De Rossi: “Ha deciso la società e non io, si doveva mettere un punto. Da dirigente mi sarei rinnovato il contratto” (FOTO, AUDIO e VIDEO)

Redazione RN
14/05/2019 - 23:38

De Rossi: “Ha deciso la società e non io, si doveva mettere un punto. Da dirigente mi sarei rinnovato il contratto” (FOTO, AUDIO e VIDEO)

DE ROSSI CONFERENZA STAMPA – Daniele De Rossi ha incontrato la stampa alle 12.45 per la conferenza d’addio. Il capitano giallorosso, come riportato da un comunicato della società, concluderà la sua esperienza con la Roma al termine di questa stagione, in occasione della sfida di campionato contro il Parma. Le prime tre file della sala conferenze di Trigoria sono state riservate ai compagni di squadra di De Rossi.

DA TRIGORIA
Alessandro Tagliaboschi

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LA CONFERENZA STAMPA

https://youtu.be/oyAzDrYrQ2o

Spartà, Roma Tv: avresti cambiato qualcosa di questi anni?
“Farei delle scelte diverse riguardo episodi quotidiani, alcune cose dette, alcune cose di campo, episodi spiacevoli che mi hanno visto protagonista, cartellini rossi o cose del genere. Ma per quel che riguarda le mie scelte, la mia continuità nel voler rimanere fedele a questa squadra non cambierei una virgola. Se avessi la bacchetta magica metterei qualche coppa nella mia bacheca, ma questa non ce l’ha nessuno. Sono sereno di questa scelta, nel corso di questi anni qualche errore è stato commesso e sarebbe stato impossibile il contrario”.

Rossi, Roma Radio: hai sempre parlato poco. Oggi però quando si è sparsa la notizia i tifosi hanno dato spazio alla retorica: è vero, vinciamo poco, ma per noi De Rossi è una vittoria. Questo per te che cosa è? Una consolazione, o la sintesi dei tuoi sacrifici?
“Semplicemente un dato di fatto. L’hanno dimostrato in tanti anni, nel corso degli episodi, più o meno positivi, di tenere veramentea me. Ed io ho fatto la stessa scelta e non li ho cambiati per qualche ipotetica coppa in più, quando vai via non sai se poi vinci effetivamente, però ci sono stati tre o quattro anni in cui ho avuto l’opportunità di andare in squadre che sembra potessano vincere più della Roma. Ci siamo scelti a vicenda e oggi sarebbe stato un dramma se avessimo detto: “No era meglio andare via e vincere di più, piuttosto che rimanere a vita con qusti colori”, e loro insomma potrebbero dire: “Che ci facciamo con De Rossi, era meglio che veniva Iniesta e vincevamo di più”, anche questo è un dato di fatto. Lo stato attuale delle cose vede un grande amore, che penso continuerà, anche se sotto forme diverse. Non escludo che tra qualche anno mi trovere con panino e birra intrufolato in qualche settore ospiti a tifare i miei amici”.

Mangiante, Sky Sport: hai sempre detto di avere il rimpianto di poter dare una sola carriera alla Roma. Cosa hai pensato? Questa proposta di rimanere è sempre valida? Questo futuro da calciatore è già orientato verso qualche direzione?
“Mi è stato comunicato ieri, ma io ho 36 anni non sono scemo, nel mondo del calcio ci ho vissuto, avevo capito. Se nessuno ti chiama per 10 mesi neanche per ipotizzare un eventuale contratto la direzione è quella. Io ho sempre parlato poco, anche quest’anno, un po’ perché non mi piace, poi non c’era niente da dire e non volevo creare rumori che potesse distrarre squadra e tifosi. Ringrazio Guido per l’offerta e per come mi ha trattato in questi mesi. Devo ringraziare anche Ricky Massara, la sensazione che ci fosse grande affetto e stima reciproca tra me e loro due era forte e la sensazione che si sarebbe potuto andare avanti per uno o due anni da calciatore idem, ma sono decisioni che si prendono societariamente e globalmente: la società è divisa in più parti qui, sono cose che vanno rispettate e soprattutto io a Roma non posso uscire diversamente. Qualcosa ho sentito per le squadre, ma non ho cercato niente. Fino al pareggio di Genova ero convinto che la squadra sarebbe arrivata in Champions, ora sembra molto difficile, ma fino a lì sembrava possibile e non volevo distrarre anche me stesso dalla nostra corsa. Stamattina ho avuto 500 messaggi, dopo controllo e vedo se c’è qualche offerta, ma non ho direzioni particolari. Io mi sento un calciatore e mi ci sono sentito tutto quest’anno, anche se ho avuto dei problemi fisici. Ho ancora voglia di giocare a pallone, mi farei un torto a smettere adesso”.

