• ‘La prima vera Roma’. Losi ed Ettore Viola alla presentazione del libro: “Il settore giovanile va curato” (FOTO)

    Redazione RN
    19/10/2016 - 19:15

    ‘La prima vera Roma’. Losi ed Ettore Viola alla presentazione del libro: “Il settore giovanile va curato” (FOTO)

    ‘LA PRIMA VERA ROMA’ – Oggi alle 18.30, al Casc Banca d’Italia in via del Mandrione 190, viene presentato il libro ‘La prima vera Roma’, che ripercorre le tappe che hanno portato lo scorso anno la squadra di Alberto De Rossi alla vittoria dello Scudetto. Presenti all’evento, organizzato da B.I. Eurosistema Roma Club, oltre agli autori Francesco Goccia e Carlotta Boni anche alcuni ospiti d’eccezione: l’ex giocatore giallorosso Giacomo Losi ed Ettore Viola, figlio dello storico presidente.

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    LA CRONACA

    Ore 18.30 – Prende il via l’evento di presentazione del libro. Parola a Carlotta Boni, autrice del volume:
    Volevamo dare uno spazio ai giovani talenti che stanno crescendo nel vivaio della Roma. Hanno già nella loro carriera iniziato a raccogliere i frutti del loro impegno come dimostrato nella passata stagione. Quando abbiamo iniziato a scrivere questo libro il campionato era ancora in corso e lo scudetto era solo una speranza. Fortunatamente tutto è andato per il meglio e i ragazzi hanno portato a casa il trofeo”.

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    Ore 18.40 – Parola ad Ettore Viola, figlio dello storico presidente. “Il settore giovanile ai tempi di mio papà? Mi piace ricordare i tre tornei di Viareggio vinti da mio padre e che uno dei ragazzi era Francesco Totti. Mio padre ha sempre curato il settore giovanile con grande soddisfazione: sono usciti grandi giocatori. La Roma ha vissuto di successi ed è giusto che chi fa il presidente della Roma guardi più il settore di giovanile piuttosto che fare chissà quale operazione o plusvalenza. Le plusvalenze non danno soddisfazioni”.

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    Ore 18.45 – E’ il turno dell’intervento di Giacomino Losi: “Un ricordo di quando sei arrivato a Roma e il tuo primo allenamento…“Sono tempi lontani, era il ’54. Quando mi hanno annunciato di essere stato ceduto a una squadra di A non ho neanche chiesto chi fosse. Pensavo si parlasse di una società del Nord: mio padre mi domandò ‘Chi ti ha comprato’ e io gli risposi ‘Non gliel’ho chiesto’ e lui disse “bel somaro’. Pensavo a tutti tranne che alla Roma. Sono andato a Bologna per fare l’incontro con Carpi, il general manager della Roma. Ero alla stazione e mi fece firmare il contratto. C’era oltre a uno stipendio fisso un premio per l’ingaggio. Lo stipendio era sui 100 mila lire. In più prendevo 60 mila lire in più che era una percentuale per quanto mi avevano pagato. Non avevo mai visto tutti questi soldi e sono rimasto stupito. Da qui è iniziata la storia con la Roma. Quando ho preso il treno per venire nella capitale il cuore mi scoppiava. Non sapevo nulla di Roma ma è stata una bellissima sorpresa. Mi sono attaccato a questa città e sono ancora qui. Allora era il sogno di tutti i ragazzi: era la capitale d’Italia, c’era Via Veneto dove andavo a vedere delle attricette che passavano. Ma bisognava rientrare alle 20.30 perché c’era il controllo della squadra. Ho conosciuto mia moglie a Via Quintino Sella che prendeva il latte vicino dove mangiavo. L’ho rubata a un mio compagno di squadra che gli faceva la corte, un certo Sandri che non ha mai giocato in prima squadra. Era una ragazza splendida, ho conosciuto i suoi genitori e ci siamo fidanzati. Poi ci siamo sposati”.
    Goccia: “Sandri però ti ha chiamato e tu hai fatto finta di non conoscerla anche se poco tempo dopo ti sei sposato”.

