Sabatini a ‘Roma Tre’: “Barriere? Togliere la Roma ai romanisti è stato brutto” (FOTO e VIDEO)

Redazione RN
29/03/2017 - 12:02

Sabatini a ‘Roma Tre’: “Barriere? Togliere la Roma ai romanisti è stato brutto” (FOTO e VIDEO)

SPORT E LAVORO – Walter Sabatini e la legalità nello sport. Nel pomeriggio di ieri, l’ex ds della Roma è stato ospite all’incontro “Sport & Lavoro – L’evoluzione del direttore sportivo”, organizzato da ‘Ricomincio dagli Studenti’, sindacato studentesco dell’Università degli Studi di Roma Tre. Presso l’aula 4 della Facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre. Tra i temi del giorno le dinamiche dirigenziali e le figure che agiscono in collaborazione con i dirigenti sporitivi, come i procuratori sportivi, ma l’ex ds si è intrattenuto soprattutto sul mondo Roma.

ROMANEWS.EU SEGUE L’EVENTO IN TEMPO REALE

LA CRONACA DEGLI EVENTI

Ore 18.20 – L’incontro volge al termine ed uscendo dall’Università Roma Tre Sabatini risponde ad alcune domande dei cronisti presenti su Totti: “Se gioca un altro anno? Penso che ci stia pensando. La società è d’accordo? Non lo so, non ho contatti in questo momento”.

Ore 18.05 – Un pensiero sul calcio in generale da parte di Sabatini: “Il calcio è della gente, le società sono dei proprietari, ma il calcio è della gente. La gente si rispecchia nella squadra, non esiste una squadra che non abbia supporto popolare”.

Ore 18.00 – Uno studente chiede a Sabatini “dove vorrebbe lavorare” e lui risponde così:
“Voi mi avete sollevato. Sono rientrato nel mare delle vostre facce e questo mi fa star bene. Quando ero nel mio ufficio avevo una bacheca che mi serviva a mettere pensieri miei di grande livello, ma anche dei pezzi di carta importanti. Ho sempre lavorato con la porta spalancata, di solito ci si barrica dentro. Volevo ci fosse una coesione forte tra amministratori, inservienti e magazzinieri. Mi manca il mio ufficio, lì avevo le mie protezioni. Ora giro nel vuoto e non so come orientarmi. Dove vorrei andare? A fare un calcio pragmatico e con prospettive. La Roma andrebbe trattata con silenzio, ha davanti a se un mese importante. Il club mi ha proiettato in una situazione professionale altissima. Chi non è disposto a perdere qualcosa vive male. Se sarà una soluzione intermedia vediamo. Ceccherini di Mediaset ha scritto che voglio andare in basso perché vittima di stress… Una cazzata (ride, ndr). Dovessi andare in basso lavorerei con la stessa energia, spostando però gli obiettivi. Vorrà dire che lavorerò per l’Europa League”.

Uno studente: Un suo pensiero sulle curve divise per venti mesi?
“Baldissoni si è impegnato a fondo per risolvere un problema delicato, perché legato all’ordine pubblico. Pensate quanto è bello il calcio. Lo stadio pieno, senza eccessi che hanno reso impraticabile la situazione. Togliere la Roma ai romanisti è stato brutto. Voi non sapete quanto la Roma abbia pagato questa situazione, nonostante le abbia vinte tutte Napoli a parte. Ma la squadra senza il suo pubblico è niente”.

Uno studente: Quanto incide la distanza di Pallotta?
“Non rispondo”.

Ore 17.50 – Sabatini prosegue toccando anche il tema Ibarbo: “Su Ibarbo sono state raccontate storie vergognose. Ibarbo è venuto in prestito per due milioni e se n’è andato per la stessa cifra. Ibarbo ha fatto una percussione contro la Lazio incredibile, e lo ha fatto a titolo gratuito. E grazie a quello siamo andati in Champions League!”.