Sanipoli, Rai: Non sarebbe stato più giusto che fossi tu a decidere quando e come smettere, un po’ come è successo a Del Piero?
“Ho sempre detto anche a Totti, la penso uguale anche per Del Piero. Non sono proprio d’accordo su questo, c’è una società a posta che decide chi deve giocare e chi no. Poi possiamo discutere 10 ore su quanto sarei potuto essere importante per questa squadra, facendo 5, 10, 20 presenze, non lo so, nello spogliatoio, perché penso di essere importante anche per loro, non li guardo perché altrimenti scoppio, ma le decisioni le prende la società, perché io potrei dire: “Decido io quando smetto”, poi dal prossimo anno potrei dire sempre che farò un altro anno. Qualcuno un punto deve metterlo. Il mio rammarico è la modalità, perché ci siamo parlati poco quest’anno, un po’ mi è dispiaciuto, ma le distanze a volte creano anche incomprensioni di questo genere e spero che la società migliori perché sono un tifoso della Roma. La società decide chi gioca e l’allenatore decide chi vuole, questo è il calcio. Non posso pretendere diversamente”.

Pastore, Il Romanista: spesso i romanisti sono stati divisi e sono stati uniti nella cavalcata Champions e nell’addio di Totti. Te la senti di lanciare un’ancora ai tifosi?
“Io consigli ai tifosi posso darne pochi, ho imparato dai tifosi ad amare la Roma, da quando sei piccolo guardi il tifoso, che è completamente innamorato di questa squadra e cresci così. Quello che posso chiedere a nome mio ai tifosi è di stare vicino ai giocatori. Sono un gruppo di giocatori per bene e meritano grande sostegno”.

Cecchini, Gazzetta: hai sempre detto di voler fare l’allenatore. Con questa scelta cambia qualcosa? In questa società è indispensabile il romanismo?
“Io ho sempre detto che potrebbe piacermi fare l’allenatore e voglio studiare ed imparare questo lavoro. Il dirigente non mi attira particolarmente a 360 gradi, ma qui a Roma poteva avere un senso diverso. La sensazione, anche guardando chi mi ha preceduto, è che per ora ancora si possa ancora incidere e mettere poco mano in un mondo che noi conosciamo bene. Faccio fare il lavoro sporco a Francesco (Totti, ndr), spero che prenda più potere possibile e se un giorno cambierò completamente idea lo raggiungerò. Quello che ha detto l’ad è che è vero che mi accoglieranno a braccia aperte, ma la voglia è di fare un lavoro che mi piacerebbe fare, ma prima devo studiare e imparare”.

Maida, Corriere dello Sport: ti senti di dire, come hai sempre fatto, che l’eredità è al sicuro con Florenzi?
“Il romanismo è qualcosa che ha contato molto per noi. E’ qualcosa di importante ed è in mani salde, perché Lorenzo e Alessandro sono due persone che possono continuare questa eredità, non devono scimmiottare me o Francesco, sarebbe la cosa più sbagliata del mondo. Devono portare avanti l’attaccamento alla maglia con la loro personalità. Ma c’è Cristante che viene… Da dove vieni? Dal Nord Italia. Non è romanista, ma ne voglio altri 100 così, che dà l’anima in allenamento e in campo. La Roma ha bisogno di professionisti, che se sono romanisti come Alessandro e Lorenzo abbiamo fatto bingo. Poi per vincere non è necessaria né l’una né l’altra cosa, ma bisognerebbe creare una squadra più forte, ma questo è lo stato del nostro mercato. Penso che la società è orientata a cambiare questa situazione. Lo spero più che altro. Ho detto Cristante, ma ne potevo dire tanti altri”.

