Sampdoria-Roma, tutte le dichiarazioni di Mourinho in conferenza stampa

Manuela Fais
02/04/2022 - 14:02

Foto Tedeschi
Sampdoria-Roma, tutte le dichiarazioni di Mourinho in conferenza stampa

MOURINHO CONFERENZA STAMPA SAMPDORIA ROMA – Alla vigilia del match contro la Sampdoria, José Mourinho ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni dello ‘Special One’:

La conferenza stampa

Angelo Mangiante Sky Sport : Si riparte domani contro la Samp, come sempre quando ci sono di mezzo le nazionali volevo un pò sapere se sono tutti a disposizione? Le condizioni di Zaniolo e Spinazzola?

“Spinazzola le notizie sono positive però sembra che voi state cercando di avere una partita o un momento dove noi possiamo dire che lui torna e questo è impossibile. Sono troppi i mesi che non si è allenato con la squadra, inizia ora a poco a poco e progressivamente. Siamo tutti contenti: il calciatore, lo staff medico, tutti. Però non possiamo e non vogliamo dire quale sia il momento in cui torna. E’ tutto positivo, il giocatore è super felice e questo è il punto più importante. Zaniolo è infortunato. E’ arrivato dalla nazionale giovedì con un problema al flessore e non si è allenato nè giovedì, nè venerdì e neanche oggi. Come ovvia conseguenza non è disponibile per domani. Tutti gli altri nessun problema, solo la gestione di Mancini quando è tornato, però è tornato presto lunedì e giovedì già si è allenato con la squadra. Anche chi è arrivato ieri, tipo Vina e Felix, tutto bene. Veretout? Lui non si è allenato con la squadra neanche oggi, non bisogna dire quello che non posso dire ma non è disponibile per domani.”

Maida Corsport: Ci può dire come Zaniolo sta vivendo questa fase? Che momento è per lui?

“Avevo già scritto sul foglio: Zaniolo sarà la seconda domanda! (ride) Io voglio solo parlare di lui, per una questione di principio non commento. Anche se voi avete domande sulla nazionale, io vi anticipo e vi dico che mi dispiace che l’Italia non è al mondiale ma se arrivava Italia-Portogallo, non posso nascondervi che avrei tifato Portogallo ma come persona che ama l’Italia mi dispiace tanto un mondiale senza l’Italia. I miei giocatori quando vanno in nazionale italiana, sono dalla loro parte. Di Zaniolo posso dire che ci sono tanti calciatori che vanno in panchina con i loro club ed è una cosa normale, naturale. Non vedo questo tipo di domanda con altri club o altri allenatori. Zaniolo è andato in panchina contro la Lazio, abbiamo adottato una strategia diversa con un obbiettivo di vincere una partita e l’abbiamo fatto. Non c’è storia. Dopo va in Nazionale e quello che è successo non è da commentare. E’ arrivato qui il giovedì mattina con un problema al flessore, quello che succede in nazionale noi non possiamo controllarlo, lo possiamo commentare ma non lo voglio fare. Non si è allenato giovedì, venerdì, sabato, lui è il primo a dire di non essere disponibile per la partita e quindi non c’è storia. Non Non voglio rispondere a niente di più su di lui perchè non c’è storia, non vedo voi chiedere a Max Allegri perchè non gioca Bernardeschi o perchè non gioca un altro, nessuno chiede a Inzaghi perchè non gioca Edin, non lo vedo. Sembra che qui ci sono delle ossessioni per la situazione di Zaniolo che invece è troppo semplice: non c’è niente da dire. Se vuoi sapere qualcosa in più chiama Nicolò, chiama il suo entourage che ti possono dire spero la verità. E la verità è che lui è arrivato qui giovedì con un problema al flessore.”

Cecchini Gasport: Si è fatto un processo in questi giorni all’Italia come movimento calcistico. Avremo un gap ai mondiali che sarà lungo 12 anni, le nostre squadre non arrivano neanche ai quarti di Champions League che è la manifestazione più importante. Lei che ha conosciuto il calcio italiano anche in altri tempi sicuramente migliori, ha una spiegazione di questo nostro calo? Il nostro campionato all’estero viene visto sempre meno, come mai questa crisi del calcio italiano?

