• Mazzone: ´Crisi Roma? Tante assenze e difficoltà d´inserimento´

    12/10/2008 - 0:00

    L’intervista integrale rilasciata da Mazzone alla trasmissione radiofonica ‘La Signora in Giallorosso’:  Perchè Donadoni è stato criticato, mentre Lippi è considerato un genio anche quando gioca male?”Non si può dimenticare che Lippi campione del mondo e quindi è chiaro che, avendo dimostrato di saper vincere, a lui l’opinione pubblica concede più tempo”.Che tipo di campionato è questo?”E’ particolare, sorprendente, ma più stimolante e divertente. C’è un grande equilibrio perchè le squadre di media e bassa classifica hanno ridotto la differenza di valori, anche operando in maniera più mirata sul mercato”.Un parere sulla crisi della Roma”E’ un momento molto difficile, ma non si può non tener conto delle tante assenze. Non va dimenticato che Spalletti non ha avuto a disposizione un campione come Totti. Inoltre i nuovi arrivati non si sono ancora inseriti. La piazza di Roma è troppo frettolosa nel criticare gli allenatori. Quando la squadra sarà  al completo sarà  altamente competitiva. Ci vuole solo pazienza”.Meglio Zarate o Menez?”Io preferisco Zarate perchè si è inserito immediatamente nel calcio italiano a suon di gol, mentre è evidente che Menez sta ancora facendo molta fatica”.Un ricordo del Presidente Franco Sensi.”E’ un uomo a cui sarò sempre riconoscente per avermi dato la possibilità  di allenare la Roma. La squadra in cui ho giocato e di cui sono tifoso. C’era un rapporto di grande rispetto. Con me è stato sempre una bella persona anche quando non vincevamo, come nel primo anno. Ho un meraviglioso rapporto anche con tutta la famiglia Sensi”. Un giudizio sui rapporti di forza tra le grandi del campionato.”Le prime tre per me saranno Milan, Inter e Roma. Il Milan è più motivato per lo scudetto e l’Inter per la Champions. In ogni caso penso che quest’anno il tricolore finirà  a Milano, sponda rossonera o nerazzurra, mentre la Roma può correre per il terzo posto”.Un parere sugli allenatori.”Non concordo affatto con il linciaggio mediatico a Ranieri. Criticare l’allenatore va bene, ma non si può massacrare l’uomo. Per quanto riguarda Mourinho penso che bisognava, al momento del suo arrivo, informarlo sui pregi e difetti del calcio italiano. Prima è stato accolto con sorrisi ed applausi. Poi, appena ha fatto qualche battuta, è stato attaccato. La dirigenza nerazzurra, Branca in primis,  doveva avvertirlo che in Italia la stampa ti massacra se parli troppo”.Può essere difficile gestire un Totti che va verso la fine della carriera?”Francesco è un ragazzo per bene e molto intelligente. Sente il senso di responsabilità  verso la sua squadra e soffre di non poter dare il suo contributo. Il suo difetto, se così lo si può chiamare, è il  profondo attaccamento alla maglia giallorossa. Lo volevano tutte le più grandi squadre italiane ed europee, mentre lui ha scelto di restare nella Capitale”.Da allenatore, che cosa avrebbe detto a Mexes dopo l’espulsione?”Prima lo avrei richiamato e poi sarei passato alla fase costruttiva facendogli capire che un giocatore del suo calibro non può permettersi di perdere la testa”.Si può creare un ciclo a Roma?Allenare per tanti anni a Roma è molto difficile. Ma, d’altro canto, è il problema di tutte le grandi piazze in cui si sente costantemente l’obbligo di vincere con tutte le pressioni che ne derivano”.

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