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30/01/2008 - 0:00

E’ arrivata l’ennesima semifinale in Coppa Italia, che da detentori stiamo difendendo con i denti. La Samp non era di certo venuta a Roma per una gita, si è giocata la partita con veemenza ed è stata in più di un occasione pericolosa con Bellucci, Bonazzoli che ha sfiorato il  palo di un niente e Campagnaro che si è visto negare il gol da una respinta sulla linea di Taddei. La differenza, in assenza della miglior forma del capitano, la fa come al solito in questo periodo Amantino Mancini, suo il gol che ha deciso la partita, campione ritrovato e di
nuovo decisivo in campo. E’ tornato a sorridere il brasiliano dopo mesi davvero neri che gli avevano fatto perdere anche il feeling con i  tifosi che da lui si aspettano sempre
e giustamente quel qualcosa in più, quel colpo da fuoriclasse che è nel suo dna.
Ottimo Cicinho, sia in fase difensiva che offensiva, in spinta costante sulla destra.
Sta  tornando il giocatore di qualche anno fa e sembra aver ripreso in pieno dal brutto infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per molto tempo. Pessimo il comportamento di Mazzarri, pronto a  sindacare su ogni decisione arbitrale con gesti e urli al limite della sopportazione. Un signore come al solito Spalletti, che oltre a gestire
l’emergenza in difesa e a mettere in campo una Roma che anche quando  non gira vince, non va mai sopra le righe nelle sue dichiarazioni.
Alfredo
 
Al di là di quello che è stato il risultato finale, la partita è stata caratterizzata da ritmi alti. Il migliore in campo risulta essere stato Mancini con azioni di contropiede molto efficaci e conclusioni buone, il peggiore Ziegler che risulterà essere solo molto evanescente. Doni 7 – anche se non lo ammetterete mai, è il portiere che ho sempre sognato di avere. Sicurezza e tempestività nelle uscite, riflessi e stile nelle poche parate. MINISTRO DELLA DIFESA E GARANTE DELLA SICUREZZA. Panucci + Cassetti 6,5 – qualche sbavatura sulle palle alte (ma Bonazzoli è micidiale di testa), ma concreti in chiave di chiusura. Decisamente bravi oltre ad essere duttili. INVALICABILI. Tonetto 6 – lui cerca il primo gol giallorosso e nel primo tempo quasi li riesce, nella ripresa respira un pò di più. POLMONE. Cicinho 7 – Insieme a Mancini è stato il giocatore più impegnato ieri sera. Sgroppate e recuperi è il menù della giornata e lui li serve contornati di Cross, passaggi e addirittura tiri da far pensare che da quelle parti la Roma gioca con un uomo in più. RIGENERATO. Aquilani 6 – sta ritrovando la forma migliore, come dice lui:più gioco e meglio sto. LA FENICE. De Rossi 7 – ieri in mancanza del cileno a dovuto non solo interdire anche i palloni che uscivano destinazione raccattapalle, ma ha anche saputo costruire azioni importanti. COLOSSO DI RODI. Giuly + Totti 6 – sono stati i più adombrati, la loro classe non la discuterò mai, ma ancora non ho capito se in questo periodo dell’anno il mister dovrebbe farli riposare di più o se farli giocare con più continuità. ma va benissimo così. FALCHI NELLA NOTTE. Taddei 6,5 – il solito infaticabile pendolo di fascia, è stato il giocatore più inquadrato ieri, sarà perché è sempre nel vivo dell’azione. ONNIPRESENTE! Mancini 7,5 – se Amantino non rinnova il contratto, vado personalmente a Trigoria e apro una colletta. Giuro che lo faccio. REDIVIVO. Permettetemi solo un piccolo appunto, sabato sera a mio avviso il migliore in campo è stato Matteo Brighi, se parlassimo di una storica partita di scacchi, lui è stata la pedina che permesso lo scacco alla regina, Amantino lo scacco al Re.
Francesco da San Severo
 
