6 Maggio 2009

Milan-Juve, una panchina per due: Spalletti e Gasperini i favoriti

 
La Stampa: Milan-Juve: una panchina per due«Vi chiedo di mettere da parte le incomprensioni che sono nate nelle ultime settimane, di restare uniti e di remare tutti insieme verso la conclusione del campionato. C’è da salvare la stagione e la faccia». Jean Claude Blanc non è stato così conciso nell’incontro con i giocatori della Juve, altrimenti ieri pomeriggio non sarebbe rimasto chiuso nello spogliatoio di Vinovo per oltre un’ora: tuttavia l’analisi dell’amministratore delegato si è incentrata esclusivamente sulla richiesta di trovare l’unità e la concentrazione per le prossime 4 partite. Poi si prenderanno le decisioni importanti.Blanc ha battuto e ribattuto sul concetto che è indispensabile cogliere almeno il terzo posto, ha messo i calciatori davanti alle loro responsabilità («Perché in campo non vado io nè Ranieri» ha detto), insomma ha riprovato con la terapia che, come ha spiegato in un’intervista a Sky, «ci permise di uscire dall’altro momento difficile della stagione, in ottobre, dopo le sconfitte con il Palermo e il Napoli». Il problema è che in sei mesi le dinamiche all’interno della squadra sono cambiate e i rapporti sono ben più deteriorati che in autunno. Per questo la partita contro il Milan fa paura alla dirigenza che ha quasi perso la speranza di riacciuffare il secondo posto e teme la rimonta della Fiorentina e persino del Genoa. Salvare il salvabile è diventata la linea del Piave: sembrava impossibile arrivare a questo punto quando, intorno a Pasqua, si ipotizzava di giocarsela con l’Inter per lo scudetto.«Attraversiamo un periodo di difficoltà – ha ammesso Blanc – tuttavia non fa bene ascoltare tanti giudizi negativi. La Juve non merita questa onda di critiche forti: se cessassero si darebbe anche una dimostrazione al mondo che il calcio italiano non è soltanto saper criticare. Chiediamo più rispetto e da parte dei tifosi un sostegno totale». Non sarà facile ottenerlo se il trend dell’ultimo mese proseguirà nelle prossime partite a cominciare da San Siro. Blanc spera però nell’inversione di rotta e in mattinata ne ha parlato con Ranieri, convocato in sede. Insieme hanno deciso che oggi la squadra farà un doppio allenamento per trascorrere più tempo insieme e fare gruppo, sebbene potrebbe rivelarsi un boomerang dopo gli stracci volati nell’intervallo del match con il Lecce. Allo stratega del Testaccio, Blanc ha anche garantito che non si pensa alla sua sostituzione con Ferrara, nel caso di sconfitta contro i rossoneri. «Ho chiarito a tutti che si resterà uniti per le ultime quattro partite e senza distrazioni – ha spiegato l’ad bianconero in tv – . I conti si fanno alla fine, come ha detto John Elkann. E’ normale che peseranno i risultati sportivi: vale per l’allenatore, come per i giocatori e i dirigenti».Ranieri, salvo sorprese da parte di una dirigenza che ha dovuto rivedere spesso i progetti e cambiare le proprie decisioni, rimarrà fino al 31 maggio. Poi scatterà l’esonero ed è curioso che la Juve e il Milan si stiano pestando i piedi sulla questione dell’allenatore prima di farlo in campo. Nel taccuino di Blanc, infatti, ci sono sia Spalletti (ieri contestato con la Sensi a Trigoria: «Spalletti juventino, Rosella vattene», recitava uno striscione) che Gasperini. Ma quei due figurano anche tra i candidati alla successione di Ancelotti: Galliani ha parlato nei giorni scorsi con il tecnico del Genoa, a Spalletti ha fatto i complimenti domenica in diretta tv e tutti sanno che è uno dei suoi preferiti. Anche il Milan però non ha le idee chiare sul futuro. Berlusconi insiste per un allenatore più giovane e magari poco costoso. Sia Spalletti che Gasperini battono sul mezzo secolo, quindi mancano di una caratteristica essenziale nell’identikit berlusconiano, tuttavia è possibile che alla fine prevalga la linea dell’ad rossonero. Spalletti al Milan e Gasperini alla Juve, forse è la soluzione che soddisferebbe di più gli allenatori. Ma potrebbe essere il contrario o che si arrivi a una terza via. Le padrone del calcio di un decennio oggi faticano a individuare la nuova rotta. E i nocchieri.

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