Lazio-Roma, poche occasioni e tanti errori. Vince la paura di perdere
Getty Images

LAZIO ROMA – Non si può certo dire che il derby di ieri tra Lazio e Roma sia stato divertente e ricco di emozioni. L’unica vincitrice, alla fine, è stata la paura di perdere di entrambe le squadre, con lo scampato pericolo di arrivare alla sosta con malumori e polemiche. Il pareggio è un risultato che a conti fatti accontenta sia Sarri che Mourinho, considerando anche i passi falsi di Napoli e Milan.
Tanti errori e pochi guizzi
Si può discutere all’infinito se questo derby senza reti sia utile alla Lazio e alla Roma, perché evita a entrambe una lunga coda di tensioni, oppure se sia un’occasione buttata, soprattutto alla luce delle frenate delle altre big, scrive La Gazzetta dello Sport. Quello che non si può discutere è quanto ha visto l’Olimpico stracolmo di gente: una partita brutta, triste e piena di errori, un’esibizione che sembra uscita da un calcio d’altri tempi, quando lo zero a zero spesso era una salvezza per tutti e, pur di difenderlo, nemmeno si provava a fare gol.
E le stelle? Nemmeno i giocatori di classe hanno aiutato a cambiare rotta alla sfida. Dybala ha giochicchiato, Lukaku non si è acceso mai. Dove cominciano le sue colpe e finiscono quelle della squadra che non lo assiste? Fatto sta che, da quattro partite, e cioè dall’inferno di San Siro contro l’Inter, il belga ha avuto un solo lampo: è servito a regalare alla Roma la vittoria sul Lecce, però è troppo poco.
La scelta giallorossa di giocare uomo su uomo, a centrocampo Bove saliva su Cataldi, Paredes si spostava su Guendouzi, impediva agli avversari di far arrivare la manovra tra i piedi illuminati di Luis Alberto, tanto meno di raggiungere Immobile. Così dopo un quarto d’ora si contavano quattro tiri della Roma verso la porta biancoceleste. La conclusione più pericolosa al 13’: uno svarione di Marusic, disastroso fino all’intervallo, ha consegnato la palla sul destro di Karsdorp, che ha concluso male, addosso a Provedel; sulla ribattuta Cristante l’ha messa dentro, partendo però in fuorigioco, poi il palo di Luis Alberto. Nella ripresa è successo poco altro, se non qualche classico episodio di nervosismo da derby.