“Ho un’opinione ma non voglio condividerla, è basata sulla mia esperienza in Italia in due periodi diversi, basata sulla mia esperienza lavorando all’estero in Inghilterra e in Spagna. Ho una mia opinione ma non la voglio condividere. Sarebbe scomoda? No, ma non sarebbe etico condividerla. Se magari qualche persona con responsabilità con qualche potere istituzionale mi chiede un’opinione privata io lo farò con piacere Sono 3 anni che ho allenato in Italia e mi sono trovato molto bene in questo vostro paese. Se privatamente qualcuno mi chiede un mio giudizio io sono disponibile ma alimentare un giudizio pubblico non lo farò.”

Oddi il Romanista: Quest’anno la squadra dopo alcune belle vittorie, come a Bergamo e ad Empoli, poi ha pareggiato la partita dopo in campionato. E’ preoccupato per questa cosa dopo la bella vittoria al derby? Ha preparato qualche contromisura particolare o qualche lavoro sulla testa dei giocatori?

“Qualche volta un pareggio non è un disastro. Il pareggio è anche una conseguenza di un avversario difficile che gioca, con tutto il rispetto, a “rubare punti”. Non è un disastro, qualche volta può succedere a una squadra che non ha ancora una mentalità di sapere quello che è giocare per cercare di vincere qualcosa e quando sei abituato a questa mentalità capisci che ogni punto è importante e se hai un calo di concentrazione dopo si vince o non si vince, o si arriva a un obiettivo o non ci si arriva. Ieri abbiamo parlato di questo nel senso che il derby che ci interessa adesso è quello della prossima stagione, ci dobbiamo concentrare sulla Sampdoria e al suo bellissimo stadio e all’allenatore bravo come Giampaolo e a una squadra che ha ancora bisogno di punti per stare tranquilla. Se vogliamo vincere la partita non è sicuramente la piazza e l’avversario dove possiamo andare sotto il nostro potenziale. Dobbiamo andare li e giocare veramente bene se vogliamo vincere.”

Austini Il Tempo: Vista la prestazione nel derby, quest’assetto diverso con due giocatori dietro Abraham può diventare definitivo visto che siamo alla fine della stagione? La difesa a tre è la strada anche per il futuro?

“Io dopo averti sentito ieri in radio stavo aspettando una domanda molto più aggressiva, critica e violenta, non mi aspettavo una domanda così facile. La conclusione è che tu in radio sei super violento e dopo arrivi qui ti cag* un pochino, io ti rispondo alla domanda che hai fatto ma va bene così. Giocare a tre in difesa ci ha dato stabilità alla squadra ed è adatta alla caratteristica di qualche calciatore che abbiamo noi. La squadra gioca con qualche stabilità e penso che giocare a tre ci ha dato stabilità.”

Juric Retesport: Quanto è importante lottare fino all’ultimo per raggiungere il quinto posto visto le tante indagini che stanno coinvolgendo alcune squadre di alta classifica? Mettersi li dietro potrebbe essere importante?

“Non è compito mio, non è una cosa che possa cambiare la mia mentalità e il mio modo di pensare o di lavorare con i giocatori. Per il giocatore è molto chiaro che possiamo arrivare quinti, sesti, settimi, ottavi. Finire quinti o finire ottavi è drammaticamente diverso. Quinto sei in Europa League, ottavo niente. Per questa ragione dobbiamo arrivare fino alla fine con l’ambizione di fare più punti possibile e cercare la migliore classifica possibile. Non voglio pensare altre situazioni.”

Donzelli Centro Suono Sport: C’è una classifica virtuale, quella degli “expected goals” che proietta la Roma al terzo posto a un punto dal Napoli e due punti dall’Inter. Questo vuol dire che c’è tanta proiezione offensiva e tante occasioni. Mi può commentare questi dati?

“E’ una classifica virtuale purtroppo. Però questi dati che esistono oggi nel calcio si possono interpretare e possono aiutare a pensare. Sappiamo che siamo una squadra che crea e che è offensiva e poteva e abbiamo avuto la possibilità di fare un risultato diverso. Chi segna di più vince e ha più punti. I dati sono da vedere in questo modo. Questa informazione non è una novità, è il modo in cui noi lavoriamo e cerchiamo di giocare bene ma abbiamo bisogno di continuità, abbiamo avuto 9 partite di campionato senza sconfitte ma potevamo magari avere qualche punto in più trasformando qualche pareggio in vittoria. Ma tranquilli c’è tanto da fare e lavorare.”

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