• Stadio della Roma, prima pietra entro il 2017. La Lazio: “Ora lo vogliamo anche noi”

    Redazione RN
    25/02/2017 - 21:38

    STADIO DELLA ROMA – All’indomani dell’annuncio del sindaco Raggi: “Lo stadio della Roma, si farà l’amministrazione ha raggiunto un accordo con i proponenti del progetto”, è l’ora delle reazioni a caldo da parte di esponenti politici, ma non solo: si esprimono anche le associazioni per manifestare il proprio pensiero sulla decisione del Comune.

    LA CRONACA DEGLI EVENTI

    (AGGIORNA)

    Ore 21.20 – L’avvocato del club biancoceleste, Gian Michele Gentile, parla dello stadio della Lazio al sito lalaziosiamonoi.it, chiedendone a viva voce la realizzazione, dopo l’approvazione del piano relativo all’impianto della Roma: “Verrà preso in esame quel progetto (dello Stadio delle Aquile, ndr), l’elemento forte di quello della Roma è dato dal fatto che loro volevano farlo lì e gli hanno concesso di farlo lì. Dall’altra parte la Lazio vorrebbe realizzarlo sulla Tiberina perché ci sono una serie di valutazione di carattere economico che lo renderebbero utilizzabile. Poi il comune interviene sui vincoli, sulle cubature, così come ha messo bocca nel progetto presentato dalla Roma, può farlo per quello presentato dalla Lazio. Quello giallorosso ha vincoli maggiori, rispetto a quello che avrebbe quello biancoceleste. Bisogna raggiungere un equilibrio che possa dare alla società la possibilità di gestire l’impegno e al comune di non avere una cementificazione esagerata. Nel rispetto delle reciproche esigenze penso non ci saranno problemi, nessuno vuole costruire una città intorno allo stadio“.

    Ore 20.10 – Il dg giallorosso, Mauro Baldissoni, ha parlato al Tg1 del nuovo stadio della Roma, rilasciando le seguenti dichiarazioni: “Abbiamo fatto un grande sforzo per ridurre volumetria complessiva. Tempi? Anche inferiori ai 3 anni, quindi siamo fiduciosi che potendo partire il prima possibile di riuscire ad aprire per il 2019, ma non al più tardi del 2020/2012. Devo dire che fino adesso la Regione in Conferenza dei Servizi si è comportata egregiamente, svolgendo un ottimo lavoro di coordinamento, siamo sicuri che continuerà a svolgerlo per rendere efficiente il procedimento anche con le modifiche apportate“.

    Ore 19.20 – Cristina Grancio, consigliere del MoVimento 5 Stelle per il Comune di Roma, ha commentato su Facebook  l’accordo sullo Stadio della Roma: “Cara Virginia, cara Sindaca, sai benissimo che come consigliera ero contrarissima al progetto-mostro Pallotta-Parnasi. Sì, sono una “ortodossa” del mandato dei cittadini del M5S. Ieri sera è finita cosi, con queste due affermazione che qui di seguito riporto. “The next chapter begins (“comincia un nuovo capitolo). Forza Roma”. Così il presidente della Roma, James Pallotta. “Avevamo detto che lo stadio si sarebbe fatto nel rispetto della legge e lo abbiamo ottenuto, grazie anche alla disponibilità della nostra controparte, ora alleata per andare avanti in un progetto ecosostenibile e nell’interesse dei cittadini”. E questa invece la tua replica, come Sindaca. Chi ha vinto? E che cosa si deve fare? In politica nessuno asfalta nessuno, ma il sospetto di un pareggio che accontenta tutti, mi viene. Allora incominciamo con il dire che senza la vigorosa fermezza dell’azione di contrasto di alcuni quartieri romani e della periferia, cara Virginia, non avremmo portato a casa il ‘nuovo e più contenuto progetto’. Lo confesso, io giocavo per vincere, non per pareggiare. Ma come si usa dire proprio nel calcio “ la partita finisce quando l’arbitro fischia”. Voglio però scrivere che se non è passato quello scempio del progetto originario di Tor di Valle è merito di tantissimi cittadini romani, che in piccola parte anche io penso di rappresentare. E i veri vincitori sono proprio loro. Ringraziamoli. Io dico “grazie, grazie e ancora grazie”. Quella disponibilità della controparte, alla quale alludi nella dichiarazione di ieri sera, ecco in “quella disponibilità” non mi riconosco. Parlerei piuttosto di un riconoscimento tardivo da parte dei costruttori della loro vergognosa fame di cemento, bloccata e contenuta dalla nostra ferma opposizione. Un dubbio, come punto di partenza, mi rimane: senza noi “ortodossi” del M5S , come sarebbe finita? Con immutato affetto Cristina Grancio“.

