• LIVE Coronavirus, il bollettino dello Spallanzani. L’OMS: “La pandemia durerà a lungo”

    Redazione RN
    14/05/2020 - 18:13

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    LIVE Coronavirus, il bollettino dello Spallanzani. L’OMS: “La pandemia durerà a lungo”

    LIVE CORONAVIRUS – I principali aggiornamenti sull’emergenza Coronavirus in Italia e nel mondo.

    Gli aggiornamenti

    Ore 17.45 – L’emergenza Coronavirus ha bloccato il calcio europeo nelle ultime settimane. Uno stop che potrebbe causare grossi danni economici ai club. Per questo, come riporta RMC Sport, l’UEFA starebbe pensando di modificare il Fair Play Finanziario, rendendolo più morbido. Si dovrebbe continuare quindi a chiedere il pareggio di bilancio, ma su una fascia temporale più larga, passando da 12 mesi a 24. Inoltre potrebbe essere esteso il limite di disavanzo a 60 milioni di euro nell’arco di due anni, mentre ora è di 30 milioni di euro nel triennio.

    Ore 17.10La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha rilasciato a Rai Radio Uno alcune dichiarazioni in merito alla ripresa della Serie A e all’informativa che il Ministro Spadafora ha inviato ai vari club del massimo campionato italiano. Queste le sue parole: “Ripartenza del calcio dal 13 giugno? Ho promesso a me stessa che non avrei mai più parlato di calcio, e ieri c’è stata l’informativa del ministro Spadafora. Credo comunque che una soluzione sia stata indicata, adesso spetta a loro (il sistema del calcio, ndr) assumersi la responsabilità e la fatica di seguire le regole. Ognuno di noi deve ricordare di tenersi cara la salute”.

    Ore 16.35 – L’emergenza Coronavirus ha bloccato lo sport italiano da diverse settimane. Come riporta Il Messaggero, ora anche il plurisecolare Palio di Siena deve arrendersi al Covid-19. I due Palii, che erano stati inizialmente rinviati al 22 agosto e al 26 settembre, non saranno corsi a causa del persistere dell’incertezza e delle limitazioni previste a causa dell’emergenza Coronavirus. Non succedeva dagli anni della Seconda guerra mondiale. La decisione dell’annullamento è stata presa oggi al termine di un incontro che si è tenuto a Palazzo Pubblico tra il Sindaco di Siena Luigi De Mossi, il Magistrato delle Contrade, i Priori, il Decano dei Capitani, il suo vice, il Prefetto Armando Gradone e il Questore Costantino Capuano.

    Ore 16.00 – Anche in Turchia il calcio prova a ripartire, dopo lo stop per l’emergenza Coronavirus. Come riporta tuttomercatoweb.com, il campionato dovrebbe riprendere il 12 giugno, ma i test condotti dal Besiktas sull’intera squadra hanno riservato notizie negative. Otto persone sono infatti risultate positive al Covid-19. A darne notizia è stato il medico sociale del club Tekin Kerem Ulku: “Mercoledì 13 maggio, il test per il Coronavirus è stato condotto su tutti i nostri calciatori, membri dello staff e personale delle strutture presso il centro sportivo. Come risultato dei test, sono state rilevate otto positività al coronavirus. Il processo di isolamento e di trattamento dei tesserati i cui test sono risultati positivi è iniziato immediatamente in linea con le procedure previste”. Il Besiktas non ha fatto i nomi dei calciatori, ma ad aver contratto il virus c’è anche il presidente Ahmet Nur Cebi. 

    Ore 15.35 – Sono numerosi i gruppi di ricerca in corsa per un vaccino anti-Covid. Come riporta l’Ansa, però, per gli esperti dell’Agenzia europea del farmaco (EMA), nonostante la massima accelerazione possibile, un vaccino contro il Coronavirus potrebbe essere pronto solo fra un anno. “Possiamo prevedere la possibilità, se tutto procede secondo i piani, che alcuni dei vaccini allo studio possano essere pronti per l’approvazione tra un anno, quindi all’inizio del 2021. Queste sono previsioni basate su ciò che stiamo vedendo, ma ancora una volta devo sottolineare che questo è uno scenario ottimistico. Sappiamo che non tutti i vaccini che entrano in fase di sviluppo potrebbero arrivare all’autorizzazione” ha spiegato Marco Cavaleri, che guida la Divisione vaccini dell’EMA, nel corso di una conferenza stampa.