Maida, Corriere dello Sport, a Fienga: come è nata l’idea di non rinnovare?
“Parlando con Daniele e a dir la verità con lui ci siamo già recentemente parlati, a nome della società, mi rendevo conto e mi scusavo che questo tipo di discorso non fosse avvenuto prima, ma come sapete la società ha subito diversi scossoni, soprattutto nei quadri dirigenziali, e chi doveva occuparsi di queste vicende è stato cambiato e questo è figlio di ciò che è successo quest’anno. Ben prima, mi ero impegnato con Daniele a raccontare trasparentemente tutte le valutazioni della società sulla decisione, anche se non era stata ancora presa. Nel momento in cui mi sono reso conto che non poteva essere presa una decisione di conferma, ad oggi non ci sono ancora le basi tecniche, ma c’è un’assoluta consapevolezza di errori commessi recentemente e che devono essere sistemati, in un’autocritica che sta facendo la società verso se stessa. La società non lo poteva considerare più come allenatore, ma, come dimostra oggi, una persona pronta e matura per aiutarci a sviluppare questa azienda. E’ dirigente già da un pezzo, non se lo vuole dire e vuole continuare a giocar e lo rispettiamo. Ma è particolarmente pronto a prendersi queste responsabilità ed è il motivo per cui l’ho caldeggiato a occuparsi di questo e ad aspettare eventuali scelte da allenatore, perché è assolutamente in grado di aiutarmi e magari in futuro anche a sostituirmi. E’ stato un discorso condizionato dai problemi avuti nel corso dell’anno ma che poi ha preso le mosse da delle considerazioni che fa l’azienda. Lui vuole continuare a giocare, rispettiamo tanto questa scelta, abbiamo apprezzato come Daniele ha rispettato la nostra scelta e questo conferma che ha la maturità per fare qualunque cosa: ho il dovere di dirlo da parte di tutta l’azienda: quando deciderà di mettersi la giacca e di aiutare a sviluppare il club è benvenuto a farlo, perché siamo convinti che riuscirà molto bene a farlo e che l’azienda ha bisogno di lui”.

Menghi, Paese Sera: c’è distacco tra società e giocatore. Questo addio te lo immaginavi così?
“Ho cercato di prepararmi mentalmente senza immaginare come sarebbe stato, sapevo che non sarei stato felice neanche se avessi deciso io, questo è un lavoro che ti entra dentro, questa è casa mia, sono entrato qui a 11 anni, la mia macchina viene in automatico da sola. Sarà difficile abituarmi a non farlo più. Il distacco un po’ c’è, io voglio giocare e loro non vogliono, un minimo di differenza di vedute c’è, è inevitabile e non posso essere felice. Non ho rancore nei confronti di Guido e Ricky, un giorno magari parlerò anche col presidente e Franco Baldini. Non ho problemi. Immaginavo io coi cerotti e zoppo che volevo smettere e loro ‘continua, continua’, non è andata proprio così. Ma devo accettarlo, sennò mi faccio male da solo e vado avanti. Lui dice che io sono già un bravo dirigente, ma io a un giocatore come lo avrei rinnovato il contratto. Sono convinto che avrei potuto dare qualcosa a livello tecnico, quest’anno al netto degli infortuni mi sono difeso, ho giocato abbastanza bene quando ci sono stato, non credo di creare problemi nello spogliatoio, anzi cerca di risolverne. Da dirigente avrei consigliato altro, ma sono sereno nell’accettare una decisione che nel nostro lavoro ci sta. Lo metti in preventivo, la società può decidere che non vai più bene e non puoi fare nulla”.

Menghi, Paese Sera, a Fienga: col quarto posto sarebbe cambiato qualcosa?
“Abbiamo un’idea diversa su quello che può essere l’aiuto che Daniele può dare a questo club. Ci siamo confrontati, ma nessuno lo vuole mandare via. Non è una scelta fatta per motivi di classifica”.