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    Ore 18.50 – Ancora Losi: “Questo è un po’ il mio inizio. Con la prima squadra è stato emozionante. C’è una fotografia in cui sono vestito tutto di bianco. Ai tempi si faceva sempre un Roma-Lazio per presentare la squadra prima del campionato e dovevano giocare almeno tre giovani: il terzo ero proprio io. Per me è stata un’emozione. Lo stadio era pieno di gente, una cosa spaventosa. Sono entrato in quello stadio in uno stato che vi lascio immaginare. Ho pensato ‘speriamo che mi vada bene’. Ho fatto una partita eccezionale e il mister mi ha cominciato a convocare. Poi ho debuttato contro l’Inter, squadra che avevo frequentato prima di arrivare alla Roma. E sono diventato il titolare della squadra come terzino sinistro. La più grande soddisfazione è stata prendere il numero 5: per me è stato meraviglioso perché era il numero di mio padre. La mia storia sembra quella di un bambino che arriva in un posto favoloso: Roma era qualcosa inimmaginabile. Sono diventato cittadino romano e amo questa città più del mio paese natale. Casa mia è Roma”.

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     Ore 19.00 – Francesco Goccia, autore del libro: “La Primavera dello scorso anno? Questi ragazzi hanno fatto quasi un mezzo miracolo. Si sono giocati il titolo con parecchie assenze tra cui Sadiq, Nura, Soleri e Tumminello. Abbiamo battuto bene l’Entella e poi il capolavoro dei calci di rigore in semifinale e finale. Secondo me è stato un cammino iniziato bene e finito meglio. Una volta i rigori non ci hanno portato sfortuna”.

    Fabrizio Grassetti (UTR): “Volevo farvi i complimenti per aver pensato un libro sul settore giovanile giallorosso. L’unico fino ad ora era un libro molto modesto con un errore abbastanza grossolano. È stata una cavalcata emozionante. In finale abbiamo tirato in campo uno striscione tricolore, che è quello utilizzato dalla Roma dell’82 per fare il giro di campo il giorno dello scudetto. Era l’occasione per rifar vivere quello striscione. È commovente pensare che l’ultimo Viareggio è stato nel 51 quando Viola ci aveva lasciato da poco: si battè un Napoli molto forte per 3-1″.

    Losi: “Spesso Viola mi veniva a fare i complimenti per come giocava il mio Banco Roma. Siamo riusciti a lanciare giocatori come Tempestilli”.

    Ore 19.05 – Continua Grassetti (UTR): “Siamo un po’ la regina dei settori giovanili. Nel 2004 abbiamo vinto il titolo di campioni d’Italia a Lecce: quella Roma è un’altra formazione straordinaria con Cerci, Virga e altri giocatori. Il settore giovanile è un altro pianeta. Bisogna dare più spazio al settore giovanile. invece di prendere sconosciuti di scarso valore è meglio lanciare il Pellegrini di turno”. Quindi, l’UTR consegna una targa di riconoscimento agli autori del libro, Francesco Goccia e Carlotta Boni.

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    Ore 19.15 – Vengono consegnate delle targhe anche a Losi ed Ettore Viola, omaggio anche dalla Banca d’Italia (sede dell’evento), Losi scherza: “Ma che so’ soldi?” e poi prosegue: “Una passione? Ne avevo una da ragazzo: preparare il presepe. Con la farina sporcavo dove si faceva il fuoco e con dei pezzi di legno e del muschio facevo le montagne e le grotte. Con la carte del torrone facevo i fiumiciattoli e ci mettevo le stauette intorno. Il parroco passava e dava i premi al più bello e ne ho presi tanti: ci tenevo tantissimo. Questa è la mia gioventù”.

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    FINE 

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