Lazio-Roma, le pagelle: Ibañez c’è ‘cascato di nuovo’, Rui è ‘Patrizio’. Pellegrini, il momento non è giusto
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LAZIO ROMA PAGELLE – Niente da fare. La Roma ci mette un gran pezzo di cuore ma non riesce a recuperare il derby, deciso 1-0 da Zaccagni. I giallorossi trovano il pari con un autogol del giocatore della Lazio propiziato da Smalling, che è però in fuorigioco, e quindi gol annullato. Approfondiamo le pagelle giallorosse.
Le pagelle di Lazio Roma
Va premesso: una gara influenzata dalla (doppia) ingenuità di Ibañez che rimedia due gialli in poco tempo e lascia la Roma in 10 per un tempo e mezzo. E non è la prima volta, purtroppo, per il brasiliano. Smalling e Mancini mantengono lucidità (Gianluca prende il giallo, però, che gli costa la Samp), e Rui Patricio scalda i guantoni in più di una occasione, senza sbavature. Anzi, chiude a doppia mandata la sua porta fino a quando possibile.
Llorente prende il posto di Dybala per questioni di equilibrio, ed entra con il piglio giusto. Nel reparto più avanzato Cristante e Wijnaldum lavorano di copertura, in maniera più o meno efficace, ed è di Gini una delle poche scintille giallorosse. Pellegrini continua a non ritrovarsi in fase avanzata, e Belotti lotta e suda, senza impensierire mai Provedel. Abraham dà un po’ di vivacità, e anche El Shaarawy ci prova. Matic, subentrato, riporta un po’ di calma e di gioco. Sulle fasce si fatica a trovare spazi, Zalewski e Spinazzola ‘scappano’ appena sentono odore dell’erba. Però la squadra, alla fine, paga l’errore di un singolo e, probabilmente, qualche fatica di coppa.
I voti dei giallorossi
Rui Patricio 6: Per circa venti minuti ha modo di guardare le coreografie delle curve, poi entra nella gara con una comoda parata su Anderson. Incolla il pallone ai guantoni anche sulla conclusione a giro di Zaccagni. L’uscita su Anderson è da rivedere, perché rischia non poco. Lo sveglia Luis Alberto da fuori, ma Rui tiene i nervi, e i guantoni, ben fermi. Chiude a doppia mandata su Pedro, e compie un miracolo su Anderson da due soffi. Deve arrendersi sul tiro angolato di Zaccagni.
Mancini 5,5 : Nella bolgia dell’Olimpico è un’impresa farsi sentire dai compagni di reparto, ma la coordinazione oggi è fondamentale. Zaccagni fa suonare l’allarme dalle sue parti più di una volta. Resta sul pezzo, lucido, per tutto il primo tempo, dove si respira la stessa tranquillità che c’è al largo di un mare forza 8. Difende con ogni mezzo legale, si tuffa disperato sull’ennesima conclusione di Luis Alberto.
Smalling 5,5: Il primo cliente che si affaccia alla sua reception è Felipe Anderson, e viene gentilmente riaccompagnato all’uscita. Deve fare gli straordinari dopo l’espulsione di Ibañez. Ci mette la faccia, letteralmente, sul tiro ravvicinato, e pericoloso, di Pedro. Riuscirebbe pure a mettere una pezza sul risultato, se non fosse per il fuorigioco che spegne per un attimo la voce della Sud.
Ibañez 3: Non c’è neppure tempo di allacciare uno scarpino slacciato, va ad aggredire per il campo chiunque osi avvicinarsi troppo al piccolo rettangolo verde presidiato da Rui. Nel suo viaggio si becca pure un giallo. Ma è solo l’antipasto. Il derby, pare, non è la sua partita. Dopo l’errore all’andata, si prende pure il secondo giallo per una ingenuità su Savic. Lo consolano tutti all’uscita, ma il mal di derby persiste.
