L’analisi tattica di Cska-Roma. Pigrizia e leggerezze regalano i tre punti ai bulgari, non basta il dominio nei secondi 45′

Redazione RN
11/12/2020 - 11:35

Foto Tedeschi
L’analisi tattica di Cska-Roma. Pigrizia e leggerezze regalano i tre punti ai bulgari, non basta il dominio nei secondi 45′

CSKA SOFIA ROMA ANALISI TATTICA – Sconfitta indolore e irrilevante nei contenuti per la già qualificata Roma ai sedicesimi di Europa League. In una gara che rimane agli atti solo per il risultato da consegnare ai tabellini storici, ma dal significato profondo per ragazzi come Milanese, Tripi, Bamba, Boer, che ricorderanno Sofia e Giovedì 10 dicembre 2020 con piacere, soddisfazione e orgoglio.

Moduli e sviluppi di gioco

Fonseca rimescola le opzioni, fino a distribuire le prime 11 maglie nella maniera più inedita e ancora meno prevedibile possibile, che già nelle convocazioni regalava incognite e interpretazioni. Con Mirante improvvisamente indisponibile, la scelta di preservare Pau Lopez per Bologna da il via libera all’esordio del primavera Boer, con Kumbulla, Fazio e Juan Jesus davanti a lui. Nei 4 di centrocampo ci sono le novità più succose, col 2002 Bamba (tutta la trafila di settore giovanile sotto età coi 2001) a sinistra a tutta fascia (a destra ci va Bruno Peres), con Diawara che in mezzo al campo comanda il gioco e con l’altro baby Milanese, che al fischio d inizio ancora non può sapere che sta scrivendo una pagina importante della sua carriera. Il tridente iberico completa ancora una volta lo schieramento, con un Pedro vivacissimo al quale non fa differenza una gara inutile nel risultato come quella odierna o una finale di Mondiale per club. Da poco alla guida dei bulgari, Akrapovic congeda i suoi dalla competizione con un 3-4-1-2 meno pratico rispetto al predecessore, più cadenzato e dedito al fraseggio a terra, con Sowe e Sankhare innescati da Tiago Rodrigues. Poi 7 giocatori compatti alle loro spalle, che raramente si sbilanciano, con i quinti sugli esterni molto attenti a compattarsi con i 3 centrali difensivi in fase di non possesso.

Primi 45′ condizionati inizialmente da una Roma pigra e svagata

Aldilà dell’undici inedito, la difficoltà iniziale dei giallorossi è legata all’approssimazione nell’approccio, che genera dopo pochi minuti il vantaggio bulgaro. La squadra si schiaccia troppo dentro all’area, dimostrandosi pigra e poco reattiva sulla seconda palla creatasi dopo una percussione esterna, con Tiago Rodrigues che si catapulta sulla respinta trafiggendo un non irresistibile Boer. Il valore tecnico dei giallorossi, nonostante la giovane età e gli esordienti assoluti, rimane di livello specie nell’asse centrale così come nei reparti, con la squadra che supporta circolazione palla e sviluppi di gioco riconoscibili anche con le seconde linee in campo,e Milanese può bagnare la terza presenza stagionale con il gol del momentaneo pari. la Roma inedita mantiene l’atteggiamento paziente della costruzione, Diawara cuce e Milanese va senza palla e crea attorno all’intraprendenza di Borja Mayoral appoggi in verticale sicuri. Se dopo aver regalato i 5 minuti iniziali di gara, la Roma aveva poi giocato nei restanti 30 minuti, sono questa volta i 5 minuti finali a rimettere in salita l’esito dell’incontro, con Diawara molto superficiale che fa sfilare un pallone senza accorgersi della distanza dall’avversario alle spalle e il nuovo svantaggio che riporta i giallorossi negli spogliatoi è realtà.

Dominio nella ripresa ma una leggerezza di Fazio chiude la partita

Si riparte con la prevedibile staffetta Kumbulla/Smalling per recuperare il minutaggio di entrambi e la Roma interpreta la ripresa secondo movenze e cultura di gioco conclamate, supremazia territoriale evidente, una paziente costruzione e circolazione che porta a liberare spesso un giocatore alla conclusione. Ma a Pedro manca spesso l’ultimo passaggio e Carles Perez risulta spesso approssimativo nelle letture finali. Karsdorp a destra è molto sollecitato (è uscito Bamba), mentre Borja Mayoral è molto mobile di suo, ma ci vuole Villar (esce Milanese) per innalzare ulteriormente il valore tecnico del centrocampo. Il Cska fatica ancora più ad uscire dai suoi ultimi 30 metri difensivi e finisce per subire i giallorossi ai quali manca solo la precisione sotto porta per legittimare un rientro in campo più dignitoso. Il vantaggio minimo dei balcanici sembra destinato a rimanere labile, ma ci pensa una leggerezza di Fazio a consegnare la prima, e inutile, vittoria nel girone per gli uomini di Akrapovic, e con l’ingresso di Tripi (seconda presenza per lui) il meritato tributo ad Alberto De Rossi e tutti i tecnici del Settore Giovanile può ricevere la giusta e meritata menzione.

Maurizio Rafaiani

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  1. A Rafaianiiiiii, ma te ce vole tanto a di`che er possesso palla nun serve a un ca…volazzo se poi nun se tira mai in porta? I bulgari hanno fatto tre tiri e tre goals.

  2. Gente come Fazio jesus b.peres klasdrop diavara sono indecenti e impresentabili anche x una partita che non conta niente
    Spero se ne vadano al più presto.
    Avrei fatto giocare tutta la primavera

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