perché la sufficienza? Perché l’episodio è un piccolo spaccato di umanità che umanizza questo calcio sempre più schizofrenico, rutilante, ansiogeno; un mondo che dimentica sempre più spesso che dietro, anzi dentro i calciatori ci sono gli uomini, o i ragazzi, come in questo caso, con le loro sacrosante fragilità. 

5 Juventus 

Macchinosa nel primo tempo; rinunciataria nel secondo. Una prestazione che rivela che con la testa era già a Lisbona, il che è un segno di debolezza anche in vista del ritorno contro lo Sporting.

4 Il Milan di Bologna 

Maignan deve aver pensato di aver cambiato squadra, quando ha letto la distinta ufficiale…gli avvicendamenti sono sacrosanti, quando ci si sta per giocare l’accesso a una semifinale di Champions; rivoltare come un calzino una squadra che perde sempre più terreno nella rincorsa al quarto posto in patria è tutt’altro discorso però. Il fatto che Pioli alla fine avrebbe potuto anche vincerla non cambia la sostanza.

3 Inter

Una squadra troppo deresponsabilizzata nel corso della stagione; un allenatore progressivamente scaricato e di conseguenza lasciato solo; una dirigenza che sempre più spesso ha difettato in autorevolezza. Sono le cause principali della débâcle in campionato di un club disperatamente attaccato al suo sogno europeo ma impantanato nel recinto di casa. 

2 Cassano 

Spararle sempre più grosse, attaccando chi con i fatti calca la scena da decenni, le prime volte può essere preso come una provocazione; alla lunga, però, diventa una malinconica macchietta. 

1 I tentativi dei teppisti del Feyenoord 

Usiamo il termine a ragion veduta, per distinguerli dai veri tifosi del club di Rotterdam, i primi a doversi sentire offesi dal rischio che questi loro concittadini decerebrati raggiungano Roma.

0 Chi insulta un calciatore per il suo rendimento. 

Se proprio dovete riversare volgarità e becerume addosso a un giocatore, a maggior ragione se fa parte della squadra per la quale fate il tifo, perlomeno andate a dirglielo in faccia; non vi nascondete dietro a una tastiera e a un nickname. 

Paolo Marcacci

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