Valdiserri, Corriere della Sera: se mi giro vedo Nainggolan, Strootman, Alisson, tu che vai via, non so che farà Edin o Kostas. Come te lo spieghi? Sembrava davvero una squadra pronta per costruire qualcosa di importantissimo?
“Mi riallaccio a prima riguardo i rimpianti: un piccolo dispiacere è che tante volte, anche con la passata gestione, ho avuto la sensazione che la squadra diventasse veramente forte, molto vicina a quelli che vincevano e poi si faceva un passo indietro. Sono le leggi del mercato, alcuni si possono permettere una macchina, altri un’altra, ognuno spende quello che può. E’ un rimpianto, ma non è una colpa, non so come funzionano queste cose, non entro nei numeri. Spero che la Roma, forse con lo stadio, possa diventare forte tanto quanto le altre squadre. Tanti giocatori sono andati via e mi hanno chiamato per dirmi quanto stavano bene e che volevano tornare. Roma è un posto in cui si sta bene, è una piazza calda e penso che un calciatore abbia bisogno di questo e bisognerebbe fare quel passo in più, ma non sono d’accordo che stiamo tirando fuori i giocatori fuori dalle macerie: la squadra è forte, che ha futuro, con dei giovani dai quali si può ripartire. Negli ultimi anni qualosa si è sbagliato, ma oggi parliamo di altro dai”.

De Santis, La Stampa: quando hai capito che sarebbe finita così? Ti fai preclusioni per il tuo futuro?
“E’ una consapevolezza che è cresciuta durante l’anno e sapevamo tutti quanti che avevo il contratto in scadenza e se non c’è mai un colloquio… Anche se Monchi mi aveva rassicurato, il fatto che non c’è più stato lui, io non sono andato a chiedere nulla. Questo scombussolamento societario non ha aiutato. L’ultima volta ho firmato due anni di contratto il giorno dopo che ha smesso Francesco. Non a novembre. Anche lì c’era stata un po’ di incertezza. Quindi se fai 2+2, te lo aspetti. Il 27 maggio alle 3 ho l’aereo e vado in vacanza, è una cosa che quest’anno mi è mancata, non ho fatto un giorno di vacanza e a dicembre sono rimasto qui a lavorare per il ginocchio. Ho un grande bisogno di passare del tempo senza pensare al calcio, anche se poi dovrò trovarmi una squadra. Futuro? Vediamo, per me è una cosa completamente nuova: devo parlare con me stesso, la famiglia, procuratore, troppa gente dovrò interpellare”.

Pinci, La Repubblica: Si sente spesso questa parola rimpianto. Quale partita cambieresti?
“Ogni anno c’è una partita da voler cambiare. Forse la più fresca per una stagione clamorosa, la partita che vorrei cambiare è Liverpool-Roma: è stato vivere un sogno come vedere un film. I rimpianti li hanno tutti, anche Messi che magari ti dice che non ha mai vinto il Mondiale. Ognuno vive di rimpianti perché questo mondo è fatto di gente ambiziosa con la vittoria come fine ultimo di quello che facciamo. Ringrazio Dio per la carriera che ho fatto, fino a 14 anni non sembrava avessi tutte queste grandissime doti, avrei firmato per fare 15 anni di Serie C come mio padre. Sono un ragazzo fortunato, ho fatto il lavoro che mi piaceva nella squadra che continuoad amare tantissimo, con compagni stupendi ed avversari stupendi, che voglio ringraziare: spesso le emozioni le ho vissute in trasferta, l’astio sportivo che sentivo mi ha fatto sentire vivo e mi nutrivo di quello. Il calcio è tifo, contrapposizione e anche un po’ di ignoranza. Sono contento di aver avuto nemici sportivi che si identificavano in me: vuol dire che ero un simbolo per qualcuno”.

Al termine della conferenza stampa Daniele De Rossi ha salutato tutti i compagni di squadra abbracciandoli uno ad uno.