    Ore 14.50 – Regolare le modalità organizzative e retributive legate allo smart working per i dipendenti di Roma Capitale. E’ questo l’obiettivo dell’accordo raggiunto tra l’Amministrazione capitolina e le organizzazioni sindacali della Funzione pubblica. L’intesa prevede l’erogazione dei buoni pasto, a partire dal primo aprile, per tutti i lavoratori cui è stato disposto il mantenimento del consueto orario di lavoro anche in modalità da remoto. I buoni relativi alle settimane di marzo attraversate dall’emergenza Covid-19 erano stati utilizzati per acquistare beni di prima necessità a beneficio delle fasce più indigenti della popolazione cittadina. L’accordo prevede il mantenimento delle indennità di responsabilità e funzione proprie della qualifica professionale del dipendente, mentre le indennità relative alle condizioni di lavoro non vengono erogate perché connesse con la presenza fisica ufficio. Le somme non erogate saranno accantonate ed incrementeranno il fondo per il salario accessorio così da finanziare in futuro specifici istituti incentivanti. “Si tratta di un accordo che garantisce ai dipendenti il riconoscimento del salario accessorio anche in una fase in cui il lavoro viene organizzato prevalentemente da remoto. Roma Capitale si sta affermando come vero e proprio laboratorio all’avanguardia in Italia per quanto concerne lo smart working, sia a livello di produttività dei servizi che riguardo la tutela e la valorizzazione delle competenze e delle professionalità”, sottolinea l’Assessore al Personale Antonio De Santis. Nel complesso anche nelle prossime settimane lo smart working verrà mantenuto come modalità di lavoro ordinaria, limitando la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività ritenute indifferibili che richiedono la necessaria presenza sul luogo di lavoro.

    Ore 14.25 – L’emergenza Coronavirus ha bloccato il calcio italiano per diverse settimane. Ora si sta provando a ripartire, ma la strada per la ripresa del campionato sembra ancora molto lunga. Come riporta repubblica.it, infatti, i presidenti della Serie A sono contrari al nuovo protocollo varato dalla FIGC, dopo le modifiche chieste dal CTS. Il problema sarebbe soprattutto la quarantena di due settimane imposta alle squadre con giocatori risultati positivi al COVID-19. I rischi di non riuscire a finire il campionato in questo modo sarebbero altissimi, come spiegano molti presidenti: “Se non cambia il protocollo, e si riduce la quarantena ad una settimana, sarà impossibile giocare. Anche perché con 124 partite, spostamenti continui, in 40 giorni è quasi impossibile che non salti fuori un positivo. E in quel caso, addio campionato. La quarantena da giugno va ridotta ad una settimana”. 

    Ore 14.00 – Continua la gestione della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus in Italia. “Dalla prossima settimana ci sarà un’indagine di sieroprevalenza elaborata con ISS e ISTAT che coinvolgerà un campione significativo della cittadinanza (150mila persone in oltre 2mila Comuni) per comprendere la distribuzione a livello nazionale del contagio”. Come riporta TGcom24, lo ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) sull’emergenza Covid-19 in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera

    Ore 13.35 – Sono 111 i pazienti ricoverati all’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, di cui 62 sono positivi al Covid-19 e 49 sono ancora sotto indagine. Lo spiega il bollettino odierno dello Spallanzani, chiarendo inoltre che 8 pazienti hanno bisogno di un supporto respiratorio e che a questa mattina sono stati dimessi e trasferiti a domicilio o in strutture territoriali 432 pazienti.

    Ore 13.15 – Il Presidente del CONI Giovanni Malagò è intervenuto su Rai Radio 2 per parlare della ripresa della Serie A, dopo il lungo stop legato all’emergenza Coronavirus in Italia. Un evento che ora sembra essere sempre più concreto, dopo la votazione della Lega calcio ieri a favore del 13 giugno come data dell’eventuale ripresa. Ecco infatti uno stralcio delle sue dichiarazioni: “Al 99.9% il campionato di Serie A riparte il 13 giugno. La sfida tra alcuni medici e il CTS non la capisco. Si sta facendo di tutto per ricominciare, è l’obiettivo primario. Una volta ricominciato, non so quando finirà, ci vorrebbe la palla di vetro”.

    Ore 12.45 – Anche in Inghilterra il calcio prova a ripartire dopo lo stop per l’emergenza Coronavirus. Come riporta il Daily Star, però, si continua a discutere sulle date della ripresa della Premier League e aumenta il partito degli scettici. I pareri sono discordanti e José Mourinho è fra quelli che mettono in risalto le problematiche relative alla condizione atletica dei calciatori. Molti di loro manifestano la propria preoccupazione e chiedono risposte prima di tornare ad allenarsi, in seguito alla richiesta di firmare una liberatoria nel caso in cui uno di loro, o un loro familiare, si ammalino.

