La Roma resta ‘al palo’: con il Venezia retrocesso pari, traverse e rimpianti
ROMA VENEZIA – La Roma ha chiuso il ciclo di partite stagionali all’Olimpico, dove è arrivato un Venezia consapevole di essere già retrocesso visto il risultato della Salernitana poche ore prima. I giallorossi si sono presentati con diverse novità di formazione, tra cui Leonardo Spinazzola, che ha ritrovato la titolarità dopo più di 300 giorni. Il risultato, però, non rende le cose facili alla Roma in chiave Europa.
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La gara
46 tiri della Roma contro 4, 16 in porta contro 2, 20 calci d’angolo a 2, e soprattutto quattro traverse colpite. Così, evidenzia il Corriere della Sera, si vince il 99% delle partite ma, si sa, il calcio segue le proprie leggi. L’Olimpico è stato ammutolito dopo 40 secondi con il gol di Okereke, che ha sfruttato una dormita collettiva della difesa giallorossa. E poi ha difeso il vantaggio con le unghie e con i denti, dovendo giocare in 10 per quasi un tempo per espulsione di Kiyine, colpevole di un gesto scriteriato, un calcio a Pellegrini nelle parti basse. Il portiere finlandese Maenpaa, ha fatto qualche miracoli, ma non potuto nulla su Shomurodov che ha spaccato la porta con un destro sotto l’incrocio. Abraham e El Shaarawy hanno sbagliato gol che sembravano già fatti. Una porta che sembrava stregata, una di quelle sere dove la sensazione è che si potrebbe tirare sino al mattino senza che la palla entri. E questo complica la corsa all’Europa via campionato. In ogni caso, alla fine, l’Olimpico ha potuto almeno godere del saluto e dei ringraziamenti della squadra a fine gara.
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