Ore 17.40 – Sabatini risponde ad alcune domande su Nainggolan e Luis Enrique:

Uno studente: A che cifra venderebbe Nainggolan, idealmente?
“Nainggolan è dell”88, ha quasi 29 anni. Non puoi fare un investimento folle per uno di quell’età. 60 milioni li vale. Ma lui è il giocatore più forte d’Europa”.

Uno studente: Perché non ha funzionato Luis Enrique?
“Non avevamo una grande squadra, e l’ho fatta io. Il suo calcio ha funzionato altrove, era un grande uomo. Abbiamo cercato di tenerlo quasi a forza, ma voleva andarsene. Lo ricordiamo tutti con grande affetto e stima”.

Ore 17.30 – Altre domande in arrivo per l’ex direttore sportivo giallorosso:

Uno studente: Le cessioni in difesa?
“Un’osservazione legittima. Ma questa Roma, che io ho gestito, aveva bisogno di queste cessioni. 30 milioni Benatia, Manolas a 13. Servivano saldi positivi. Ci sono situazioni che è difficile leggere da fuori. Escono notizie frammentate. Quando i calciatori giocano male non vengono in ufficio a chiedere uno sconto. Ma se giocano bene diventano incontrollabili da un punto di vista salariale. Il rapporto giusto tra uscite e ricavi deve esserci. Il problema con i giocatori che fanno bene diventa di carattere salariale”.

Uno studente: Sembra che la dirigenza giallorossa sia qui solo per fare lo Stadio…
“Domanda accettabilissima, ma non voglio rispondere. Sono l’ex direttore sportivo della Roma”.

Ore 15.30 – Durante una pausa continua il discorso dell’ex ds: “Roma-Sampdoria ai tempi di Ranieri? Quella partita la odio perché al tempo ero il ds del Palermo e ce la stavamo giocando per entrare in Champions League. La Roma nel primo tempo avrebbe dovuto vincere 6-0, poi la sconfitta e io volevo morire. Immaginatevi l’utopia di portare in Champions il Palermo… 26 maggio? Danno per tutti, io sono stato tre volte in ospedale dopo. Andreazzoli sulla panchina? Quella partita in effetti la sbagliò. Il mental coach? Si sovrappone un po’ con il ruolo dell’allenatore ma in qualche caso può essere utile. Gattuso? L’ho preso io, non aveva neanche i denti, sembrava il conte Ugolino. Al Perugia, aveva 12 anni e stava facendo una prova contro quelli di 15. Nainggolan? Quando ne ho presa la metà per 9 milioni mi hanno dato del cianotico, vinazzatore. Io sono convinto che diventerà ancora più forte. Boye al Torino? Quello l’ho fatto per Cairo che doveva comprarmi Iago Falque”.

Ore 17.25Sabatini prosegue: “Doumbia è un grande giocatore. Gerson? Altrettanto. La cosa che ha fregato Doumbia è stato il sottovalutare le condizioni ignobili con cui è tornato dalla Coppa d’Africa. Contro il Parma avrei segnato anche io. Ma nessuno ricorda che Doumbia, in virtù di quell’esordio traumatico, ha comunque segnato al Sassuolo e poi ha segnato pure al Genoa. Poi è andata male, anche quella è una mia responsabilità. Gerson? Qualora la Roma pensi che sia una sola, me lo prendo io in una prossima squadra. È un po’ compassato ma è del ’97 e l’ambiente non lo ha accolto delicatamente. Quando girano centinaia di giocatori ci sta che si commettano degli errori. Perché la Roma non vince? Ok, ma sono tre anni che crea presupposti per vincere. Vincerà. E forse anche quest’anno”.

