Mourinho, quando fa centro e quando no. A Bologna rivede i fantasmi e perde due big

MOURINHO BOLOGNA – E con Bologna sono 6 le sconfitte in campionato per la Roma che si arrende 1-0 ai rossoblu di Mihajlovic che si avvicinano in classifica proprio ai giallorossi, 24 punti, a una solo lunghezza. Il match del Dall’Ara non inguaia Mourinho solo dal punto di vista della corsa Champions, ma complica i piani anche per la prossima sfida dell’Olimpico di sabato contro i campioni d ‘Italia dell’Inter. Due leggerezze faranno saltare la partita con i nerazzurri ad Abraham e Karsdorp, entrambi ammoniti sapendo di essere diffidati. Gli ha fatto difetto la lucidità, quella è mancato un po’ a tutti i protagonisti romanisti scesi in campo a Bologna.
Roma, gli attaccanti bucano la partita ma non la porta
Il gol di Svanberg è stato tutto sommato frutto di un episodio. La retroguardia giallorossa prima a 3, dopo lo svantaggio passata di nuovo a 4, tiene bene. A mancare sono stati gli attaccanti, in grande difficoltà: 13 tiri in porta per la squadra di Mourinho ma solo 0.9 gli xG, quello che i cosiddetti Data Analyst chiamano “expcted goals”, per una media di 0.07 xg/tiro, gli “exptected goals on target”. Non è però solo colpa dei vari addetti ai lavori alla manovra offensiva, da Abraham a Zaniolo, passando per El Shaarawy e Shomurodov e Mkhitaryan.
Mourinho, tante polemiche e pochi punti
“Fortunatamente ho sostituito presto Mancini – ha spiegato Mourinho a gara finita – altrimenti sarebbe stato ammonito anche lui. E voglio dire una cosa contro i miei interessi: se fossi Zaniolo, inizierei a ragionare sulla Serie A: diventa difficile per uno con queste caratteristiche”. Poche parole e poi abbandona telecamera e microfoni senza accettare domande dai giornalisti. Il tecnico portoghese sceglie, insomma, ancora la via delle polemiche arbitrali. Non una parola sulle poche idee e confuse del reparto avanzato, sulle latitanti trame di gioco. La Roma a 25 punti dopo 15 giornate restituisce la classifica più deficitaria delle ultime tre stagioni. Al suo debutto in Serie A, Paulo Fonseca, con lo stesso numero di incontri veleggiava a quota a 29. Lo scorso anno, al secondo campionato sulla panchina giallorossa, dopo 1350 minuti, la sua Roma era terza con 30 punti in classifica. Certo, è solo fredda contabilità. Ma “se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa.”
Gspin