    Ore 16.55 – L’assessore ai Trasporti della Regione Lazio, Michele Civita, commenta così la notizia relativa al nuovo stadio della Roma: “La giunta Raggi e l’As Roma hanno annunciato un nuovo progetto per la realizzazione dello stadio a Tor di Valle. L’accordo è sicuramente una buona notizia perché fa compiere un importante passo in avanti e supera le incertezze degli ultimi 7 mesi. Ricordo che l’attuale conferenza dei servizi è incardinata, come prevede la legge, sulla delibera approvata dal consiglio comunale che ha riconosciuto il pubblico interesse al progetto presentato nel 2014. Quindi, se il progetto cambia, bisognerà richiedere una nuova valutazione tecnica e un nuovo pronunciamento da parte del Consiglio comunale di Roma sul pubblico interesse. Nel merito mentre è stato detto chiaramente che le attuali cubature saranno ridotte in modo significativo, non si conoscono ad oggi le opere e le infrastrutture che l’accordo reputa indispensabili per garantire la mobilità sia pubblica che privata, il miglioramento dell’ambiente e della qualità urbana, decisivi per uno sviluppo sostenibile di quel quadrante della città. Su tutto ciò la Regione, in modo costruttivo e in coerenza con l’attività fin qui svolta, eserciterà il ruolo e la funzione di sua competenza“.

    Ore 16.45 – Come riferisce l’Ansa, Nel progetto rinnovato dello Stadio della Roma le opere pubbliche previste saranno realizzate ‘in due fasi‘: nella prima fase rientrano le opere propedeutiche allo stadio, quali il potenziamento della Roma-Lido, gli interventi sulla via del Mare, le opere di messa in sicurezza idrogeologica del fosso di Vallerano nell’area di Decima. Nella seconda fase invece si realizzeranno il ponte aggiuntivo sul Tevere e la bretella sulla Roma-Fiumicino. A decadere invece il prolungamento della metro B e alcuni interventi nel quartiere della Magliana giudicati non pertinenti allo stadio.

    Ore 16.40 – Come riporta l’Ansa, dopo l’accordo trovato ieri in tarda serata, se non ci dovessero ostacoli amministrativi o burocratici nell’approvazione del progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle, proponenti contano di poter posare la prima pietra già entro l’anno in corso, con calcio di inizio nella stagione 2019-2020.

    Ore 16.35 – Paolo Ferrara, capogruppo M5S al Comune di Roma: “Un risultato importante. Grazie alla capacità dimostrata dal Movimento 5 Stelle di trovare soluzioni nell’interesse primario dei cittadini romani. Rispetto della legge e attenzione verso la sostenibilità ambientale e il territorio hanno guidato la nostra azione, che ha portato a un progetto innovativo, e in linea con i nostri principi. Taglio del 50% alle cubature e priorità nella convenzione alle opere di urbanizzazione utili alla città, sono solo due degli aspetti che rappresentano il segno del nostro lavoro sul progetto rispetto a come l’avevamo ereditato. Un lavoro condotto con fermezza e compattezza”.

