• L’identikit: Olsen, il gigante scelto da Savorani per dimenticare Alisson

    Alessandro Tagliaboschi
    23/07/2018 - 17:11

    L’identikit: Olsen, il gigante scelto da Savorani per dimenticare Alisson

    L’IDENTIKIT DI OLSEN – Robin Patrick Olsen è un calciatore svedese di 1,98 m per 88 kg. E’ il portiere titolare del Copenhagen e della nazionale svedese di cui è il numero uno dal 2015. E’ lui il prescelto da Monchi e Savorani per il duro compito di sostituire Alisson ceduto al Liverpool per 72,5 milioni di euro. Andiamo alla scoperta del giocatore, analizzando la sua storia e le sue caratteristiche.

    LA CARRIERA – La carriera di Olsen non è di certo quella di un ‘enfant prodige‘ arrivato nel calcio che conta sin dalla giovane età. Il portiere classe 1990, infatti, fino al 2011 si barcamena nella serie minori svedesi, tra Limhamn Bunkeflo, Bunkeflo e Klagshamn. Il salto arriva nel 2012, quando viene ingaggiato dal Malmö, di cui però diventa titolare solamente nel 2014 venendo anche eletto come miglior portiere del campionato. Nel giugno 2015, dopo aver anche esordito in Champions (29 presenze in tutto) e con la nazionale, lascia il Malmö e passa al PAOK Salonicco dove però rimane per soli sei mesi: il Copenhagen lo aspetta e da qui passa la vera svolta della sua carriera. In Danimarca diventa il titolare indiscusso, vince un campionato danese e si impone come numero uno della Svezia, con cui quest’anno ha sfiorato una storica semifinale del Mondiale a suon di parate decisive: nella competizione intercontinentale, infatti, l’estremo difensore ha tenuto la porta inviolata per ben tre volte come mai era successo prima per la nazionale svedese.

    CARATTERISTICHE E NUMERI – La grande fisicità di Olsen, permette allo svedese di coprire molto bene lo specchio della porta, mettere in difficoltà l’avversario nell’uno contro uno ed essere estremamente efficace nelle uscite alte. Nonostante l’altezza non pecca sulle palle basse ed è dotato di buoni riflessi che compensano un senso della posizione non sempre perfetto. Una prima differenza con Alisson è di natura tattica: l’ormai ex Copenhagen, dovrà abituarsi ad un calcio che vede la squadra difendere in avanti e quindi tenere una linea difensiva molto alta. Ben diverso dal paradigma calcistico a cui è abituato, militando spesso in squadre che preferiscono chiudersi e giocare di rimessa. Una seconda sostanziale diversità tra i due risiede nel gioco dei piedi: mentre il brasiliano, così come Szczesny, ne fanno un vero e proprio punto di forza, per Olsen è un fondamentale ancora tutto da scoprire e da migliorare. Savorani è convinto di poterlo migliorare e farlo diventare un portiere di assoluto affidamento, scegliendo lui nella lunga lista di numeri uno stilata da Monchi. D’altronde, lo svedese ha spesso abituato le squadre in cui ha militato a tener la porta chiusa: se è vero che in 224 partite tra club e nazionale Olsen ha subito 212 reti, è però anche giusto sottolineare come i ‘clean sheet‘ siano ben 94, quasi uno ogni due partite. Ora il futuro è la Roma, dove gli spetta un compito arduo, probabilmente uno dei più difficili: non far rimpiangere Alisson Becker.

    Alessandro Tagliaboschi

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    1. Secondo me l’importante è non farsi aspettative sbagliate, più precisamente aspettative “del tipo” sbagliato.

      Dal punto di vista tecnico/estetico sono convinto che sarà davvero difficile ammirare da qui a un po’ un portiere come Alisson, che nella stagione passata è stato semplicemente SPETTACOLARE.

      Quello che invece legittimamente possiamo sperare, è che, A MODO SUO, Olsen aiuterà la Roma a raggiungere risultati soddisfacenti.

      Per dire: Olsen è molto più alto di Alisson (e il brasiliano non è certo un nano…), e per forza di cose le sue caratteristiche saranno diverse; penso che Olsen si possa paragonare molto più facilmente a un Curtois, non bravo quanto lui ma avvicinabile se ben allenato, e noi i portieri li alleniamo bene.

    2. Si, la preparazione e lo staff tecnico contano moltissimo, possono fare una gran differenza. Detto questo, pure se con caratteristiche fisiche diverse da Alisson, Olsen ha ottime capacità, ha esperienza e margini di miglioramento.
      Vedremo, ma consideriamo sempre che nel cambio abbiamo anche un Malcom (incrociamo le dia, da romanisti) e qualcosa in più

      1. Ma mi trovi assolutamente d’accordo!
        Se si fa un paio d’anni da terzo, sotto le ali di un Mirante e con Olsen che copre il ruolo come deve, puà crescere bene e diventare un gran portiere. Lasciamo tempo al tempo, anche tenendo presente l’altro giovane portiere brasiliano opzionato da Monchi

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