2 Settembre 2023

Occhio alla penna | Bordin (tecnico Sheriff Tiraspol): “La mia è una squadra operaia, la Roma è un grande club. Proveremo l’exploit nel girone”

L'intervista di Paolo Marcacci a Roberto Bordin, allenatore dello Sheriff Tiraspol, sorteggiato per il Gruppo G di Europa League assieme alla Roma

OCCHIO ALLA PENNA – Torna l’appuntamento con la rubrica “Occhio alla penna”! Il tema che Paolo Marcacci propone ai lettori di Romanews.eu oggi riguarda l’intervista al mister di uno degli avversari che la squadra di Mourinho ha pescato nel girone di Europa League.

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L’intervista a Roberto Bordin (tecnico Sheriff Tiraspol)

Non ha molto tempo eppure alla fine ce ne dedica più di un po’, con la consueta gentilezza, Roberto Bordin, allenatore dello Sheriff Tiraspol, sorteggiato per il Gruppo G di Europa League assieme alla Roma.

“Sono tornato in Italia per 4-5 giorni di pausa, dopo la bella soddisfazione che ci siamo tolti con lo Sheriff in campionato. È stato un viaggio interminabile, di Roma – Milan ho visto solo una parte, Lukaku si è mosso bene, ha accentrato subito il gioco su di sé”

Cosa hai pensato quando è uscito il sorteggio del girone?
“Innanzitutto sono contento di poter tornare in Italia una volta di più, poi ho pensato che sia un bel girone, diciamo variegato, con un grande club come la Roma e poi con delle squadre che possono tentare l’exploit; ovviamente anche noi ci proveremo”

Come si vive e si lavora in Moldavia, tenendo contro della situazione bellica e di quella della Transnistria?
“È vero che non siamo distanti dal focolaio di tensione del conflitto tra Russia e Ucraina e inevitabilmente l’attenzione dell’opinione pubblica è altissima, però nonostante tutto la situazione è totalmente sotto controllo, la vita della gente non è differente da quella che conduceva cinque anni fa. Siamo in un lembo di terra di cultura russa, quindi c’è una partecipazione emotiva e ideale molto alta alle questioni del conflitto, però come ti dicevo, la quotidianità non ne viene intaccata”

Che squadra è il tuo Sheriff?
“Una buona squadra, che definirei operaia nello spirito di gruppo e con buone individualità, come il mio capitano Talal che ha giocato molto in Francia o un attaccante come il nuovo arrivato Luvannor, la cui moglie è della Transnistria”

Ti aspettavi le difficoltà iniziali della Roma in campionato? 
“Onestamente no, ma bisogna ricordare che siamo all’inizio e quanto incidono gli infortuni e le assenze di titolari importantissimi. Io sono un grande estimatore di Mourinho, per quello che tira fuori dalle sue squadre, anche stavolta saprà uscirne. Lo ammiro da tempo, per come compatta il gruppo e per come riesce a coinvolgere i giocatori nel suo ideale di squadra”

È stata tirata in ballo, per le difficoltà iniziali di questa Roma, la preparazione al caldo, in Portogallo; da allenatore, che ne pensi?
“Guarda, non so cosa possiate pensare all’esterno, ma ti assicuro che questa oggi è una questione molto relativa, perché carichi di lavoro e ogni altra sfumatura sono ottimizzati e diversificati: anche in Moldavia fa caldo, noi ci alleniamo sfruttando fasce orarie idonee e diversi tipi di lavoro e di esercizi. Ti posso anche dire che lavorare al caldo ti abitua a un inizio di campionato in cui nelle prime settimane in genere fa molto caldo. Oggi si lavora in modo talmente specifico e settoriale che la questione climatica viene affrontata e gestita in modo davvero capillare”

Quando torni ad allenare in Italia, Mister?
“Prima o poi. Ma all’estero ci sto e ci sono stato benissimo, ho fatto tante esperienze e conosciuto angoli d’Europa, calcisticamente e umanamente parlando, che mi hanno davvero arricchito come uomo”

Paolo Marcacci

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