    Ore 15.30 – Marco Miccoli, deputato PD: “Sicuro che la Sindaca di Roma Virginia Raggi garantirà tutte le opere pubbliche previste nel progetto per il nuovo Stadio della Roma. E che garantirà ai tifosi di poterlo raggiungere, anche a quelli che non hanno l’elicottero. Famo sto stadio ma famo pure le opere pubbliche”. 

    Ore 15.15 – Il comunicato della Lazio: “A seguito delle dichiarazioni del sindaco Virginia Raggi e del rappresentante della AS Roma, la S.S. Lazio, prende atto con piacere, che sono state superate tutte le remore legate ai vincoli delle sovrintendenze e ai vincoli idrogeologici per la realizzazione dello Stadio della Roma. La S.S. Lazio e i suoi innumerevoli tifosi sono fiduciosi e certi che l’intera amministrazione comunale di Roma non creerà discriminazioni tra i cittadini romani in base alla fede calcistica e che il sindaco di Roma Virginia Raggi e la sua giunta sicuramente consentiranno di costruire anche per gli appassionati sostenitori dei colori biancocelesti, il proprio stadio, secondo i propri criteri di localizzazione, di efficienza e di qualità dell’impianto, senza ricorrere allo stratagemma dello Stadio Flaminio che non ha alcun requisito e condizione oggettiva per essere lo stadio della Lazio. Solo tale iniziativa assevererà la volontà da parte delle istituzioni capitoline di intraprendere un percorso di innovazione in linea con i tempi, che proietti finalmente la nostra città, anche nel settore delle infrastrutture calcistiche, nella dimensione internazionale, così come sottolineato e richiesto dal Presidente UEFA, non più tardi di pochi giorni fa”.

    Ore 14.30 – Per dare il via libera definitivo al progetto rinnovato dello stadio della Roma a Tor di Valle la maggioranza capitolina si prepara a votare in aula una delibera ad hoc che sostituirà la precedente delibera dell’amministrazione Marino. Come riferisce l’Ansa, l’ok al documento potrebbe arrivare entro un mese. In base ad una interpretazione della legge sugli stadi potrebbe non rendersi necessario un ok separato ad una variante urbanistica, in quanto già prevista nella delibera in questione, che autorizzerebbe 500 metri cubi, ovvero cubature in più rispetto ai 350 mc previsti in quell’area dal piano regolatore vigente.

    Ore 14.00 – Fabrizio Grassetti, presidente UTR: “Noi siamo tifosi e lo siamo sia della squadra che della città e come tali vogliamo solo lo stadio. I discorsi politici e tecnici non ci competono, se hanno trovato un accordo vuol dire che un equilibrio tra le parti e’ stato riscontrato e, di ciò non possiamo che essere felici. Insomma esprimiamo solo grande soddisfazione”.

    Ore 13.15 – Antonello Venditti, noto tifoso della Roma e autore dell’inno giallorosso: “Lo stadio della Roma si farà! La vittoria della ragione per Roma e per la Roma. Complimenti a chi ha lavorato per aver reso possibile questa idea di Futuro per il calcio e per lo sviluppo sostenibile di questo grande progetto. Grazie Roma”.

    Ore 13.00 – Luigi Di Maio, deputato del M5S:  “Abbiamo dimostrato che quando lo Stato fa lo Stato, non si inchina ai costruttori, ai palazzinari. Lo stadio si farà ma si farà secondo le nostre regole. Ci fa piacere che la squadra e la proprietà della Roma sia venuta incontro alla nostra richiesta con il 50% in meno delle cubature nelle opere e con una classe energetica degli edifici più alta: è un messaggio anche ai Consiglieri comunali e regionali che in questo momento sono all’opposizione in altri territori. Quando sei pubblico, ti siedi al tavolo con il privato e trovi un modo che tuteli il territorio, portando avanti i nostri principi. L’importante è che la contrattazione vada verso l’interesse dei cittadini. Non vogliamo fare chiacchiere. Abbiamo tagliato 40 milioni di sprechi in sette mesi. La ripartenza di questa città c’è stata dalle elezioni di giugno, e così per il Paese lo saranno le prossime elezioni”. 

