• La Roma pecca di personalità ed esce dal Bentegodi piena di dubbi

    Redazione RN
    07/01/2016 - 9:56

    CHIEVO-ROMA, L’ANALISI TATTICA – La prima Roma di questo 2016 è una squadra in emergenza, sia di uomini che di personalità, che esce ancora una volta dal campo piena di dubbi, recriminazioni e rimpianti; senza riuscire a recuperare De Rossi la formazione odierna era assolutamente scontata quanto obbligata; Garcia sceglie il 4-3-3, con Vainqueur in mediana e Florenzi e Falque ai suoi lati per un centrocampo assolutamente inedito, che agisce alle spalle di Sadiq punta centrale, con Salah e Gervinho che battono le corsie esterne preferite; di contro il Chievo opera col trequartista Birsa, del quale si occupa Vainqueur, alle spalle di Paloschi e Inglese (che subentra ben presto all infortunato Meggiorini), con Castro e Hetemaj che ora allargano il campo ora lo restringono attaccando gli spazi centrali dietro ai movimenti degli attaccanti che aprono corridoi centrali interessanti; il 2 contro 2 che si gioca centralmente tra Rudiger e Manolas e Paloschi e Inglese diventa ben presto il tema della gara dei clivensi. Ma è un tema confuso e velleitario, perché la Roma ha un atteggiamento molto accorto che la vede a ridosso della propria area di rigore, pronta a fare densità e riconquista palla per ripartire sulla velocità delle punte esterne. Questo quadro iniziale genera il doppio vantaggio dei giallorossi, che sembrerebbe incanalare la gara in maniera netta a loro favore, ma la gestione incauta di più di una ripartenza in campo avversario genera in maniera incredibile uno scoprire la propria metà-campo e in occasione del gol di Paloschi sono tante le recriminazioni. Anche perché sarebbe stato importante terminare il primo tempo col doppio vantaggio rassicurante, ma su questo episodio gira la gara, tanto che il Chievo al rientro in campo dall’intervallo trova quasi subito il gol del pari. A quel punto la gara è aperta ad ogni risultato, ma inaspettatamente i giallorossi riescono a riprendere campo con buona personalità gestendo meglio palla nella metà-campo avversaria ed arrivando al gol del nuovo vantaggio. Successivamente ci sono due cambi, a nostro avviso erroneamente invertiti nella sequenza a togliere qualche certezza di troppo alla fase difensiva dei giallorossi: l’esordiente Di Livio regala un giocatore in fase difensiva, ma fortunatamente l’innesto successivo e opportuno di Gyomber ridona compattezza alla squadra che passa al 4-4-1-1 con lo slovacco e Vainqueur davanti alla linea difensiva. Ma i due mediani possono poco quando il Chievo comincia ad alzare la palla in maniera ancora più sistematica per Inglese e i duelli aerei con Manolas cominciano a diventare sempre più decisivi sul risultato (è il tema principe del secondo tempo degli uomini di Maran), sia perché le seconde palle cominciano a diventare copiose alle spalle della linea, sia perché i duelli aerei generano mischie e corpo a corpo pericolosissimi. Ma ancora una volta i giallorossi peccano di personalità e si entra così nel quarto d’ora finale di gara, quello dove i giallorossi subiscono la percentuale più alta di gol. Sul contrasto che Irrati fischia a pochi giri di lancette dalla fine finisce la gara dei giallorossi che riportano, come tanti altri record beffardi, il primato di essere la prima squadra del campionato a subire una decisione avversa della gol-line technology. 

    M.R.

    SCZCESNY: Sul primo gol non riesce nel miracolo, tradito dal palo che vanifica il suo intervento comunque di reattività non agevole per uno della sua stazza. Sul secondo ha evidenti responsabilità, laddove non interviene su una traiettoria che ,seppur arquata, cade abbondantemente all interno dell area di porta. Sul terzo è tradito dalla barriera che si apre e la traiettoria chirurgica di Pepe è inarrivabile, anzi con un po’ di fortuna avrebbe anche compiuto 2 interventi miracolosi nel corso della stessa situazione. Bene nella consueta gestione coi piedi, praticamente il Chievo lo trafigge nelle 3 sporadiche azioni pericolose della gara.

    MAICON: Capitano di giornata, qualche buona percussione, ma l’impressione è che cerchi principalmente di gestire le forze. Talvolta si fa cogliere fuori zona, anche perché cerca di avvicinarsi il più possibile ai centrali che giocano un pericoloso 2 contro 2, per dare superiorità numerica e copertura. Così facendo, quando Hetemay si allarga lo fa correre molto a vuoto, fortunatamente Cacciatore e Frey non battono più di tanto la corsia esterna e il brasiliano finisce per limitare i danni.

