La Roma produce ma raccoglie poco: Mourinho studia soluzioni

Manuela Fais
20/09/2022 - 8:13

Finora la squadra ha girato a vuoto nella sua produzione offensiva

La Roma produce ma raccoglie poco: Mourinho studia soluzioni

Non riesce a trovare continuità di risultati la Roma di José Mourinho. La partita contro l’Atalanta, decisa da una rete di Scalvini, è solo l’ultima delle prestazioni giallorosse caratterizzate da tante occasioni gol non finalizzate. Ora lo Special One studia la soluzione per riprendere il campionato nei migliori dei modi: dopo la sosta per le nazionali, ad attendere la Roma ci sarà l’Inter.

La cura dei gol

Doveva essere un attacco da far paura ed invece finora la squadra ha girato a vuoto nella sua produzione offensiva, con il solo Dybala a salvarsi davvero tra i giocatori offensivi a disposizione di Mourinho, si legge su La Gazzetta dello Sport. Per gli altri, finora, rendimento ondivago (Zaniolo, El Shaarawy e Pellegrini) o deludente (Abraham, Belotti e Shomurodov). Il risultato sono gli otto gol segnati in queste prime sette giornate di campionato, che collocano la Roma al nono attacco del torneo, alle spalle anche della Salernitana (10 reti) e della Juventus (9 gol). “Dobbiamo essere più cinici, la gente di talento che abbiamo lì davanti deve essere più cattiva” ha sottolineato Mourinho, e questo è talmente vero e preoccupante che la Roma è addirittura in testa alla classifica degli expected goal (la probabilità che un tiro diventi goal, appunto), con un dato totale dopo sette giornate di campionato di 17,51. La Roma segna meno della metà di quanto dovrebbe fare per quanto costruito a livello di quantità di tiri e di pericolosità. Che gli attaccanti stiano deludendo lo dimostrano anche altri numeri. La Roma è infatti quarta in Serie A per numero di tiri totali (116, in vetta il Napoli con 135) e se si va poi a vedere i tiri finiti in porta, 43, fa meglio di chiunque altro. Il che poi vuol dire che la porta la prende anche, ma come dice Mou “con poca cattiveria”.

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    Tutti i commenti

  1. Dybala e Belotti (dopo 3 partite) sono arrivati senza preparazione; El Shaharawy ne ha giocate 2, Zaniolo ha saltato quasi un mese: e daje, su…
    Abraham, con il portiere in uscita verticale, non poteva fare meglio di quanto ha fatto, con l’Atalanta.
    Magari se la piantassimo con quella minchia di gioco di settordicimila passaggetti orizzontali nei nostri trenta metri e provassimo a giocare con fraseggi più veloci nella metà campo avversaria…
    E poi impariamo a piazzare la palla (questo Dybala e Abraham lo fanno) vicina al palo: l’ha fatto un ragazzino dell’Atalanta, non ci riusciamo noi?

    1. Su Abraham si sbaglia della grossa. Il 90% degli attaccanti della serie A nell’identica situazione avrebbe segnato comodamente. Per non parlare di Shomurodov: imperdonabile lo spreco di due occasioni capitali (il Napoli, assediato dal Milan nel finale, ne ha avuta una sola assai simile e Simeone -non Ronaldo o Benzema- l’ha sfruttata con facilità).

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