    Ore 12.45 – Si esprime con una nota il gruppo romano del PD: “Finalmente il sindaco dichiara di voler dare seguito al progetto ‘stadio della Roma’. Siamo soddisfatti perché si tratta di un progetto che il gruppo del PD ha sempre sostenuto. Da quello che si apprende in queste ore da notizie di stampa siamo di fronte ad un accordo generico di cui non sono ancora chiari: iter amministrativi, impegni finanziari e opere pubbliche. Su questi punti attendiamo chiarimenti, in sede di Assemblea Capitolina, circa i nuovi termini dell’accordo raggiunto. Il sindaco finalmente ha capito che lo stadio era una priorità dei romani, ci auguriamo che segni un cambio di passo e che si inizi su tutte le tematiche a non pensare solo agli intrighi di palazzo ma ad ascoltare la città. Ora Virginia Raggi garantisca l’esecuzione delle opere pubbliche. Il gruppo del Partito Democratico vigilerà affinché questo accordo non sia a ribasso rispetto ai servizi pubblici da erogare in quel quadrante. #famostostadio”.

    Ore 12.30 – Superato lo scoglio dell’intesa con la maggioranza M5S, restano altri ostacoli sulla strada per realizzare lo stadio della Roma a Tor di Valle. Come riferisce l’Ansa, infatti, andrà avanti l’iter del vincolo sull’Ippodromo di Tor di Valle, avviato dalla Soprintendenza competente. Dall’avvio del procedimento che si chiude dopo 120 giorni, i proponenti del progetto hanno 80 giorni di tempo per le loro osservazioni.

    Ore 12.00 – Prende posizione il Codacons: “Dopo l’accordo raggiunto ieri sullo Stadio della Roma, il Codacons vuole vederci chiaro sul progetto finale. Valuteremo nel dettaglio tutti gli aspetti dell’opera di Tor di Valle, affinché il progetto sia realmente utile ai cittadini e non rappresenti solo un regalo ai costruttori. Ciò che è certo, è che il nuovo stadio dovrà essere dei tifosi e della società sportiva Roma, e in nessun caso accetteremo che la proprietà del nuovo impianto finisca nelle mani di società finanziarie con fini immobiliari, che snaturerebbero il fine stesso del progetto. All’esito delle verifiche annunciate, il Codacons valuterà se ricorrere al Tar del Lazio per bloccare la realizzazione del nuovo stadio giallorosso, qualora emergano violazioni delle norme, situazioni di conflitto a danno dei romani e degli utenti o pericoli per l’ambiente legati alla particolare situazione idrogeologica dell’area”. 

    Ore 11.45 – Laura Coccia, deputata PD: “I soliti blitz notturni servono a disorientare giornali, elettori, tifosi, ma stamattina, qualcuno ci dirà cosa resta del Progetto Stadio della Roma dopo il dietrofront di Grillo e della Sindaca Raggi. Abbiamo capito che lo stadio si farà a Tor di Valle, in barba a quanto proclamato dal comico genovese. Abbiamo capito che verranno dimezzate le cubature, scontentando sia i grillini pro che i grillini contro. Quello che ancora non abbiamo capito è quanto ci rimetterà Roma e i romani. Quali opere pubbliche rimarranno? Sembrerebbe scompaiano importanti interventi per la mobilità, come lo svincolo sulla Roma-Fiumicino, i ponti sul Tevere e che degli interventi sulla Roma Lido rimangano solo quelli finanziati dalla Regione. Si va verso la costruzione di quella cattedrale nel deserto che temevamo e più volte abbiamo denunciato nel tentativo di scongiurarla. Cadrebbe poi la delibera della precedente Giunta, comportando due importanti conseguenze: scompare la pubblica utilità e soprattutto si ritorna a una vecchia pratica che tanto male ha fatto alla nostra città. Il privato potrebbe costruire le opere accessorie allo stadio, ma fondamentali per la vivibilità del quadrante, in due fasi. Questo era un punto innovativo del precedente accordo, stralciato dai grillini. Questo rende plausibile il rischio di un ritorno al passato, quando opere come strade, servizi e altro, a carico del privato, venissero costruite solo dopo aver costruito l’opera principale, con un ritardo notevole e una ricaduta sulla qualità della vita dei cittadini. Tutto, però, ancora da vedere e capire quale sarà il peso, sui romani e sulla città, del dietrofront grillino e quali saranno i tempi di realizzazione di quelle poche opere pubbliche rimaste all’interno del progetto. Lo scopriremo solo quando passerà dalle pagine Facebook agli atti ufficiali, nelle sedi opportune (e non sul sacro blog), oppure qualcuno, che prima ci ha illuso col referendum, pensa di rendere partecipi i romani prima?”.