FINE

Prima di De Rossi prende la parola il CEO della Roma Guido Fienga: “Grazie per essere qui. Vi abbiamo comunicato per dirvi che ieri mi sono incontrato con Daniele ed ho comunicato la decisione della società di non rinnovare il contratto. Ho espresso a Daniele la volontà ed il desiderio di averlo nell’organico della società per continuare la sua carriera all’interno della Roma. Per certi versi, quasi egoisticamente, ho sperato e ancora lo faccio che Daniele voglia accogliere l’idea di starmi accanto, mi avrebbe fatto molto comodo avere un vice come lui nel prendere decisioni in un momento in cui la società si è resa conto di dover correggere alcune scelte del passato per ripartire. Coglierà questa proposta o subito o quando vorrà, per lui questa proposta è sempre valida, per la Roma ed il management della Roma. Mi auguro che quando accoglierà questa proposta potremo accelerare i processi che vogliamo sviluppare. Daniele ha espresso altre idee, che rispettiamo, come lui rispetta le nostre e vorrei che Daniele risponda e illustra le intenzioni. Sono arrivato da poco ma sono onorato del confronto aperto che ci siamo fatti: trasparente e leale. Interpello tutta la società per le possibilità che Daniele potrà cogliere in futuro”.

Entrano nella sala stampa di Trigoria i compagni di squadra del capitano romanista con la maglia della Roma e la scritta “De Rossi” e il simbolo dell’infinito.

Le foto nella sala stampa di Trigoria prima della conferenza d’addio di Daniele De Rossi:

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  1. complimenti ai killer americani che hanno fatto fuori anche il secondo. Fate più danni dei laziali. Fenomeni. ANNATEVENE, insieme ai ragionieri diversamente romanisti che infestano sta città

  2. Meno capitani e più titoli ma l unico impressione eche nun ciavremo ne l uno e ne l altro che amarezza

  3. Chiaro che Pallotta e` il pinocchio della situazione anche un po` vigliacco perche manda altri avanti per coprirsi. De Rossi e` stato messo semplicemente alla porta con la solita caramella della dirigenza.
    Abbiamo capito che Massara e` depotenziato , come tutti gli altri incluso Totti che spero si svegli e si renda conto che lui none` ne` dovrebbe essere uno strumento pubblicitario .
    De Rossi da persona intelligente ha con fair play chiarito che non e` stato lui a prendere questa decisione ,ma che per mesi non e` stato mai interpellato per un possibile futuro .
    quindi in maniera educata tra le righe ribadisce un modo di agire societario molto poco lusinghiero.
    Altra inversione di rotta la societa` la compiuta rendendosi conto che difficilmente approdera` alla champion ed ovvio un De Rossi non si puo` cedre ad altri quindi meglio non rinnovare per metterlo da parte.

    porta

  4. Della Roma è rimasto solo il nome… Me fate schifo… Grazie Daniele ti auguro il meglio, ancora una volta ti sono bastate poche parole per dire tutto. Ti voglio bene FORZA ROMA!!

  5. Dunque mi dite quante partite ha giocato De Rossi quest’anno e l’anno scorso? Sapete l’ingaggio annuale di De Rossi ? Ve lo dico io 5,6 Mil/anno – io delle bandiere non ci faccio nulla – voglio vincere con la mia Squadra – PUNTO. Pallotta fa il suo mestiere – l’Imprenditore – e se siamo (potenzialmente) in seconda fascia in Champions e’ solo per merito suo, pertanto se vogliamo fare i tifosi bene, allora dobbiamo cambiare mentalita’ – imparate da Ranieri.

    1. E’ una visione che ci può stare e che anche personalmente ho provato a fare mia e a sostenere fino all’anno scorso, ma c’è da 10 anni. E non si è vinto nulla con questa visione. Quindi dalla tua non hai neanche il sostegno dei numeri. Dall’altra parte invece c’è il fulcro del tifo e dell’essere tifoso, cioè passione, l’identificazione verso dei giocatori simbolo che anche perdendo sudano e dimostrano attaccamento a questa maglia. E onore a gente come Sensi, che anche comprando bidoni come Bartelt, a questa squadra ci teneva. Questi ci hanno abituato a ragionare troppo come loro, cioè come se la Roma fosse un’azienda di informatica che ha il fatturato al primo posto. E invece qui al primo posto ci dovrebbe essere un progetto sportivamente valido, che faccia fatturato con le vittorie e con i tifosi che si appassionano. E i tifosi si appassionano se ci sono i Totti, i De Rossi, ma anche i Nainggolan, gli Strootman, e tutti quelli che in 2/3 anni di permanenza diventano ROMANISTI. Non quei signori che in campo perdono e non fanno una piega, che pensano solo a non sfigurare personalmente, che arrivano dicendo “tra due anni mi vedo al Barcellona”. Secondo me è il momento di cercare di recuperare un pò di sana passione da tifoso e non da contabile e lasciare la gestione stile azienda agli arabi, che tra l’altro lo sanno fare davvero (vedi City)