Zalewski 5: Lavora di copertura su Hysaj, fino a che riceve il ‘benvenuto’ nel derby da un calcione di Luis Alberto. Qualche fiammata nella ripresa, quando riesce a rubar palla e trova un fazzoletto di campo. Imperfetto nella (mancata) chiusura su Zaccagni, che costa cara.
Wijnaldum 5: Il primo lampo che squarcia l’Olimpico porta il suo nome, si coordina al limite e fa partite una fucilata che accarezza l’incrocio. Ma non è solo forma, Gini è tanta sostanza, lo si capisce da come recupera un pallone a centrocampo in mezzo a due della Lazio. (Dal 66’ Matic 5,5: Entra a predicare calma, mission praticamente impossible. Resta uno dei più lucidi fino alla fine).
Cristante 5: Più efficace in copertura che in impostazione, almeno in avvio. E dopo la situazione va peggiorando con il rosso a Roger, perché c’è solo da serrare i ranghi il più possibile e avere la prontezza di sfruttare i pochi spazi disponibili. Per un ciuffo di capelli non arriva su uno degli ultimi cross della gara. Partecupa al festival del rosso (e poco giallo), per una lite con Marusic, e prende mezzo voto in meno. Sarà un altro assente ingiustificato con la Samp.
Spinazzola 5: : Un po’ di imprecisione in avvio, condivisa con Cristante, poi dopo l’espulsione di Ibañez cambia anche la sua partita, deve contribuire a gettare legna nel fuoco giallorosso della copertura. È però grazie ai suoi piedi che la Roma si distende qualche volta, quasi inganna Provedel con un tiro/cross velenoso.
Pellegrini 5-: Segue come un ombra il 32 biancoceleste, oggi però non basta tamponare, nella Capitale densa di storia serve il Lorenzo versione Magnifico, che è un po’ che non si fa vedere. E ci manca, a noi e, soprattutto, alla squadra. Purtroppo, alla fine, il momento non era quello giusto. (Dall’83 Solbakken SV: Respira aria di derby in un momento dove però il derby è piuttosto in salita).
Dybala 5: Il grande assente dell’andata, neppure a dirlo il pubblico chiama a gran voce le sue giocate affilate. Lui che ha come film preferito Il Gladiatore, ha oggi la chance di dimostrarlo. È però una delle poche volte che lo si vede nervoso, e forse un po’ impacciato causa marcature, poi deve ‘sacrificarsi’ all’intervallo per fare posto a Llorente (Dal 45’ Llorente 5,5: entra in un momento di gioco complicato, dall’Inghilterra al fuoco del derby. Ma si dimostra all’altezza con la diagonale perfetta su Luis Alberto. Esce, forse a sorpresa, per questione di assetto tattico – Dal 78’ El Shaarawy 5: Subito libera un buono spazio ad Abraham, e anche lui come Tammy mette in campo ogni laccio di scarpino per poter recuperare una gara fondamentale).
Belotti 5: L’avvio è un copia e incolla della Real Sociedad, con Andrea che lotta su ogni palla, lontano dalla porta. Trova una buona sponda per Gini. Ma è l’unico acuto della serata (Dal 66’ Abraham 5: Entra, e la Roma pareggia, seppure per poco (annullato). Dona un po’ di vivacità perduta a causa dell’inferiorità numerica.
Foti/Mourinho 5: Ogni idea tattica viene spazzata via dopo pochi minuti da due ingenuità di Ibañez. Foti, e Mou, devono correre ai ripari e lo fanno con Llorente in difesa. La squadra si trova a rincorrere uomini e anche il risultato, ma l’intenzione è chiara, di recuperare una partita che non è nata sotto una buona stella. E lo fa con tutta la potenza ‘di fuoco’, dentro Abraham, El Shaarawy, Solbakken. Il ‘sacrificato’ è stato però Dybala, una scelta che potrebbe far discutere.
M.Teresa Tonazzi