    Ore 10.30 – “A me sembra un accordo per rincominciare tutto daccapo ovvero per non fare più lo stadio o comunque per realizzarlo con un sindaco di Roma che molto probabilmente non sarà più la Raggi”. Queste le parole del senatore FI, Francesco Giro, che aggiunge: “Incredibile è il silenzio del ministro Franceschini che in questa vicenda riveste un ruolo decisivo”.

    Ore 10.30 – L’Unione Tifosi Romanisti (UTR) si schiera a favore dello stadio della Roma. Questa mattina alle ore 10.30 presso il Teatro Manzoni sito in via Col di Lana, si è svolta una manifestazione per promuovere il progetto di Tor di Valle. Presenti anche Ettore e Riccardo Viola.

    Ore 9.30 – Alessandro Di Battista, parlamentare del Movimento 5 Stelle: “Ne ho sentite di tutti i colori nelle ultime settimane. “Ecco come al solito dicono sempre no” e poi “si sono piegati ai palazzinari”, l’ultima accusa sosteneva addirittura che Virginia Raggi avesse finto il malore per far saltare tutto. In molti dovrebbero farsi un esame di coscienza ma non se lo faranno. Gli “inesperti” del M5S sono arrivati a Livorno e hanno trovato l’azienda dei rifiuti sull’orlo del baratro. Si sono rimboccati le maniche, hanno proposto soluzioni innovative, hanno ricevuto attacchi di ogni tipo da quel “sistema” di potere che non vuole mollare l’osso ma alla fine ce l’hanno fatta. Hanno salvato l’azienda senza tagliare alcun servizio per la città. Gli “inesperti” del M5S nel 2013 sono entrati in Parlamento. Ve li ricordate i primi mesi? “Sono ignoranti”, “dovevano fare l’accordo con Bersani”, “parlano solo di scontrini”. Ci siamo rimboccati le maniche. Non ci siamo fatti intimorire dai soliti vergognosi attacchi e abbiamo studiato. Abbiamo condotto battaglie mai fatte contro lo strapotere delle banche; abbiamo denunciato l’incostituzionalità di leggi renziane poi, puntualmente, rivelatesi incostituzionali; abbiamo attaccato la truffa del JobsAct e, purtroppo, i dati drammatici sull’occupazione confermano la giustezza delle nostre posizioni. Abbiamo, senza aver aspettato l’approvazione di una legge, messo da parte 20 milioni di € tagliandoci gli stipendi e con questo denaro stiamo sostenendo migliaia di imprese. A Roma gli “inesperti” del M5S sono entrati. Hanno trovato una situazione disastrosa. Si sono messi al lavoro e stanno ottenendo risultati. La gestione delle questione stadio è sintomatica. Il circo mediatico ogni giorno provava a dividerci. Sosteneva che avessimo cambiato idea e invece? Si è trovato un accordo per fare un impianto nel rispetto delle regole e della città. Insomma una cosa normale. Normale. Siamo la rivoluzione della normalità, quella che serve a Roma e che servirebbe al Paese intero. Prima o poi si voterà. Metteteci alla prova!”.

    Ore 8.45 – Roberta Lombardi, deputata M5S: “Stracciato il progetto iniziale. Dimezzate le cubature extra-stadio. Nessun grattacielo. Questo è uno stadio fatto bene, brava Virginia Raggi”.