Ore 17.20 – Ancora Sabatini prosegue nel suo intervento: “Iturbe? Un ottimo giocatore che ha fatto male. Quando l’ho preso era un beniamino di Roma e del giornalismo romano. È stata una mia colpa prenderlo a quelle condizioni. Quando sono entrato a Trigoria non ero il ds della Roma, sono entrato per proteggere Di Benedetto e il suo trapasso. C’era un casino a Roma, mi è stato chiesto di entrare in sala stampa ma senza contratto. Però c’era l’ipotesi giornalistica, la città mi ha ammalato. Camminavo a Piazza Cavour, inchioda un camioncino e mi urla: ‘A Sabati’, ma che cazzo fate con ‘sti abbonamenti?’. Ho riso per non farlo arrabbiare, che era un energumeno. Lì ho sentito la forza popolare della città. Iturbe era fortemente voluto e ho voluto dare un segnale di forza per la Roma, mettendo la mia società su un piedistallo. Volevo che la Roma fosse considerata una potenza a livello internazionale. Così come quando sono venuto qui, non da ds, e sono andato a prendere Lamela. Erik era sul mercato, lo stava prendendo un’altra società di Serie A italiana. Ancora oggi la mia pretesa è di dire: ‘Quando c’è la Roma non c’è trippa per gatti’. Non quelli maculati…”.

Ore 17.10 – Sabatini risponde ad alcune domande degli studenti presenti:

Uno studente: Ce l’ha con Mazzone?
Ma no… Ha detto una cosa carina, affettiva… Sono cose che succedono ricorrentemente, e la maggioranza della gente di questa città lo permette. Il nostro allenatore è onesto e responsabile, sta cercando di portare dentro Trigoria i comportamenti necessari. E cosa succede? Lo insultano. Questo nuovo direttore sportivo godrà di un vantaggio enorme. Io faccio un plauso alla società, che è riuscita a indirizzare i media in una giusta direzione. Monchi lo disegnano come un Re Mida del calcio. Spalletti sarebbe una perdita enorme. Non chiede i top player. A chi auspica una politica di giovani dico che si potrà verificare nel new deal della Roma. Fino a qualche giorno fa non è stato possibile. Spalletti non ha mai, di fronte una telecamera, evidenziato l’inadeguatezza di una rosa. Guardate gli altri tecnici invece cosa fanno. Spalletti merita di vincere con la Roma, e sarebbe l’unico in grado di farlo”.

Uno studente: Spalletti potrebbe andare alla Juve?
Lo auguro alla Juve, ma spero che Spalletti voglia restare alla Roma”.

Ore 17.00 – Ancora l’ex ds giallorosso: “Spalletti ha provato, e sta provando, a cambiare la mentalità romanista per renderla vincente. Lui ha dato vita a un’officina permanente con i suoi collaboratori nel tentativo di portare un percorso nuovo. Ma ha dovuto dire cose impegnative, andando in rotta di collisione con Totti. Ho visto fargli fare giocate non riproducibili. Ma ha rappresentato un problema, gestirlo nella sua fase declinante. Spalletti, colpendo Totti in alcune circostanze, lo ha fatto per portare dentro la Roma quell’idea di forgiare una squadra forte. E lo si fa solo grazie ai comportamenti. Ha fatto qualcosa di poderoso e sta cercando di farlo ancora oggi. Ma guardate quello che succede. Lui è coraggioso, ed è una virtù di pochi. Spero resti qui. Mi dispiace che Spalletti possa essere vilipeso e denigrato, anche da persone che non potrebbero farlo. Due giorni fa Spalletti è stato affrontato come si affronterebbe un uomo di marciapiede. ‘A Spalle’, nun fa’ cazzate…’, gli ha detto un principe della comunicazione. Ma come si permette?”.

Ore 16.50 – Sabatini prosegue: “L’algoritmo di cui vado in cerca è l’algoritmo della vita, ma spero arrivi anche quello dell’armonia. Uno dei motivi per cui ho chiesto l’addio alla Roma è che la statistica sta sovrastando quella che potrebbe essere un’illusione cognitiva. Il calcio per istinto potrebbe essere foriero di… non nomino ancora quel calciatore, ma l’errore è anche più probabile. Torno al tema che interessa, ciò che caratterizza l’attività di un ds è la coniugazione tra assets, competitività e plusvalenze mantenendo forte la squadra”.

