Napoli, Spalletti: “La Roma è un’insidia per noi. Mourinho mi ricorda mio fratello Marcello”

Giacomo Emanuele Di Giulio
17/04/2022 - 5:45

Napoli, Spalletti: “La Roma è un’insidia per noi. Mourinho mi ricorda mio fratello Marcello”

NAPOLI ROMA SPALLETTI – Lunedì la Roma tornerà in campo e lo farà contro il Napoli di Luciano Spalletti al Diego Armando Maradona. Proprio in vista del match contro gli uomini di Josè Mourinho, ha parlato in conferenza stampa il tecnico toscano consapevole di dover vincere per rimanere aggrappato a Milan e Inter per rimanere in piena lotta scudetto. Ecco le parole di Spalletti.

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La conferenza di Spalletti prima di Napoli-Roma

E’ cambiato qualcosa dopo le vittorie delle milanesi?
“Ma noi non possiamo giocare le partite degli altri, diventa pericoloso spendere energie nelle partite degli altri. Noi potevamo provare a non perdere quella precedente, ma anche quella è andata e riduce le nostre possibilità. Le nostre intenzioni non cambiano, andiamo per vincere la partita qualsiasi sia l’avversario”

Serviranno ulteriori motivazioni? Che partita deve essere con la Roma?
“E’ un’insidia per noi, come noi per loro, vincerà la squadra che si sentirà più minacciata, che avrà la percezione del pericolo, quella che sarà più esecutiva nei comportamenti da avere nella gara. Non si vince con i ‘forza, dai, andiamo’, ma facendo ciò che si deve fare contro un avversario forte”.

Contro la Roma tutti i tifosi si chiedono: c’è la possibilità di vedere Mertens con Osimhen insieme?
“E’ possibile, hanno già giocato, anche nel secondo tempo con la Fiorentina c’erano Mertens ed Osimhen, quando la partita era in pari loro c’erano, poi in alcuni momenti ci siamo allungati e c’erano loro due. I tifosi lo chiedono? Sono anche quelli dell’università dove sono stati, ognuno l’ha scritta in modo diverso, poi uno ha cambiato anche modulo. Mi dai la tua formazione? Insigne, Mertens, Lozano ed Osimhen e dietro Lobotka e Anguissa? Tu lasci comunque fuori gente importante come Zielinski e Fabian”.

Fabian come sta? Non è in un buon momento fisicamente. 
“Sta molto meglio, è sulla via del top, ha meno fastidio per questa pubalgia che ha un po’ sofferto. E’ uno che si può scegliere dall’inizio”.

Come sta Zielinski? Non è brillante ultimamente. E sugli infortunati?
“Di Lorenzo non ci sarà, la prossima sì, Petagna ha reagito bene per ora e quindi si valuterà domani ma le indicazioni sono positive. Zielinski sta bene, ho visto un buon allenamento anche oggi. Gli allenamenti sono stati buoni, tutti a buon livello, poi negli ultimi si abbassa il volume del lavoro e si va con cose più corte per la brillantezza”.

La fase di non possesso era la vostra forza, ma da dieci partite prendete almeno un gol, come si spiega?
“E’ il contrario di come l’ha presentata lei, la fase di  possesso è la nostra forza, se teniamo palla non si prende gol, se diamo il pallino agli avversari è più facile avere difficoltà perché non abbiamo una squadra da urto, d’impatto, ma di fantasia, tecnica, che evita certe cose durante la partita, ma senza quelle cose nella scatola bisogna abbondare di altre e gestire diversamente”.

Si rimprovera qualcosa? Cosa la fa impazzire?
“Sì, queste partite casalinghe dove potevamo saltare addosso alla classifica ed invece abbiamo avuto difficoltà, questa è la cosa che mi ha dato più da pensare, ma quando sembra molto difficile c’è sempre il futuro che è aperto e la possibilità di organizzare qualcosa per delle opportunità e si va a rigiocarci le opportunità rimaste”.

Fa all-in? Metterà tutto sul piatto? O bisogna ancora gestire?
“Mai giocato a poker, non ho tempo, ma non abbiamo mai gestito niente, proprio per infondere suggestione siamo sempre andati avanti guardando in faccia tutti per vincere contro chiunque per creare questa mentalità di vincere sempre e per questo ne abbiamo persa anche qualcuno, non abbiamo mai gestito e non gestiremo mai niente per vincere le partite”.

Con la Fiorentina spesso lancio lungo per Osimhen, ma anche per Insigne che per caratteristiche non ha la gamba come il nigeriano. E’ qualcosa di provato ma non riuscito o loro iniziativa? Forse era più congeniale per Lozano?
“E’ un’analisi che abbiamo fatto, qualche lancio di troppo c’è stato, ma se ti vengono addosso come fa la Fiorentina e per non farti giocare con la palla sui piedi. C’era da avere distanze più corte, su quello si poteva fare diversamente, fare il corto-lungo e metterla dietro, se la distanza diventa ampia stare corti sulla pallata diventa difficile risalire, ma era un modo per trarre vantaggio, come abbiamo fatto a Firenze ed altri hanno fatto contro la Fiorentina. Su una palla incrociata proprio Insigne è tornato indietro, ma era stato messo di là e poteva andare, ma l’analisi l’abbiamo fatta anche noi. Il calcio è un po’ cambiato, non possiamo paragonarlo a quello degli anni 90, roba vintage”.

Su Mourinho.
“Di Mourinho apprezzo molto la capacità di farti arrivare ciò che pensa, lui arriva quando dice qualcosa, mi ricorda mio fratello Marcello (ride, ndr), oggi tutti scrivono che non l’ho mai battuto, è vero, in questo momento si avvia a diventare una leggenda e vincere una sfida contro di lui può diventare anche una cosa passata. Per far bene devi battere la leggenda”.

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