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    1. Non ho eccessiva simpatia per i M5s ma assistere a queste reazioni miste fra lo scomposto e l’imbarazzato da parte del PD dopo che si sono praticamente suicidati, non ha prezzo…

    2. Si tranquilli. Mo Pallotta ve lo fa pure a voi lo stadietto. Tanto bastano pochi euro per il vostro…visto che Lotito manco ci pensa….rosicate sbiaditi…rosicate….

    3. Grande, grande, grande vittoria del M5S!!! Contro i gufi, contro i malpensanti, contro i maldicenti, contro i sostenitori del epggio, il M5S è riuscito a portare a casa lo stadio a Tor vergata , lo stadio per Roma, lo stadio per i romani, lo stadio e le infrastutture ridotte al 60%, contro la cementificazione dell’Italia, contro la speculaqzione edilizia, contro lo strapotere degli immobiliaristi. Eccolo lo stadio d’Italia, lo stadio della capitale d’Italia. Brava Virgì, così nonostante gli errori e le le stupidaggini di gioventù e d’inesperienza, siete riusciti a fare gli interessi di tutti, mediandoi, mediando, mediando. Diedi più.

      1. mi sa che vivi in universo alternativo, qui è la Roma che fa lo stadio, lo finanzia e lo costruisce, gli enti statali non hanno fatto altro che ostacolare, dimezzare un progetto che avrebbe rivalorizzato un’area al degrado, creato migliaia di posti di lavoro, opere pubbliche ecc.. e tu fai i complimenti an una giunta di politicanti che hanno usato questo progetto per fini politici?

      2. Perché tu pensi che era questo quello che volevano? Loro lo stadio non lo volevano e , sapendo che sicuramente avrebbero perso una causa mostruosa, hanno fatto passare il si come un loro grande merito loro e che tutte le cose belle sono merito loro…ma per favore

      3. secondo me non è stata una grande vittoria del M5S, ma un grande e ottimo compromesso. Dire di no di nuovo significava morire politicamente, dire di si significava che l’amministrazione precedente aveva ragione e allora, democristianamente (si’ proprio cosi’) hanno fatto contenti tutti. Pallotta avrà il suo investimento-tornaconto, i costruttori costruiranno di meno ma faranno anche meno opere pubbliche (e quindi sono “a pari”), i puri del M5S che possono gonfiarsi il petto con il 50% di cubatura in meno (scordandosi il 50% in meno di infrastrutture viarie ovviamente…), gli spettatori che penseranno al nuovo stadio mentre si recano all’Olimpico. Mi sono scordato qualcuno? ah gia’ Grillo che si dimenticherà presto del vincolo idrogeologico come già se lo sono scordato i suoi “sorcini” – erano quelli di Zero per chi è troppo giovane 🙂

    4. giov 2008 lo stadio è a tor di valle..sveglia e a quanto sarebbero piaciuti i grattacieli. ..100 e tutti in fila….

    5. Cara Grancio, nel progetto originario il proponente veniva spremuto come un limone e costretto a fare opere pubbliche, con i suoi soldi, che avrebbero messo a posto un quarto di città per i prossimi 50 anni in quanto a viabilità e trasporto publblico, opere perse che il comune non potrà mai fare. In cambio ti davano un cluster di Libeskind, non del geometra Tuzzabanchi Nicola, quello utilizzato sempre dal vostro amico Caltagirone per le progettazioni. Si sarebbe anche risolto il problema del panorama da favelas-magliana che si vede da quelle parti e avrebbe portato Roma sulla strada dello sviluppo urbanistico di una moderna capitale europea. Attenta all’ ambiente ed agli equilibri sostenibili, con il parco enorme (più della metà della superficie del progetto) e il basso consumo di suolo che solo i grattacieli permettono. Avete voluto invece avallare una dpeculazione edilizia stile bufalotta/porta di Roma. Fate schifo, siete peggio dei vostri amici palazzinari.

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