• FELICI: “Difficile che arrivino nuovi investitori ora” VOCALELLI: “Friedkin deve tener conto della situazione negli Usa e in Italia”

    Teresa Tonazzi
    17/04/2020 - 19:15

    FELICI: “Difficile che arrivino nuovi investitori ora” VOCALELLI: “Friedkin deve tener conto della situazione negli Usa e in Italia”

    SENTI CHI PARLA ALLE RADIO – La rubrica di Romanews.eu “Senti chi parla… alle radio” è lo spazio quotidiano in cui potete leggere i commenti sul mondo Roma di speaker e opinionisti protagonisti dell’etere romano raccolti dalla nostra Redazione.

    Gabriele Gravina a Radio1: “Chi invoca oggi l’annullamento e la sospensione non vuole bene né al calcio e né agli italiani: io terrò duro sino alla fine. E’ un momento complesso per il nostro paese, per l’economia e per il mondo del calcio sono convinto che con un pizzico di responsabilità, disponibilità e buon senso troveremo la giusta via. Se sono ottimista o pessimista sul 4 maggio? Condivido la speranza del ministro Spadafora e condivido che anche il ministro Speranza abbia la volontà di farci ripartire con tutte le dovute cautele e garanzie per dare sollievo a tanti italiani”. Sulla ripresa del campionato ha detto: “Sono previste tre settimane di allenamento e quindi, ad oggi, si potrebbe riprendere a giocare tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Riprendere con le semifinali di Coppa Italia? Riguarda la Lega di Serie A, aspettiamo indicazioni rispettosi di ruoli. Siamo in attesa dei calendari”.

    Furio Focolari a Radio Radio Pomeriggio: “Friedkin? Mi sembra tutto normale, alcune possono essere frasi di circostanza. Nessuno sa cosa succederà tra tre mesi e come si uscirà da questa crisi. Uno come Friedkin deve capire, ma quando le cose riprenderanno probabilmente riprenderà anche la trattativa”.

    Tony Damascelli a Radio Radio Pomeriggio: “Il grande calcio non si preoccupa dei dilettanti, dei settori scolastici e giovanili, ma solo di mandare avanti coppe e campionato. Il paese, calcio compreso, si trova davanti ad un bivio: il desiderio di ricominciare e la preoccupazione di ricominciare”.

    Alessandro Vocalelli a Radio Radio Pomeriggio: “Giustamente ci preoccupiamo di come far ripartire fabbriche, cantieri, ristoranti e quando si parla di calcio ascolto gente infastidita che dice di chiudere tutto e non pensarci più, pensando che il calcio siano solo quelle venti persone in campo, dei ricchi, ma non ci si rende conto che il calcio è un mondo che produce e dà stipendi a tanta gente. Non è solo un grande fenomeno economico, ha anche una grande funzione sociale. Friedkin? Hanno detto cose sensate, il figlio è entusiasta, ma è evidente che debbano tener conto della situazione in America e in Italia. Non considerano chiusa l’operazione, vogliono capire quali saranno le condizioni economiche per capire quanti anni ci vogliono per rendere l’investimento redditizio, si tratta di interessi”.

    Franco Melli a Radio Radio Pomeriggio: “Nessuna federazione di altri sport vuole continuare, il calcio lo fa per motivi disperatamente economici. Rappresentante di Friedkin? Sono parole di circostanza, probabile che a Friedkin interessi ancora la Roma ma alle sue condizioni e non so se coinciderebbero con quelle di Pallotta”.

    Francesco Balzani a Centro Suono Sport: “Il fatto che sia già iniziata la ricerca di nuovi investitori vuol dire che la vicenda Friedkin è archiviata… La Roma e il campionato italiano hanno perso valore, ma non è solo questo, a volte si privilegiano alcune piste e altre no. Non credo che Friedkin sia stato l’unico ad interessarsi all’asset Roma. Al momento non c’è altro, allora mi chiedo se sia Goldman a filtrare le richieste oppure la Roma ha perso totalmente il suo appeal”.

    Antonio Felici a Centro Suono Sport: “Friedkin è arrivato in un momento che poi è sfociato in questa crisi, c’è un problema di scenari generali. Se si prende una squadra per avere dei ritorni allora o si punta ad una plusvalenza, come Pallotta, oppure si sfrutta il ritorno di immagine per altri business. Entrambe queste piste ora sono difficilmente praticabili a causa del Coronavirus. In questo momento è difficile che arrivino nuovi investitori”.

    Franco Melli a Radio Radio Mattino: “In questo momento siamo al centro di una forzatura perché non ci sono previsioni che lascino pensare che si può riprendere. Ogni giorno ci sono più di 500 morti, come si può pensare di giocare. Ad esempio, si parla di 4-5 sostituzioni, ma non è più calcio così.”

    Daniele Lo Monaco a Tele Radio Stereo: “In questo momento l’unico mondo che resta in conflitto è quello del calcio, si veda la lite di ieri tra la Lega e il Coni, tra Dal Pino e Malagò. Il calcio non si metterà mai d’accordo, in questo senso ha ragione Gravina. Non c’è una soluzione che metta tutti d’accordo, soprattutto se i presidenti sono intenzionati a far causa se non vengono rispettati i punti di vista dei propri club. Conoscendo quello che sta facendo Lotito, pensa se Juve-Inter fosse finita in parità e la Lazio fosse diventata prima, figurati cosa poteva succedere con uno come Lotito. Anche la Roma sapeva che deve arrivare quarta per i conti e non solo, ma neppure la Roma sarà contenta perché chi dice che non poteva davvero arrivare quarta? Se il campionato finisse così la Roma sarebbe sfavorita, ma non ho mai sentito giornali, giocatori, dirigenti né nessun altro lamentarsi. Non tutti i presidenti di Serie A hanno la stessa decenza. Quello che stona però è che il paese è fermo e qui si pensa solo al calcio”

    Nando Orsi a Radio Radio Mattino: “Bisogna aiutare anche le serie minori, a livello economico. Il calcio si deve unire se vuole ricominciare. Questo dovrebbe fare la Lega, aiutare le società più piccole”

    Mario Mattioli a Radio Radio Mattino: “Le date vengono stabilite, ma quello che accadrà non è nelle mani di nessuno.”

    Roberto Pruzzo a Radio Radio Mattino: “Il calcio dilettantistico ha dei costi molto alti, in Italia sarà difficile da gestire. Non si arriverà tutti alla fine della stagione allo stesso modo, la Germania farà in un modo, la Premier League in un altro. Ma anche nelle coppe europee si creerà difficoltà se una squadra dovrà aspettare le altre. In una maniera o nell’altra però si arriverà in fondo”

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    1. Parlare di cacio con 30 milioni di persone senza reddito
      Facciamo ridere
      Il calcio si è scavato la tomba da solo

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