      1. Senza contare che DeRossi si sarebbe chiaramente abbassato l’ingaggio come fece d’altronde Totti negli ultimi due anni

        Ah, parlano di un Ranieri avvelenato per questa decisione della società

    2. ecco un altro ragioniere, DeRossi con una gamba sola ha tenuto a galla mezza squadra e non prende più 5/6 milioni da anni, se dovete scrivere le vostre @#@@@ ## almeno sparatele un po’ meno grosse

    3. Che ragionamento mediocre. Ma adesso vedrai che soddisfazioni puntando tutti sui giovani… Proprio come fecero gli americani appena arrivati. Poi, però, se ricordate, Sabatini disse che si resero conto che non era un progetto sostenibile e che la meglio cosa sarebbe stata quella di fare un mix di giovani ed esperti. Ora, a distanza di diversi anni si torna nuovamente al progetto giovani precedentemente bocciato??!!? Purtroppo la verità è una sola: Pallotta non ha la forza economica per costruire una squadra vincente (e se si guardano i conti delle altre squadre, anche con lo stadio le cose non cambieranno!).
      …Sempre se il nostro obiettivo è vincere…
      Ma se ci si accontenta di lottare per arrivare in Champions e nulla più va bene questa società.
      IO VOGLIO VINCERE!!!! Roma ed i suoi tifosi sono degni di una squadra Regina d’Europa!!!! Se per sbaglio arrivassero gli emiri del Qatar, allora si che capiresti la mediocrità di questa società!!!!

    4. Ok allora portasse i campioni perché se decidi di lasciare il cuore da parte contano solo i risultati e co ste quattro seghe non vinci niente

  6. Non hanno rinnovato a De Rossi, scandaloso, con tutti i giocatori inutili che la Roma ha a busta paga, hanno fatto fuori colui che pur giocando poco ancora poteva essere utile, come lo è stato in quest’anno sciagurato… Non ho parole…

  7. Purtroppo un altro lutto.. Roma senza fine..fine di un ciclo , brutta bruttissima storia da Francesco in poi società da cambiare mi dispiace CAPITANO..

  8. due simboli della squadra trattati a pesci in faccia fino all último….sinceramente chiunque venga al posto di Pallotta…e dico chiunque anche peggio…a me va bene. Questo deve terminare, non esiste piu senso di appartenenza, bandiere trattate come cenci…e´vergognoso quello che questo BUFFONE SPECULATORE di Boston e la sua setta malefica hanno fatto a questi colori..Mi auguro un cambio al piu´presto INFAMI

  9. Pallotta e Baldini potevano aspettare, Daniele doveva dare l’addio quando l’americano sbruffone costruiva lo stadio. VIA DALLA ROMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    1. E speriamo anche tutti gli altri big!!! non vedo l’ora di tornare ad essere la rometta che lotta per la mezza classifica!! Vedrai che manca poco!!!

  10. Baldini e Pallotta vogliono ringiovanire la rosa?
    Bene, sono proprio curioso che Roma sarà, almeno fino ad oggi avevamo una bandiera. Secondo me presto vorranno cambiare anche i colori sociali. Che amarezza.

  11. Non mi aspettavo questa conferenza stampa e mi dispiace per l’uomo e per il calciatore.
    Sono molto critica nei confronti di questa Roma americana, ma penso sia corretto salutare un giocatore
    di 36 anni con problemi ad un ginocchio anche se si chiama De Rossi.
    E’ così in tutte le società di calcio del mondo, arriva per tutti il momento dei saluti. Mi auguro che trovino
    un degno sostituto…A Daniele auguro una vita meravigliosa accanto alla sua bella famiglia.

