Le Pagelle di ROMA-INTER : Toni immenso, Pizarro un gigante, De Rossi per la storia

27/03/2010 - 0:00

 
dallo Stadio Olimpico di Roma
Matteo Pinci
 
La Roma può sognare. L’Olimpico regala una notte da scudetto, con un successo che fa tremare la voce. Toni decisivo. De Rossi incarna la storia di Roma e della Roma. Pizarro un mostro. Nel giorno della festa torna anche Totti. Ranieri guida un gruppo da sogno verso un obiettivo finalmente a portata di mano. E’ tutto vero.
 
JULIO SERGIO 8: Nel primo tempo spaventa la Sud alle sue spalle con un’uscita non impeccabile. Si riscatta da gran portiere sul sinistro incrociato da Sneijder verso il palo alla sua destra dopo sei minuti della ripresa. Milito lo anticipa nell’area piccola per il gol del pari. Bravo a murare l’argentino per evitare il vantaggio interista. Decisivo.
 
CASSETTI 7,5: Bravo a dare una mano dietro. Bravissimo a proporre la spinta romanista sulla destra Tra i migliori del primo tempo. Non soffre mai la spinta nerazzurra.
 
BURDISSO 7,5: Un gigante dietro, dove mura ogni pallone alto nell’area romanista. Nell’area avversaria, vola di testa aprendo la mischia che De Rossi risolve nell’1-0. Annulla Milito, costretto a sfruttare un fuorigioco per fare gol. Chiude la sua rivincita personale su Mourinho con un successo indimenticabile.
 
JUAN 7: Bravo su Eto’o, rischia più volte l’entrata, (quasi) sempre con successo. Straordinario anche nella ripresa. Non riesce ad anticipare Milito in occasione del gol del pari interista. Ma non sbaglia un pallone
 
RIISE 8: Suo il primo vero tiro in porta: bolide mancino dopo dodici minuti accompagnato dal boato dei tifosi. La conclusione non è all’altezza delle aspettative. Fa gridare al gol sessantamila romanisti quando dopo mezz’ora sfiora il palo alla destra di Julio Cesar con un terra aria su punizione. Scardina l’Inter con progressioni incontenibili e cancella Maicon. Poi, prima della fine, cerca almeno due volte di colpire dalla distanza. Senza successo, per questa volta.
 
PERROTTA 7,5: Che partita Simone. Ranieri gli aveva risparmiato Bologna per non rischiare di perderlo contro l’Inter. Bastano pochi istanti per capirne il motivo. Capisce presto che per averla vinta in cun centrocampo con Cambiasso, Motta e Sneijder serve la partita della stagione. Proprio quella che sfodera Perrotta nell’Olimpico più bello degli ultimi anni. Va a colpire duro Sneijder quando l’olandese ignora Menez a terra. Uno dei simboli di questa Roma. Ammonito, a Bari Ranieri dovrà fare a meno di lui. Che peccato.
 
PIZARRO 8,5: Un gigante nonostante la statura. Ricama dribbling a metà campo, fa respirare le corsie laterali con aperture dolci come il miele. Disegna la manovra romanista scandendo la gara con i suoi lanci. Mostruoso quando va a chiudere in scivolata su Quaresma in area romanista. Un campione assoluto. Il cervello di cui questa Roma non può fare a meno.
 
DE ROSSI 8: Ottantadue anni di storia e di capitani giallorossi, nella zampata con cui spazza via Lucio infilando alle spalle di Julio Cesar. Ancora più bella la corsa disperata baciando la lupa sulla maglia Dal primo minuto mette in campo un ardore che solo chi è nato con questa maglia sulla pelle può offrire. Si arrabbia, litiga, sblocca la partita. Anche nel secondo tempo, non molla di un centimetro. Grande, grande grande capitano. (Dal 24′ st BRIGHI 7: Meriterebbe un rigore che Morganti gli nega. Dà fiato alla squadra).
 
MENEZ 7: In tre partite ha convinto Ranieri ad affidargli le chiavi della Roma nella partita più importante dell’anno. Si prende la responsabilità di giocare un numero impressionante di palloni al limite dell’area avversaria. Ne sbaglia qualcuno, ma dà ritmo e vivacità alla trequarti giallorossa. Belli non poco alcuni duetti con Vucinic e con Toni. Rimedia un giallo che lo costringerà a saltare Bari. Dopo il gol del pari, Ranieri sceglie di rinunciare al suo estro. (Dal 21′ st TADDEI 7,5: Ranieri lo manda in campo appena incassato il gol del pari. Impiega pochi istanti a essere decisivo: suo il destro al volo che Toni trasforma nel gol della sbornia. Grande impatto sul sul match).
 
TONI 8,5: Impressionante la mole di gioco che sviluppa il centravanti. I compagni sanno che affidargli la sfera significa non perderla. Lui difende, lotta, recupera palloni. Perdendone pochissimi. Regge il peso della prima linea romanista consentendo a Vucinic e Menez di partire larghi e puntare la porta. Dando anche una mano nella propria area sulle palle inattive. Sfiora il gol del 2-0 accarezzando di testa una punizione di Pizarro. Sono le prove generali per il guizzo che fa esplodere la festa di un Olimpico che non ha mai smesso di crederci. E di sognare. 
 
VUCINIC 7,5: Ha subito un bel pallone, sulla destra. Il cross scaraventato in fallo laterale, con Toni liberissimo sul primo palo, grida vendetta. Si accende dopo poco più di venti minuti. Prima cerca l’incrocio con un destro dal limite deviato da Samuel. A seguire, infila una serie di dribbling che fannpo impazzire i centrocampisti nerazzurri. Prima di scaricare sui pugni distesi di Julio Cesar una punizione bomba dalla destra. Nella ripresa, qualche lampo che mette in difficoltà i macchinosi centrali nerazzurri. Anche se non riesce mai a colpire come vorrebbe e potrebbe. (Dal 41′ st TOTTI 7: Quarantadue giorni dopo la Roma ritrova il suo capitano. Il lungo stop non ha intaccato un repertorio di lanci, aperture di prima, giocate come solo lui. Bentornato).
 
ALL. RANIERI 8,5: Disegna una Roma perfetta, che schianta l’Inter nel primo tempo concedendole pochissimo anche nella ripresa. Un’invenzione dell’assistente Lanciano gli complica i piani. Lui rimescola le carte inserendo Taddei per un fantasista, Menez. E proprio dal piede di Rodrigo nasce il raddoppio di Toni. Con Mourinho non aveva mai vinto. A settembre ha preso una Roma ultima. Oggi, la sua squadra può giocare, e vincere, contro chiunque. E tornare a sognare. Grazie, Claudio.
 
L’OLIMPICO 10: Un tifo da sogno per novanta minuti. Alla fine, una sola voce: “Grazie Roma”.
 
 
ARBITRO MORGANTI 5: Partita difficilissima, giocata a ritmi altissimi, con moltissime irregolarità, soprattutto da parte nerazzurra. Regge bene. FIno all’episodio che cambia drasticamente l’inerzia del match. Lanciano sbaglia a non segnalare il fuorigiuoco di Pandev. Milito segna. Una macchia grande così sulla partita. Fa anche peggio quando ammonisce Brighi, steso da Julio Cesar ad un passo dal 3-1, per simulazione. Decisamente fouri forma.
 

Scrivi il primo commento

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

Seguici in diretta su Twitch!

Leggi anche...