• Mourinho: “La vittoria è stata una conquista vissuta con pazzia e passione. Stagione fantastica ma dobbiamo continuare a lavorare”

    Manuela Fais
    01/06/2022 - 7:13

    foto Tedeschi
    Mourinho: “La vittoria è stata una conquista vissuta con pazzia e passione. Stagione fantastica ma dobbiamo continuare a lavorare”

    MOURINHO ROMA – José Mourinho ha rilasciato un’intervista al quotidiano sportivo portoghese Record e ha parlato della stagione appena terminata con la Roma e della vittoria della Conference League. Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni:

    Personalmente come ha vissuto queste vittorie, in particolare l’ultima?

    “Sono state conquiste vissute con pazzia e passione, perché coincidono con una delle mie principali preoccupazioni come allenatore. Dare allegria agli altri è la cosa più bella che c’è nella vita. Nel caso della Roma è stata una vittoria molto speciale”.

    Sesto posto e vittoria della Conference, è stata una stagione buona?

    “Dipende da chi la analizza. Per alcuni Einsteins delle tv portoghesi, la nostra stagione è stata pessima, ma per me che sono molto esigente con me stesso, è stata fantastica, perché non avevamo le capacità per fare meglio. Ci sono stati giocatori che hanno disputato 50 partite non parlo di Rui Patricio che ne ha fatte 54…”

    E’ stato un lavoro molto esigente…

    “Senza dubbio. Ho dovuto far giocare alcuni giovani. Ho avuto un’assenza di un giocatore top per dieci mesi, ho avuto come avversarie Inter, Milan, Juve, Napoli, Atalanta e Lazio. E abbiamo avuto 14 partite di giovedì, con partite di campionato la domenica dopo. E poi c’è tutto un lavoro che si fa internamente per migliorare il club, cosa che da fuori non si vede. Per questo dico: grande Tiago Pinto”

    Come è stato lavorare con lui?

    “È il mio compagno, socio, tutti i giorni, un grande direttore e, oggi, un grande amico. Oggi mi accorgo ancora di più perché il Benfica quest’anno non abbia vinto”.

    Come ha ritrovato la Serie A dopo dieci anni?

    “È un campionato in crescita. Le società di metà classifica hanno qualità di gioco e le partite diventano difficili. Vogliono vincere, non ci sono partite semplici. Sono contento di essere tornato in Serie A”.

    Si è lamentato spesso degli arbitri…

    “Gli arbitraggi si discutono non solo in Italia ma in tutto il mondo. In Serie A c’è un lavoro difficile per il signor Rocchi (ex arbitro, oggi designatore), ci sono meno arbitri con esperienza e molti giovani. Devo dire che ci sono stati alcuni errori arbitrali che hanno condizionato diverse partite. Comunque la Serie A è un campionato di qualità”

    Passata la prima stagione nella Roma, come vede il futuro? Servono solo rinforzi o qualcos’altro?

    “Siamo consapevoli della differenza che ci separa dalle prime squadre in classifica e dobbiamo continuare solo in una maniera: lavoro, lavoro e lavoro. Solo così riusciremo a ridurre il gap. Non esiste un altro modo”.

    L’abbiamo vista felice a Tirana come se fosse la prima vittoria della carriera…

    “E’ stata una carriera difficile, molto dura, ma ci sono vite peggiori della mia. Ci sono cose che mi piacerebbe molto fare: per esempio, vincere la prossima partita!”

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