  12. Si continua ad insistere a togliere l’anima a questa squadra, dopo Totti che non conta nulla in societa’ e la cessione di gente come Naingolan Strootman e Allison si rinuncia anche a Daniele tutti capitani gente che nel mezzo al campo si fa sentire io di vedere giocare gente come Nzonzi e compagnia bella che gli frega il giusto perche’ strapagata non ce la faccio piu’ state sempre piu’ allontanando I tifosi spero di sbagliarmi ma voglio proprio vedere chi sara’ quel folle che accetta di allenare questa squadra senza capo ne coda riempieta di mezze cartucce….

  13. Mi sto facendo schifo mentre lo scrivo … ma consiglio a Daniele di fare un anno negli strisciati di Torino. Così si prende quello scudetto che tanto si sarebbe meritato e poi, in secondo luogo, dimostra a questi pinocchi a stelle e strisce a agli uomini ombra toscani che un anno ancora poteva farlo. Si vergogni chiunque abbia preso questa decisione e chiunque la abbia avallata! L’ennesimo schiaffo in faccia ad una tifoseria e una città. Andatevene via il prima possibile e lasciateci liberi di non vincere ma almeno non subire più sti dolori!

  14. Grazie Daniele.ho sempre cercato di capire le scelte di questa società.Oggi proprio non ci riesco forse aveva ragione hi ha sempre detto che sono degli incompetenti e privi di ogni amore per questa squadra.Nessuna società seria si riverebbe di un leader come Daniele.Pallotta ci deve spiegare perche’ Baldini dopo tutti i danni fatti è ancora il vero presidente della Roma vanno via tutti e lui resta.

  15. GRAZIE DANIELE per tutto ! Sei stato grandissimo per la ROMA ! Come FRANCESCO hai vinto troppo poco, avreste meritato entrambi molto di piu’ ! Sei stato il miglior marcatore Giallorosso in Nazionale ed un esempio per tutti ! La ROMA come per TOTTI commette un grandissimo errore a rinunciare per un altro anno a TE: sia per il carisma che per le capacita’ tecniche avresti dato ancora moltissimo.
    Purtroppo a parte FRANCESCO gli altri erano contrari. Che immensa tristezza: non meritavi certo un trattamento cosi’ ! Ancora un segno dello sfascio dell’ A. S. ROMA ! Rimarrai per sempre una Leggenda Giallorossa amato da moltissimi !

  16. Frigola 1964 ma dove l’hai letto 5,6 mln, per favore non sparare cifre a caso senza sapere( punto primo) vincere lo vogliamo tutti ma non è liberandosi in questo modo di un simbolo e dell’anima della squadra, a prescindere del rendimento che sarebbe stato, ad avvicinarti alla vittoria,anzi….. credo che ci sono scelte che devono essere fatte in maniera differente da come si muove il calcio oggi.Inoltre non riesco a darmi una motivazione valida per la quale si è scelto tutto questo se non per fare del male alla Roma stessa. Vi prego quindi di incominciare ad accendere i cervelli perché qui si sta cercando di distruggere la nostra Roma perché chiunque avrebbe capito che tutto questo avrebbe portato ad un ulteriore “odio”, quindi l’unica motivazione è quella di cercare di destabilizzare sempre di più l’ambiente.

  17. PALOTTA BLA BLA BLA ..TE NE DEVI ANNA…
    Lunica cosa per cui sarai ricordato è x aver cacciato TOTTI e DDR….fai schifo sei solo un incompetente…CACCIAMOLO VIAAA….

    Zero abbonamenti x il prox anno…fino a quando nn te ne vai!!!

    DANIELE uno di noi…

  18. Gil americani non hanno cuore oltre a non capire nulla di calcio. Bruno Conti stava per smettere od andare a giocare al Napoli con Maradona , Dino Viola lo fermo e gli fece il contratto.

  19. Ma io dico se è questo il modo di trattare un giocatore simbolo come De Rossi.
    Spero che questi buffoni americani e tutto lo strascico vadano via subito, non li sopporto più mi fanno veramente schifo, io gli consiglio di non farsi vedere più allo stadio.