    MANOLAS: Forse la gara peggiore di queste 2 stagioni in giallorosso o più probabilmente quella dove incide in maniera decisiva quanto meno sulle segnature avversarie in maniera netta. Sul primo gol Inglese gestisce a suo piacimento il corpo a corpo e il greco gli consente di girarsi e battere a rete. Sul secondo gol allenta e perde la marcatura su Dainelli, mentre sul terzo regala il calcio di punizione ai clivensi gestendo male sia la lettura della situazione (Inglese è isolato dai compagni), sia della traiettoria aerea. Ma il fondamentale col quale il Chievo gioca il secondo tempo, cioè alzare palla per Inglese, rappresenta la condanna del risultato finale.

    RUDIGER: Qualche passo in avanti con l’intesa con Manolas, ma il pericoloso 2 contro 2 centrale lo obbliga ad adeguamenti continui e aldilà di qualche inevitabile sbavatura c’è il rammarico per la rapidità con la quale Paloschi lo anticipa in occasione del tap-in del primo gol.

    DIGNE: Fase difensiva ordinata con diagonali puntuali ,spinta accademica ma di personalità,con alcuni interscambi interessanti con Gervinho, in una gara di grande determinazione sia nei contrasti che nelle operazioni di recupero palla. Avvia lui la ripartenza di Gervinho nel primo gol.

    FLORENZI: Recuperato fisicamente ed operativo nella fase di recupero palla con la quale indirizza la gara verso binari propizi, purtroppo disattesi dai compagni. Hetemaj si allarga spesso e paradossalmente va ad occupare la zona dove opera risparmiandogli grattacapi ulteriori.

    VAINQUEUR: Confusionario in alcuni frangenti, ordinato nel palleggio in altri, con Birsa che lo disturba in fase di impostazione e lo stuzzica in fase di non possesso con movimenti alle spalle di Paloschi e Inglese. Assiste Falque per il gol dell illusione.

    GERVINHO: Crea le azioni più pericolose della gara, ma se nel primo tempo è la generosità a contraddistinguere il suo modus operandi, successivamente da un mancato appoggio di Sadiq vive la restante gara in maniera individualistica, gestendo molto male sia l’ultimo passaggio che la scelta degli sviluppi di gioco della squadra nel corso della ripresa. Da una di queste gestioni imperfette ha avvio la ripartenza del primo gol del Chievo.

    SALAH: Praticamente la sua gara è racchiusa in due percussioni e movimenti a rimorchio di qualche azione, finisce fuori dai giochi per un risentimento muscolare. Si divora il gol della sicurezza.

    FALQUE: Qualche traversone radente interessante, torna al gol dopo una gara di grande abnegazione tattica in un ruolo non troppo consueto per le sue caratteristiche, dove è più il lavoro oscuro che quello appariscente a risaltare.

    SADIQ: Il gol di rapina, col quale occupa l area egregiamente, un palo dopo azione personale pregevole ma dove avrebbe dovuto trovare comunque il gol e poco altro, compreso qualche scarico palla insignificante. Per il resto non ha minimamente il peso necessario per consentire alla squadra di salire e respirare prendendo campo e il suo apporto viene a mancare ben presto. Per larghi tratti di gara viene troppo incontro anziché provare a farsi marcare dai centrali avversari obbligando adeguamenti e finendo per allungare in maniera sbagliata la squadra.

    DI LIVIO: Scarica sempre la palla prendendosi poche responsabilità, in un momento delicato della gara appare avventato consegnare la fascia destra dello schieramento ad un giovane all esordio.

    GYOMBER: Col suo ingresso Garcia passa al 4-4-1-1, con due mediani a schermare la linea difensiva e i centimetri dello slovacco servono anche per i duelli aerei del finale di gara. Buono il suo lavoro in mediana,non ha tempo di incidere su quello aereo.

    TUMMIELLO: Nella giornata dell emergenza non poteva mancare l’ingresso del terzo “primavera”a completare il quadro desolante della partita.

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    1. Analisi spietata e verissima .. concordo al 200% con chi l’ ha scritta .. ne risulta quello che penso ormai da piu’ di un anno ossia che Garcia dovrebbe essere sostituito da un allenatore con piu’ esperienza ..

    2. Non si offendano i saggi esperti di calcio, che dicono che la Roma pecca al Bentegodi, ma direi più seriamente, la Roma PECCA. PUNTO E BASTA!

    3. Analisi giustissima…..Sadiq che è del 97 è stato bravo Garcia ad affidargli l attacco…… Di Livio invece, stessa età di Sadiq….è colpa di Garcia avergli affidato la fascia destra…..pericoloso 2 contro 2….ma guardate anche altre partite delle squadre migliori d europa….sono tutti 1 contro 1…..svejateve che stanno demolendo la Roma!!! forza Roma!!!

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