Offende Bruno Peres sui social, a processo l’ad della Ceres: la storia

Manuela Fais
23/05/2023 - 11:00

Il brasiliano ha trascorso quattro stagioni in giallorosso, ma a far parlare non sono i suoi meriti sportivi, anzi...

Foto Tedeschi
Offende Bruno Peres sui social, a processo l’ad della Ceres: la storia

BRUNO PERES PROCESSO CERES – Nonostante non sia più un giocatore della Roma ufficialmente da tre anni, nella capitale si continua a parlare di Bruno Peres. Arrivato dal Torino nel 2016, il brasiliano ha trascorso quattro stagioni in giallorosso, ma a far discutere non sono i suoi meriti sportivi. Anzi.

Come ricorda Il Messaggero, una notte, dopo essersi schiantato contro un albero mentre è alla guida, il giocatore era risultato positivo all’alcol test e a quel punto erano partite le prese in giro e gli sfottò di tutte le tifoserie. La sfortunata assonanza con il celebre marchio di birra danese è diventato presto lampante e il terzino si è trasformato per tutti in “Bruno Ceres”. Anche per la stessa multinazionale, che sui social pubblica una vignetta divertente, in cui accosta il calciatore ad una bottiglia.

Il processo all’ad della Ceres

La battuta non va per niente giù al brasiliano che denuncia l’azienda. Per questa vicenda, scrive Il Messaggero, l’amministratore delegato per l’Italia di Ceres, Vittorio Luigi Galimberti, è stato citato in giudizio dalla Procura. Quella vignetta, per gli inquirenti, è diffamazione aggravata. L’azienda, sui suoi canali social, “comunicando con più persone”, come si legge nel capo d’imputazione, offende “Bruno Peres da Silva, calciatore professionista dell’AS Roma”. L’immagine del terzino è inoltre accompagnata da una frase inglese, appena quattro parole: «Stop sending this s…», che tradotto in italiano vorrebbe dire «smettetela di mandarmi questa m…». Una sorta di scherzo, nelle intenzioni della multinazionale, che si rivolge ai tanti tifosi che stanno invadendo la sezione messaggi dei social Ceres, condividendo la vignetta.

Sta di fatto che Bruno Peres, difeso in aula dall’avvocato Carla Serra, non gradisce, e anche la società giallorossa chiede delle scuse per lo spiacevole equivoco, che arrivano dopo poche ore, accompagnate dall’eliminazione del post. Al giocatore, però, il “mea culpa” non basta e, pochi giorni dopo, sporge denuncia. E pensare che tutto era nato da quell’incidente d’auto che, per fortuna, non aveva causato al giocatore nessuna conseguenza fisica. Quella stessa notte Peres si era dimostrato molto collaborativo con gli operanti intervenuti e si era assunto tutta la responsabilità del sinistro. Un comportamento che in sede penale ha pagato: era stato assolto dall’accusa di guida in stato d’ebbrezza per tenuità del fatto.

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