  20. A DANIELE DE ROSSI
    Ho avuto il privilegio di averti conosciuto a nove (9) anni, sulla spiaggia di ostia con l’A-B-C sotto la direzione di Bruno Conti già dimostravi di essere un predestinato del calcio, ho seguito tutta la preparazione estiva perchè in quel gruppo c’era anche mio figlio che conserva ancora la maglia Giallo/Verde, con tuo padre e Bruno Conti che facevano poi la cernita tirando fuori dal raduno i migliori, volevo esprimere un ringraziamento a Te, a Papà e a Bruno Conti per tutto quello che avete dato alla nostra Roma e per quanto ancora potrete dare, GRAZIE un mondo di bene, Filippo e famiglia, FORZA ROMA.

  21. Ma quelli che rimpiangono i Sensi non ricordano come venne mandato vía Giannini? O Rizzitelli? O Voller prima ancora da Ciarrapico? Vogliamo tutti bene a Daniele (io lo stimo più di Totti, perchè lo reputo più inteligente) e come Lui ha detto magari possiamo discutere sulla forma. Ma la decisione è ineccepibile perchė ahime il tempo passa per tutti. Maldini, Del Piero, Zanetti, Xavi, Iniesta, Puyol, Lampard insegnano… Forza Roma e Forza Daniele sperando che un domani diventi il nostro allenatore. Non ho dubbi che lo farà alla grande come tutto ciò che ha fatto

  22. Non posso crederci, dopo un annata in cui avrebbero dovuto fare una conferenza stampa dicendo ai tifosi SCUSATE ABBIAMO SBAGLIATO TUTTO QUEST’ANNO invece mandano via De Rossi a due giornate dalla fine, una str…….a che si aggiunge alla lunga lista, una roba da brividi, siete solo dei pagliacci, è così che sperate di riconquistare i tifosi? Dopo il danno la beffa ANDATEVENE ALL’INFERNO!!!!!

  23. La Roma ha vinto sempre poco, prima, con e probabilmente dopo Pallotta.

    Ma ha avuto sempre un’identità e una storia rappresentata dal suo Popolo e da chi quell’anima la trasferiva in campo.

    Ecco al di là degli errori, del FPF, delle cessioni e degli acquisti il vero problema di questa società. Non capire che il tifo romanista deve identificarsi in qualcuno.

    E chi ci rappresentava ce lo hanno tolto…

    PS: vedo che manca all’appello chi in questi anni ha continuamente insultato DDR. Peccato…

  24. E’ ora di mettere i bastoni al Sig.re Pallotta e alla sua truppa di fare le valige e andarsene .
    Le chiacchiere stanno a zero , facciamo qualcosa, perche’, questi signori ci hanno portato alla disperazione del nostro tifo . Ci vogliono togliere quel poco di buon cuore che abbiamo per questa maglia .
    Non basta piu’ andare allo stadio e fare coro Palotta BLAAA BLAAA MA GRIDARE FORTE QUANTI SAREMO PER IL SALUTO DI DANIELE DE ROSSI Pallotta lascia la Roma .

  25. Maledetto Baldini, il vero capo con voce in capitolo in questa Roma: c’e’ tutta la mano di Baldini in questo mandar via De Rossi.
    Finche’ ci sara’ Baldini in questa societa’ non succedera’ niente di buono.
    Baldini, il piu’ grande privilegiato nel mondo del calcio italiano: senza mettere la faccia e senza mai confrontarsi con la piazza (difficile) di Roma, conta piu’ di Pallotta.

  26. “Danielino” ormai preistoria da tempo. Vorrebbe arrivare anche lui oltre i 40?? Come suo «compare», che ci fece perdere il secondo posto (raggiunto dal Napoli) 3 anni fá, perchè l’allenatore di allora massacrato da certo «becerume» di tifoseria e ambiente e a cui non importava (non importa) un cxxxxo della squadra ma solo «l’idolatria» verso il “Guru”, fu costretto a mettere in campo un ex che passeggiava.
    Un déjà-vu che si ripete…con “barbetta”.
    Un delirio che non farà MAI della Roma un grande club.

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