Ore 16.30 – L’ex ds parla della competitività del club giallorosso: “La Roma è incappata nel ciclo di una Juventus inarrestabile. La Roma è competitiva”. 

Perché arriva seconda?
“L’ho detto nella premessa, subisce un ciclo irripetibile e fortunato della Juventus. È vero che la Roma arriva seconda, ma ti garantisco che molte società metropolitane vorrebbero arrivare secondi come arriva – o arriverebbe – la Roma. Lo dico perché il Napoli è molto forte. Ma cercheremo di mantenere la posizione… Noi, non loro. Visto che non sono più il ds. Siete tutti romanisti qui? La Roma è una malattia, pensate che mi hanno anche dato del laziale…”.

Uno studente: Smentisca!
Io l’ho sempre smentito, figuratevi… Io ho sempre detto che avrei rispettato la Lazio, che mi ha fatto lavorare in un periodo difficile della mia vita. Sono riconoscente, non denigrerei mai la Lazio. Ma mi sentirete sempre dire che la vorrei battere. Esiste anche l’arroganza nel calcio. Ci sono tante persone che lavorano insieme al direttore sportivo. Conoscenza, scouting e acquisizione fanno una squadra competitiva. Lo scouting dovrebbe essere arricchito da un lavoro di intelligence, specie nel mercato sudamericano”.

Ore 16.23 – Sull’esperienza alla Roma:Odio aver perso la Roma, anche se per scelta, perché la Roma è stata la mia vita. Non c’è partita che non abbia visto della Roma. Oggi la mia situazione è plumbea. Plusvalenze, assets e competitività fanno grande un ds. Le plusvalenze sono servite a livello economico. Il poro Piris? Mi dispiace offenderlo, è un ragazzo che ha giocato in Spagna e nell’Udinese con grande dignità, ma forse alla Roma non ci poteva stare. La partita più bella di un terzino della Roma l’ho vista fare da lui a Genova. Non voglio aprire una polemica, ma in tema di onestà intellettuale, di rapporti con la stampa…”. Poi torna sul nuovo ds: “Monchi ha intorno una letteratura, una narrazione di grandi gesta che io confermo. È stata una intuizione della Roma da sottoscrivere. Ma mi è capitato di leggere sulle rassegne che mi arrivano sul telefonino, lui viene presentato come infallibile, come un deus ex machina. Io sono stato introdotto da due testate giornalistiche importanti, con la denuncia di una mia squalifica avuta. Io sono stato presentato come un ex squalificato, Monchi entrerà come un grande uomo di calcio. Su questo la Roma ha fatto passi da gigante, migliorando i rapporti con la stampa”.

Ore 16.12 – Inizia l’incontro presso l’aula 4 della facoltà di Giurisprudenza. L’ex ds giallorosso, Walter Sabatini prende la parola: Sono applausi rigeneranti per me. Non sono polemico ma due, tre cosine devo dirle. Oggi è una giornata per me infausta. È quasi stato reso ufficiale il nome del prossimo ds della Roma. Non c’è ancora ufficialità, ma è Monchi. Un grande professionista. Avendo fatto questa scelta straordinaria, la Roma ha scelto un uomo straordinario. Ha generato grandi plusvalenze”.

ROMANEWS.EU SEGUE L’EVENTO IN TEMPO REALE

Vedi tutti i commenti (4)

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

    Tutti i commenti

    1. vero ma ha pure portato marquinos, benatia, manolas, solo per nominare difensori. sabatini ha indovinato piu che sbagliato a mio avviso.

      1. Hai mai provato a fare una lista? Prova ti accorgerai che ho ragione! Pensa ad Osvaldo,Piris….

Seguici in diretta su Twitch!

Leggi anche...