Mourinho: “Partita di sacrificio della squadra, siamo stati superiori. Sentenza Juve? Alleno in Italia da quattro anni…”
Le dichiarazioni del mister giallorosso in occasione di Roma-Feyenoord, match valido per il ritorno dei quarti di finale di Europa League
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ROMA FEYENOORD INTERVISTA MOURINHO – Tutte le dichiarazioni del tecnico giallorosso José Mourinho in occasione di Roma–Feyenoord, match valido per il ritorno dei quarti di finale di Europa League.
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Roma-Feyenoord, le dichiarazioni di Mourinho
In conferenza stampa
Cosa si porta di oggi?
“La mia gioia è per la vittoria e per il modo in cui la squadra ha giocato. Stavo pensando durante la partita che anche se non avessimo vinto la gente sarebbe stata orgogliosa di noi. Ci sono cose non negoziabili. Abbiamo vinto e abbiamo meritato”.
Sulla sentenza della Juventus
“La finale può essere italiana o senza in Europa League. Il Bayer Leverkusen per noi è un avversario difficile, ma non possiamo aspettarci più avversari di poca qualità. Sentenza? Sono in Italia da tempo, non mi dice nulla. Da tempo dicevo di dimenticare -15, io pensavo uscisse alle 21 la sentenza. A me non cambia nulla”.
Serate come queste non ti fanno venir voglia di mettere le tende a Roma oltre il 2024?
“Io sono felice qua, non posso nasconderlo. Sono felice perché mi piace la gente e piaccio alla gente. Ho la sensazione che a Trigoria il mio spazio di lavoro ci sia. Sono rispettato da tutti a Trigoria, ho un buon rapporto con la proprietà. Ho un rapporto di rispetto e positivo, lo stesso dico con Pinto. I giocatori sono fantastici, un’empatia tremenda con tutti. Non posso dire che sono come i figli, perché sono solo due e li amo tanto. Ma sono quasi dei figli. Qualche volta ho le mie frustrazioni e penso ad ambizioni diverse, però vediamo. Ma sono felice qui”.
Qual è stata la chiave della vittoria?
“L’efficienza”.
A Dazn nel post partita
Altra grande notte, il sogno continua?
“Si, è vero, aldilà di vincere o no io sentivo un orgoglio grande nei ragazzi e sentivo che i tifosi potevano andare tristi per una sconfitta ma felici della Roma. Quando vinci arriva una gioia diversa e meritata. I ragazzi sono stati i migliori oggi e nella prima gara.”
E’ il gruppo che fa la differenza?
“Si, sono loro. Io con il mio staff cerco di preparare nel miglior modo possibile ma poi sono loro, è un bel gruppo di ragazzi e adesso guardando davanti c’è Smalling infortunato, Wijnaldum infortunato, Paulo non lo sappiamo. Però andiamo avanti. Lunedì c’è il campionato e domani dimentichiamo l’Europa League.”
Un commento sui punti restituiti oggi alla Juventus?
“Oggi? Sono stati restituiti tre mesi fa, io ho quattro anni di Italia, non quattro giorni.”
Un commento sul Bayern Leverkusen?
“Grande squadra, gioca veloce e segna con facilità. Ha un allenatore giovane ma intelligente e con molta esperienza europea come giocatore. Molto difficile.”
A Sky Sport nel post partita
La Roma è una squadra che ha valori, questa serata l’ha confermato?
“Io penso di si, la squadra ha giocato benissimo una partita difficile da gestire. La situazione Dybala gioca o non gioca non ha aiutato a preparare la partita, l’infortunio di Wijnaldum non aiuta a gestire una partita così perché mi mangia un’opportunità di cambio quando io sapevo che per mettere Paulo dentro dovevo avere sempre un cambio di riserva. I ragazzi con concentrazione, coraggio e intelligenza di attaccare e gestire, hanno fatto una grande partita contro una squadra ottima. Siamo stati superiori.”
La partita di oggi dimostra l’importanza di avere uno come lei in panchina…
“Si capisce perché ho tanti capelli bianchi, magari 150 partite di competizioni europee, ho visto di tutto. ieri ho detto ai giocatori che oggi non sarebbe stato come Salisburgo o Bodo, per me era importante avere testa e mentalità. Abbiamo gestito la partita, difficile da gestire, perché il cambio di Wijnaldum mi ha dato problemi. Con Dybala ho dovuto fare in simultanea gli altri due perché la terza finestra era per Paulo in caso di infortunio. Nell’extra time avevo una nuova finestra, ed è andato tutto bene. Sono loro che giocano, si sacrificano e corrono, sono molto contento per i ragazzi.”
Abbiamo tante domande, siamo tanti in studio…
“Non c’è Cassano?” (ride ndr)
Quanto sei orgoglioso del tuo lavoro?
“Ho l’esperienza sufficiente per capire il lavoro che sto facendo, ma sono equilibrato. Tempo fa ho detto che sono in una fase della mia carriera dove io sono l’ultimo, i più importanti sono i tifosi e i calciatori. Io cerco di dare gioia ai tifosi e dare le condizioni ai ragazzi di crescere e migliorare. Aldilà di vincere o no, quello che abbiamo fatto sono sicuro che porta i tifosi di tornare a casa felici per la squadra che siamo. Abbiamo i nostri limiti ma ci andiamo sempre, Smalling si infortuna, Gini si infortuna, la gente entra, risponde, si sacrifica. Sono veramente una famiglia e io vado con loro. Adesso dobbiamo riposare e pensare con tranquillità alla partita di Bergamo e ora dimenticare l’Europa League.”
Dybala aveva perso fiducia, lo pensi anche tu e se si, come gliel’hai fatta ritrovare?
“Nell’ultimo anno di Juventus la mia sensazione è che cercava più che la fiducia la gioia persa. L’ha trovata qua: ha trovato un bel gruppo, un allenatore che lo capisce, un pubblico che lo ama, uno spazio in campo dove con lui crea altri giocatori di grande carattere. Ha trovato la leadership per la sua qualità e la sua personalità di bravo ragazzo, è un po’ questo. Sicuramente penserà che ha qualità per giocare in squadre più forti al mondo, e pensa bene, ma magari qui ha trovato uno spazio di grande gioia e di grande amore e questo si vede in campo. Lui ha rischiato e io l’ho messo tranquillamente libero di entrare e di uscire due minuti dopo: l’ho messo in questa condizione e alla fine ha fatto 55 minuti e mi sembra che ha giocato bene.”