    Ore 12.30 – Il calcio italiano cerca di organizzare la ripartenza. Ieri c’è stata la riunione di Lega per decidere la data della ripresa del campionato. Come riporta La Gazzetta dello Sport, la maggioranza dei club ha votato a favore del 13 giugno, ma è successo anche un fatto davvero inedito. Protagonista l’Udinese con il vicepresidente Stefano Campoccia, video collegato nella riunione con gli altri vertici dei club, e l’azionista di riferimento Giampaolo Pozzo. Dopo che il primo aveva votato sulla data per la ripresa della stagione, ecco una lettera destinata al presidente Dal Pino e, tra gli altri rappresentanti delle istituzioni sportive e politiche, anche al Ministro Spadafora da parte di Pozzo: nella lettera chiede al governo una disposizione con cui, in caso di ripartenza, sollevi club e medici sociali da ogni eventuale responsabilità successiva. Episodio che ha mandato su tutte le furie Dal Pino.

    Ore 12.15 – Il calcio italiano prova a ripartire, dopo il lungo stop dovuto all’emergenza Coronavirus. Dal 18 maggio sarà possibile di nuovo fare gli allenamenti collettivi, ma le misure di sicurezza da rispettare per i club sono tante. Per questo la FIGC ha allestito dei controlli a garanzia di queste nuove disposizioni. Ecco infatti il suo comunicato ufficiale in proposito: “La FIGC ha attivato da oggi un pool ispettivo della Procura Federale, con il compito di verificare il rispetto delle indicazioni contenute nei Protocolli sanitari della Federazione, così come approvati dalle autorità di Governo. Il pool, alle dirette dipendenze del Procuratore, verificherà che gli allenamenti dei club professionistici ad oggi individuali e dal ‪18 maggio di gruppo, vengano svolti secondo quanto previsto dai Protocolli indicati”.

    Ore 12:00 – Un team di ricercatori del Mit e di Harvard sta sviluppando una mascherina in grado di rilevare se una persona ha il coronavirus. Il dispositivo produce un segnale fluorescente quando una persona con il virus respira, tossisce o starnutisce. Se la tecnologia avrà successo, potrebbe consentire di diagnosticare i pazienti sul posto, senza dover inviare tamponi a un laboratorio. Nel 2014 Jim Collins del laboratorio di bioingegneria del Mit ha iniziato a sviluppare sensori in grado di rilevare il virus Ebola e il team di scienziati del Mit e di Harvard, spiega Business Insider, nel 2016 ha poi pubblicato uno studio sull’adattamento di questa tecnologia per far fronte al virus Zika.

    Ore 9:30 – Come scrive il Corriere della Sera, a Formello la Lazio si è portata avanti con il lavoro, aggirando le norme vigenti che vietano gli allenamenti di gruppo. Partitella tre contro tre, una per ogni turno di allenamento, che però non è consentita. Non si tratterebbe di un caso isolato: secondo le voci che circolano, la Lazio non è l’unica squadra che ha cominciato a intensificare i ritmi. Di certo la società biancoceleste si sente al sicuro dal punto di vista delle precauzioni a tutela dei calciatori, tanto che il responsabile sanitario del club, Ivo Pulcini, ha spiegato: “Il nostro centro sportivo è sanificato, ai calciatori vengono rilevati tutti i dati: temperatura, frequenza cardiaca, ossimetria. Se superano il cancello non significa che sono sani, ma che sono perfetti. Teoricamente potrebbero anche allenarsi in maniera collettiva”.

    Ore 8:55 – Il mondo del calcio in questi mesi ha avuto diversi giocatori contagiati ma non solo; come rivela ai microfoni di Sky Sport, anche Daniele Pradè è stato positivo al coronavirus. Il direttore sportivo della Fiorentina racconta: “Ho avuto il virus e l’ho portato in casa, l’ho trasmesso a mia moglie, a mia figlia, ai miei cognati, ai miei nipoti e soprattutto ai miei suoceri che sono stati ricoverati 30 giorni. Per fortuna erano allo Spallanzani, uno dei migliori ospedali al mondo. Il momento più brutto è quando vedi la tua famiglia che piano piano si ammala”.

    Ore 8:30 – La convivenza con il coronavirus durerà ancora a lungo. Lo ha dichiarato Mike Ryan, il capo del programma di emergenze sanitarie dell’Oms, nel corso dell’ultimo briefing sull’emergenza Covid-19. Rispondendo a una domanda su quando verrà revocata l’allerta pandemia, l’esperto ha spiegato che “sarà necessario affrontare ancora un lungo cammino prima di tornare alla normalità”.

    Ore 8:20 – In Usa nelle ultime 24 ore i morti per coronavirus hanno superato quota 84 mila mentre i casi positivi sono quasi 1.390.000.

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    1. Invece di OMS si dovrebbe cambiare DMS cioè DISASTRO MONDIALE SANITÀ
      E l’ Italia invece dei soldi gli dovrebbe mandare CETRIOLI

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