• LE PAGELLE di Livorno-Roma 3-3: Perrotta il motore di Ranieri **Juan da campione a caciucco

    14/03/2010 - 0:00

     
    dallo stadio Armando Picchi di LivornoMATTEO PINCI
     
    Solo un punto. Basta questo per parlare della gara della Roma a Livorno. Terzo pari di fila dopo quelli con Napoli e Milan. Mezz’ora isterica in un’altalena di gol fatti e subiti. Poi, dopo aver trovato il vantaggio, un lungo sonno. Fino alla ‘sveglia’. Concedendo a Lucarelli più gloria in novanta minuti che in tutto l’arco del campionato. De Rossi non lascia segni. Toni graffia al rientro. Juan si trasforma in caciucco. Perrotta il migliore. Nota a margine: senza Totti, urge un rigorista.
    JULIO SERGIO 6: Lucarelli lo beffa due volte: non irresistibile ma angolatissimo il diagonale dell’1-0. Inutile l’uscita con cui prova ad arginarlo in occasione del due pari. L’unica parata, su angolo dalla destra di Di Gennaro, che va ad allontanare volando a mano aperta a centro area. Nella ripresa, deve mettere la punta delle dita su bordata di Moro all’angolino sinistro. Non può nulla sul rigore.
     
    MOTTA 4,5: Suo il primo acuto della partita: quaranta metri palla al piede e destro velleitario da fuori. Sbaglia il fuorigioco sui primi due gol del Livorno, errori che risultano decisivi ai fini del risultato.  (Dal 20’ st CASSETTI s.v.).
     
    MEXES 5: Forse per la ruggine di un periodo con pochi minuti in campo. Forse per un attacco, quello del Livorno, che lascia pochi punti di riferimento alla coppia centrale romanista. Ma quello in campo non somiglia neanche da lontano al centrale ammirato negli ultimi cinque anni. Teso, nervoso, impreciso. Addirittura timido. Divide con Juan le colpe sul vantaggio iniziale di Lucarelli, che soffre dannatamente per tutto il match. Mah.
     
    JUAN 5: Quello in campo doveva essere l’attore americano a cui somiglia, anziché del miglior centrale del campionato italiano. Si addormenta, insieme al resto della difesa, in occasione del vantaggio firmato Lucarelli. Sbaglia, ancora di più, in occasione del secondo gol amaranto. Per completare la peggiore giornata della sua carriera, il fallo da rigore che vale il pareggio livornese. In Toscana, una giornata da caciucco.
     
    RIISE 5: impiega meno di un minuto a farsi vedere dalle parti di Rubinho. Il sinistro in corsa è alto. Delegato più agli inserimenti offensivi che alla fase di contenimento. Da uno di questi, nasce il fallo che Toni converte nel gol del momentaneo 1-2. Ma dalla sua parte il Livorno costruisce tutte le azioni della propria partita.
     
    PIZARRO 6: Lucido, sempre, in mezzo, nonostante la pressione di Filippini, che non lo molla neanche negli spogliatoi. Rimette il naso della Roma avanti un minuto dopo il 2-2 di Lucarelli. Poi, però, si macchia di una colpa grande così calciando sul palo il rigore della sicurezza. Che, a fine partita, pesa come un macigno.  Dal 38’ st BAPTISTA s.v.)
     
    DE ROSSI 5: Soffre la superiorità numerica del Livorno a metà campo. Lo si vede più quando cerca di farsi notare sulla trequarti avversaria che davanti la propria difesa, dove la squadra di Ranieri avrebbe bisogno del suo solito contributo di muscoli. Nel secondo tempo non incide di più. Anzi.
     
    TADDEI 5,5: Parte largo, poi, stringe vicino a Pizarro per dare densità a una metà campo che fatica dannatamente contro i maratoneti di Cosmi. Pensa più a difendere che ad attaccare. E fa bene. Qualche fallo di troppo. Soprattutto, tantissimi errori in fase di costruzione.
     
    PERROTTA 6,5: Spegne il fuoco del vantaggio Livornese al primo affondo. Zampata in area da bomber a rimettere il match in equilibrio prima che la discesa indicata dal gol di Lucarelli potesse diventare picco. Un gol che gli mancava addirittura dal 17 gennaio quando aprì le marcature nella festa di Toni contro il Genoa all’Olimpico. Oggi, il bis. A questo, aggiunge una partita di sostanza, con ripiegamenti a coprire i ‘buchi’ di tutti. Il migliore.
     
    MENEZ 5,5: Cerca forse troppo insistentemente il dribbling. Spesso riesce nell’intento, ma puntualmente viene messo a terra dall’avversario di turno. Accende la luce con uno slalom gigante nel cuore del primo tempo interrotto solo dal fallo da rigore di Knezevic. Da quel momento decide che può bastare. Addirittura evaporato nel secondo tempo, quando non azzecca un solo pallone. Inevitabile e tardivo il cambio. Dal 30’ st CERCI s.v)
     
    TONI 6: Torna apposta per fare la cosa che sa fare meglio il gol. Missione compiuta dopo neanche venti minuti, quando si avvita di testa su punizione di Pizarro facendo centro per la terza volta in sei gettoni con la maglia giallorossa. Nella ripresa, senza rifornimenti, si vede meno. Sbaglia regalando a Rubinho il pallone di un contropiede tre contro tre. A quindici dal termine prova la sorpresa con una botta mancina da fuori con palla lontana dalla porta. Da solo non basta.
     
    ALLENATORE RANIERI 5: Non è sufficiente Toni per tirar fuori la Roma dal periodo grigio. Terzo pari nelle ultime tre gare. Preoccupa non poco la fragilità della difesa contro il peggior attacco (per distacco) del campionato. Nella ripresa, manca completamente la voglia di provare a vincere il match. Rischiando persino di perderlo. Altro che “brillantante”: serve, e in fretta, un’inversione di marcia.
     
    ARBITRO Romeo 6,5: Un rigore per parte. Fischi quasi sempre azzeccati, distribuendo gratuitamente cartellini e richiami. Non è certo colpa sua se la Roma non vince.

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