Roma sparagnina, perché il pari di Bologna è già un rimpianto
Alla squadra giallorossa bastava poco per rimanere incollata al treno-Champions. I baby romanisti si sono ben comportati al Dall’Ara ma è mancato il quid dei big per trovare una vittoria alla portata.
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La Roma pareggia 0-0 contro il Bologna e sale a 59 punti in classifica a quattro giorni del ritorno della semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Va bene l’ampio turn over azzardato da Mourinho (7 undicesimi rispetto alla gara di giovedì), ma il misero punto rimediato al Dall’Ara certifica che in campionato la Magica ha smarrito il suo smalto e non sa più vincere. I tre punti mancano da 5 gare, con l’uomo di Setubal in panchina non succedeva dal periodo aprile-maggio dello scorso anno.
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Mourinho lascia a casa Rui Patricio e soprattutto Dybala per non avere la tentazione di schierarlo anche solo per qualche minuto. Dopo l’exploit in coppa di Bove, si affida alla linea verde con Belotti in avanti, supportato da Wijnaldum e Solbakken, a destra il classa 2004 Missori all’esordio dal primo minuto, Celik arretra nei 3 di difesa e Camara affianca Tahirovic in mezzo. Tra i pali spazio a Svilar. Di fronte c’è la compagine dell’allievo Motta che quest’anno si è divertita a non far vincere le big. A Bologna hanno pagato pegno Juventus, Milan, Lazio e Inter – unica battuta – e in ultimo la Roma.
Nonostante la testa sia al match di ritorno di Leverkusen e a quell’Europa League che rappresenta l’ultimo pass per accedere alla Champions della prossima stagione, non demeritano i baby giallorossi, tengono bene il campo, rimangono compatti e sono loro ad avere le occasioni più nitide per trovare il vantaggio. L’occasione migliore ce l’ha Belotti, ma la porta è ben protetta dall’ex Skorupski. Le cose non cambiano neppure quando Mourinho inserisce – forse con un pizzico di ritardo – qualche calibro pesante per provare a vincerla. Gli innesti di Abraham, Bove, Mancini, Pellegrini e Matic aggiungono caffeina alle trame romaniste, a incidere però è la scarsa precisione davanti alla porta e qualche incertezza arbitrale.
Due punti persi e la Champions ora passa solo per Leverkusen
Un pari a porte involate dunque che lascia l’amaro in bocca più alla Roma che ai padroni di casa. Un punto che basta per scavalcare l’Atalanta al sesto posto ma non è abbastanza per sperare di agganciare le prime quattro posizioni. Due punti persi quindi e la sensazione che facendo un piccolo sforzo in più si poteva vincere. Visti anche i risultati delle altre in corsa per la Champions, la scelta di lasciare a casa Dybala è apparsa un po’ affrettata e quasi un gesto di rinuncia alle avversarie. L’ultimo treno per la Champions adesso sembra passare ormai solo per Leverkusen. Altre strade appaiono lontane per la Roma.
GSpin