L’orgoglio di Mourinho: “Esperienza, saggezza e freddezza: questa è davvero un’impresa epica”

Manuela Fais
19/05/2023 - 7:33

José Mourinho a Budapest andrà a caccia del suo bis in giallorosso, dopo la vittoria della Conference League nella scorsa stagione

Getty Images
L’orgoglio di Mourinho: “Esperienza, saggezza e freddezza: questa è davvero un’impresa epica”

ORGOGLIO MOURINHO – Il successo della Roma in Europa ha un nome e un cognome: Josè Mourinho. Trascinatore in campo, maestro e guida giallorossa, da quando è arrivato nella capitale il tecnico è diventato un tutt’uno con il suo gruppo squadra, riuscendo a coinvolgere tutti nella sua idea di calcio, quella vincente, quella che porta ai grandi palcoscenici. Ieri la Roma ha raggiunto la seconda finale europea consecutiva, un’impresa Special.

L’orgoglio di Josè

Con il cuore, soffrendo da matti e stringendo i denti di fronte ad ogni difficoltà. Ma anche con l’orgoglio di aver dato tutto, dove quel tutto è bastato per arrivare in paradiso. Che poi è Budapest, la Puskas Arena dove il 31 maggio José Mourinho andrà a caccia del suo bis in giallorosso, dopo la vittoria della Conference League nella scorsa stagione, a Tirana. Per il portoghese, si legge su La Gazzetta dello Sport, sarà la sesta finale europea della carriera.

E se la Roma è lì, a Budapest, il merito è soprattutto suo, di Mourinho. Che anche ieri ha raschiato il barile, chiudendo con Bove quinto a destra. E’ anche per questo che alla fine si è andato ad abbracciare i ragazzi uno ad uno per poi esultare quasi piangendo, con quel pugno chiuso dove c’era tutto il suo orgoglio. E siccome Mou è un uomo speciale, alla fine arriva anche una dedica altrettanto speciale. «Il messaggio che vogliamo dare è per l’Emilia Romagna. Nelle difficoltà si trova il meglio di se stesso. A Roma è un momento di grande festa, ma non possiamo dimenticare la tristezza e le difficoltà di questa gente».

Poi Mou si gode il trionfo. «Questa è la mia squadra, ma se non avessimo avuto Smalling da poter far entrare forse non saremmo passati. E’ la differenza dei dettagli. I miei ragazzi danno sempre tutto. Penso a Bove, che giocava in un campo di plastica e ora è qui e ha chiuso facendo il quinto. E’ il nostro lavoro: esperienza, saggezza, saper stare nelle partite e nascondere i problemi. E’ una squadra incredibile ed ai tifosi dico che merita qualcosa di speciale per lunedì».

Ora si andrà a giocare la seconda finale consecutiva alla guida della Roma, un tratto di storia giallorossa che resterà per sempre, ma a Budapest Mou avrà anche delle pedine in più rispetto a questa sfida di Leverkusen: «Wijnaldum sta bene, Smalling non ha avuto problemi, El Shaarawy e Llorente stanno tornando». E se ne va con un sorriso. Quello dello Special One…

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