Il Mancini delle ultime tre gare è quello che fa ben sperare per un finale scoppiettante di campionato e di una bella sfida con il Real Madrid. Questo è il vero Mancini che conoscevamo, il fuoriclasse che fa la differenza per il quale la società deve assolutamente, usando tutte le strategie di mercato incatenare alla Roma, mettendolo sullo stesso piano di De Rossi e di Aquilani. Tornado al match di ieri sera, si è rivista ancora una Roma che lotta e che soffre come una provinciale, sprecando tante occasioni. Un grandissimo Cassetti “multiuso” il migliore
in assoluto, bravo anche Cicinho e Panucci. Alberto Aquilani è sulla strada buona. In quanto al capitano, si è visto che non era in giornata, molto al di sotto delle super prestazioni. Il fiato è mancato nei minuti finali e questo era intuibile, troppe partite sulle gambe. E adesso la semifinale con Udinese o Catania per poi sperare in una finale all’olimpico con Inter o Juve. Si pensa già al Siena, dove la Roma se gioca da Roma con accortezza in difesa, può portare a casa i tre punti e proseguire nell’avvicinamento all’Inter. Aspettando Aquilani e Totti.
Francesco – Roma – Due Ponti
La prima semifinalista di Coppa Italia è la Roma, che col minimo scarto batte una combattiva Sampdoria all’Olimpico; dopo l’1-1 dell’andata al Marassi, i giallorossi si sono trovati ad amministrare un incontro scabroso e insidioso nel primo tempo, per poi colpire di rimessa i blucerchiati nella ripresa. Problemi in difesa per Spalletti che non ha Mexes e Ferrari squalificati e reinventa una linea a 4 piena di terzini, con Panucci e Cassetti sacrificati al centro. Totti è titolare, ma non incontrerà il nemico/amico Cassano fermato da lombalgia e rimasto a Genova. La prima frazione di gioco non è tra le più emozionanti, la Roma fa possesso sterile del pallone, la Samp prova ad agire in contropiede ma senza troppa pericolosità. Il premio alla peggior malasorte va al portiere romano Curci che all’11° deve uscire per un sospetto stiramento; dentro il titolare Doni. A metà del tempo Maggio prova l’eurogol al volo, il tiro sbilenco per poco non diventa un assist vincente per Bellucci; al 34° Giuly va a un passo dal gol con un destro di prima intenzione che Mirante devia come può; nel finale ancora l’attivo Bellucci prova in girata di testa ma trova il corpo di Tonetto, e poco dopo De Rossi si inventa una conclusione dalla distanza di rara potenza che si alza di poco sulla traversa. A inizio ripresa la Samp entra in campo con più sicurezza e rabbia; al 48° Bonazzoli anticipa Cassetti su cross di Zenoni ma non trova la porta per centimetri; tre minuti dopo su corner di Volpi si scatena una mischia dalla quale spunta Campagnaro, destro in diagonale ravvicinato dell’argentino che grida al gol con Doni battuto, ma ci pensa Taddei sulla linea di porta a salvare il discorso qualificazione. Passata la paura, gli uomini di Spalletti imbastiscono una reazione, la palla buona arriva a Cicinho su assist di Aquilani, ma il brasiliano cicca clamorosamente la conclusione ravvicinata. Al 61° la svolta: Aquilani fa ripartire il contropiede giallorosso servendo Mancini che punta nell’uno contro uno Sala, ignora Totti, e con un destro radente infila Mirante per l’1-0. Gol magnifico dell’ala giallorossa, che continua nel suo periodo fortunato in zona gol. La Roma ora è più tranquilla e incisiva; Giuly al 67° viene lanciato precisamente da Totti ma calcia addosso a Mirante in uscita. Mazzarri ridisegna i suoi con l’ingresso di Franceschini e Pieri a centrocampo ma l’unico segnale arriva al 72° su conclusione dal limite di Bellucci, Doni respinge e l’azione sfuma. Spalletti risponde con Perrotta per Totti e Pizarro per Giuly. Lo stesso Perrotta ha una chance sul destro ma la deviazione di Lucchini salva la Samp dal doppio svantaggio. Negli ultimi 10 minuti vi sarà un netto e assiduo possesso palla dei padroni di casa che mettono così in cassaforte il prezioso vantaggio. 1-0 il finale, che si somma col pareggio dell’andata e manda automaticamente i capitolini in semifinale. Vittoria meritata per Totti e compagni, ma merita un elogio anche la prova di una Samp poco arrendevole ma imprecisa e sterile in attacco. I giallorossi attandono ora di conoscere chi fra Catania e Udinese sarà il prossimo avversario di Tim Cup. MIGLIOR GIALLOROSSO: AMANTINO MANCINI. PEGGIOR GIALLOROSSO: FRANCESCO TOTTIKEIVAN DA ROMA APPIO-LATINOE’ una Roma all’altezza della situazione e del rango che le compete ormai da qualche lustro quella che affronta,a viso aperto,e sottomette all’Olimpico i palermitani dell’ “allegro squadrone” targato Zamparini. Prima della gara,la tifoseria e Totti si rendono omaggio a vicenda…onorando i 200 gol del Capitano,i primi di una lunga serie. Spalletti spinge la Roma in attacco sin dai primi minuti,il gruppo c’è e si vede,soffre e lotta fino al compimento dell’opera. Priva di De Rossi,nella fase inerziale del gioco,la squadra sembra volersi dannare l’anima doppiamente e Brighi “azzecca” la SUA personale partita dell’anno:PERFETTO nel sostituire un insostituibile,a dimostrazione che la società  ha lavorato bene allargando una rosa che inizia a dare soddisfazione oltre gli “undici noti”. Sblocca e sigilla AMANTINO,spronato non si sa bene da quale “misteriosa” alchimia,torna a giocare a certi livelli e i risultati si vedono,avanti così senza più quella irritante “corrente alternata”.Il distacco si è ridotto,siamo a -5,ma facciamo finta di niente perché NOI non possiamo permetterci di scalare la marcia .FORZA ROMA
Luca Sbarbaro

