• L’ex bianconero Birindelli: “Juve e Roma meritano di stare dove sono. Mi aspetto una bella partita”

    Teresa Tonazzi
    10/01/2020 - 22:00

    L’ex bianconero Birindelli: “Juve e Roma meritano di stare dove sono. Mi aspetto una bella partita”

    Alessandro Birindelli è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 all’interno della trasmissione Centro Suono Calcio. L’ex terzino della Juventus ha parlato della gara di domenica, delle potenzialità della Roma e dei bianconeri, del suo passato e del campionato in generale. Queste le sue parole:

    Le dichiarazioni di Birindelli

    Che gara si aspetta domenica?

    “Innanzitutto, faccio i complimenti alla Roma, all’allenatore e al gruppo di lavoro perché sta facendo un’annata importante e stanno lavorando molto bene. Mi è dispiaciuto che non hanno trovato i 3 punti col Torino e si vede la mano di un tecnico che nessuno pensava potesse fare così bene. Mi aspetto una bella partita tra due grandi squadre che meritano la posizione che occupano”.

    Florenzi terzino le piace?

    “Nì. E’ un giocatore duttile, ogni allenatore vorrebbe un calciatore così. Se dovessi metterlo in campo farei fatica: l’unica posizione in cui lo vedo bene è il quinto di centrocampo nella difesa a 3 perché ha passo, resistenza e può rientrare dietro il terzo difensore, inoltre ha qualità e un buon cross . Nell’uno contro uno, nelle diagonali e nelle situazioni di palla opposta lo vedo in difficoltà. Si sta adattando, ma come quarto di destra fa fatica”.

    Fonseca ha provato il 3-4-2-1: farebbe questo cambio di modulo in una partita così importante?

    “I moduli nascono da come si pensa di interpretare la partita: schierando una squadra più offensiva si è portati a pensare che Fonseca vorrà attaccare per tenere lontana la Juventus dalla porta. Poi dipende sempre dagli interpreti: con due trequartisti come Zaniolo e Pellegrini hanno gamba e possono essere anche mezzali, questo fa capire che l’allenatore se la vuole giocare”. 

    Che idea si è fatto del campionato?

    “La Juventus avrà difficoltà a ripetersi. I giocatori fanno fatica ad apprendere gli schemi dell’allenatore e le avversarie sono cresciute di livello, vedi Roma e Lazio. Poi c’è l’Inter e sappiamo come Conte sia un mago a essere determinante da subito e i giocatori quanto lo seguano”.

    Che difficoltà sta incontrando la difesa di Sarri?

    “Cambiare le abitudini e il modo di difendere a giocatori che giocano in un determinato modo da dieci anni può essere difficoltoso. Sarri ha bisogno di tempo: tra campionato e coppa, la squadra  non è quasi mai riuscita ad allenarsi con tutti gli effettivi. Sarri o si adegua a modificarsi leggermente oppure il processo di crescita continuerà con questo ritmo lento. Credo che la vera Juventus la vedremo a metà febbraio, quando le partite cominceranno a contare”.

    Quanto è stato vicino alla Roma?

    “Molto. In quel periodo (nel 1997, ndr), avevo un accordo con la Fiorentina da novembre ed era la mia prima scelta, perché mi permetteva di stare nel mio ambiente. Poi arrivò la Roma che, però cercava più a sinistra che a destra. La sorpresa è arrivata a fine dicembre: mi chiamarono da Torino, dandomi la possibilità di giocare con campioni che prima vedevo soltanto in televisione”.

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