• Liverpool, la moglie di Sean Cox: “Quei 17 secondi di follia sono stati una condanna per lui e per noi”

    Redazione RN
    07/04/2019 - 16:29

    Liverpool, la moglie di Sean Cox: “Quei 17 secondi di follia sono stati una condanna per lui e per noi”

    LIVERPOOL SEAN COX MOGLIE – Martina, moglie di Sean Cox, il tifoso irlandese aggredito durante gli scontri che hanno preceduto il match di Champions League LiverpoolRoma, ha espresso tutto il suo dolore in una lunga intervista al sito irishtimes.com. Queste le sue parole: “Quei 17 secondi di follia hanno creato una condanna per Sean e anche per noi, perché la vita ci è cambiata a tutti. Ciò che gli è stato fatto è incredibile“. Ha proseguito: “È difficile da comprendere il modo con cui hanno agito: si sono cambiati i vestiti per non essere riconosciuti e poi… si sono seduti sugli spalti dello stadio a guardare la partita. Sarò onesta. Ogni mattina mi sveglio e mi chiedo: ‘È successo davvero?’ È la prima cosa che penso ogni mattina e l’ultima cosa che penso la sera”. Ecco come ha appreso quanto accaduto: “La prima ad avvisarmi di quanto accaduto a Sean è stata mia cognata Aisling, ma mi ha dato informazioni molto vaghe. Dopo 20 minuti ho ricevuto un’altra telefonata ed era l’infermiera dell’ospedale di Aintree  la quale mi ha detto ‘Sean ha avuto un’emorragia celebrale, le prossime 24 ore possono essere critiche quindi devi raggiungerci’”.

    “Ricevuta quella chiamata sono andata nel panico. Non sapevo cosa fare – ha continuato Martina CoxCi siamo sentiti impotenti. Quando poi finalmente sono arrivata nel Walton Center di Liverpool e ho visto Sean è stato terribileAveva la testa gonfia coperta dalle bende. Non sembrava nemmeno Sean. Ero devastata”. Dopo l’intervento il tifoso irlandese è entrato in coma: “Sei seduto lì ad aspettare che accada qualcosa, ma è accaduto molto poco. Ci siamo semplicemente seduti accanto a lui e gli abbiamo parlato. Abbiamo cantato delle canzoni e gli abbiamo tenuto la mano. Non sapevamo se ci potesse sentire oppure no, ma ci piaceva pensare che ci ascoltasse”. Quattro settimane dopo lo scontro Sean è stato trasportato in Irlanda, a Beaumont, dove improvvisamente aprì gli occhi: “Ha aperto gli occhi per 35 minuti. E giuro su Dio che sembrava di aver vinto il Lotto – ha continuato la signora Cox -. Da quando si è trasferito al National Rehabilitation Hospital a Dùn Laoghaire lo scorso ottobre è venuto a casa due volte, solo per un paio di ore. Averlo avuto a casa è stato fantastico, una delle cose più belle. È orribile vivere senza la sua presenza. Ci manca”.

    La Cox ha poi concluso: “Per tutto quanto successo sono arrabbiata, ma non mi soffermo su questo perché non fa bene né a me né a nessuno. Non ha senso. Il mio obiettivo è portare Sean nel posto migliore per guarirlo. Adesso ho tante cose da fare e non voglio sprecare le mie energie a persone come loro (riferendosi agli assalitori del marito ndr)”.

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