12 Novembre 2023

Lazio-Roma, ecco il derby totale: Sarri, Mourinho e le rispettive strategie

Lazio-Roma è anche la sfida di Sarri e Mourinho. Il personale derby tra i due mister passa dalla comunicazione e arriva fino al campo

Getty Images

LAZIO ROMA DERBY L’attesa è finita. La Capitale è pronta in vista dell’appuntamento di questa sera tra Lazio e Roma. Prima della sosta nazionali, giallorossi e biancocelesti si incontrano all’Olimpico per stabilire il primato cittadino, in occasione della dodicesima giornata di campionato. Il derby in questione non è soltanto la sfida tra due squadre, accompagnate dalle rispettive tifoserie, ma rappresenta anche la singolar tenzone che vede di fronte Maurizio Sarri e José Mourinho.

Due allenatori così diversi dal punto di vista comunicativo e della proposta di gioco, ma capaci di attirare tutta l’attenzione mediatica in questi giorni di avvicinamento alla Stracittadina. Durante la settimana c’è stata qualche schermaglia: dalle “amichevoli” in Europa alla mentalità e i trofei conquistati. Una serie di frecciatine che hanno sempre fatto parte del folklore di questa sfida. Adesso, però, la parola passa al campo ed entrambi i tecnici, separati da un solo punto in classifica, cercano il successo per lanciare un messaggio.

La strategia di Sarri e il carisma di Mourinho: la sfida al veleno di Lazio-Roma

Entrambi uomini in tuta, scrive La Gazzetta dello Sport, che non si amano ma comunque hanno un profondo rispetto l’uno dell’altro. Da un lato Sarri considera importante la capacitò dialettica e il carisma di Mourinho, mentre lo Special One deve prendere atto, forse amaramente, della sapienza calcistica del tecnico toscano. Entrambi hanno dovuto sperimentare sulla loro pelle la virtù dell’altro. Più volte sul campo il portoghese, che fin qui ha perso tre derby persi su quattro.

I due hanno capito di non amarsi da almeno cinque anni, dai tempi di Chelsea e Manchester United. Come sottolinea la Rosea, Mourinho si nutre del suo ego, Sarri delle sue ossessioni calcistiche. Il primo necessita di uomini disposti a morire per lui, il secondo non ha bisogno di folle adoranti, ma solo calciatori pronti a sposare la sua visione del calcio. Entrambi, inoltre, sono votati alla causa. José è la causa di se stesso. La partita perfetta è la causa di Sarri.

Il confronto è dato anche dall’intelligenza tutta estroversa, pragmatica e lavica del portoghese rispetto a quella interiore, scontrosa e laica del toscano. A prescindere dalla conclusione di questa stagione, si può già dire che Mourinho rappresenta uno degli allenatori giallorossi più amati e rimpianto, ancor prima che si sappia il sui addio. Sarri, invece, ha un’altra storia. Dovesse andarsene, susciterà forse dispiacere ma probabilmente non scoramento.

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