Quinta semifinale di Coppa Italia in sei anni. Roma non bellissima ma neanche tanto sofferente. Alla Sampdoria concede giusto un paio di occasioni limpide come tali ma non tanto pericolose nell’esecuzioni finali. Curci molto sfortunato che lascia il campo dopo  una decina di minuti per una contrattura lasciando il posto a Doni, praticamente inoperoso che la dice tutta nonostante quello che dice Mazzarri che rivendica per la sua squadra addirittura la vittoria sentendosi beffato per una sconfitta. Ma d’altra parte se non si mette la palla dentro… del resto oltre Totti la Roma ha come calciatore determinante Mancini che gioca a dispetto di Cassano che sull’asse Bari vecchia – Genova Sampdoriana scambia la lombalgia per dissenteria da tifo romanista. Difesa d’emergenza con evidenti problemi sulle palle alte ma grande prestazioni nei recuperi  con grande prova di Cicero Cicinho che si macchia di un solo vero errore nel non servire il capitano smarcato in una veloce ripartenza, anzi in un veloce contropiede perchè la ripartenza è così che si chiama. Aquilani a corrente alternata ma sempre punto di riferimento del centrocampo giallorosso insieme a De Rossi che verso la fine del primo tempo tenta anche la botta da fuori che liscia di poco l’incrocio dei pali. Taddei convalescente ma generoso, Giuly stanco anche se sempre ficcante nella difesa blucerchiata. Il capitano ha inciso poco anche dovuto al fatto che poche palle gli sono arrivate. Ma tanto basta la sua ombra per tenere in allarme la difesa avversaria. Decisamente meglio il secondo tempo dopo un abulico primo tempo da parte di entrambe le squadre. Fino all’acuto di Mancini autore del gol n. 500 della Roma nella sua storia di Coppa Italia ma tanto merito a Paulo Alberto Aquilao che ruba in scivolata un pallone acentro campo sveltendo talmente l’azione da servire un pallone d’oro a Mancini che s’invola cerso la porta di Mirante che dovrà capitolare sulla sua saetta. Ottima ancora una volta la tenuta atletica anche se il gioco è apparso un pochino meno brillante nelle trame dal punto di vista puramente estetico. Migliore in campo Cicinho al quale manca solo il gol ma sembra sempre più inserito nei voleri tattici di mister Spalletti. Un pochino spaesato Perrotta. Bel segnale di autorevolezza l’ingresso in campo di Pizarro. Far entrare in campo un giocatore per impostare gli ultimi minuti come si vuole ed ottenere esattamente il risultato voluto.  Con oggi si aggiunge un altro tassello per la costruzione di quella serenità e quella consapevolezza della propria forza in attesa delle merengues.
Marco da Ostia Lido

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