La Roma non si può vendere, lo dicono i numeri

22/03/2008 - 0:00

 
I conti della As Roma ai raggi X: ci ha pensato la trasmissione “Soccer Time” (Canale Sky 859), che ha commissionato una serie di analisi di natura economico-finanziaria ad un entourage di tecnici e consulenti del settore coordinati dal Dott. Vincenzo Piscitelli, al fine di elaborare una reportistica contenente informazioni di natura monetaria delle società sportive iscritte al campionato di calcio di Serie A.
Le voci che si rincorrono da settimane su una probabile cessione della Società controllata dalla famiglia Sensi attraverso la Italpetroli Spa, parlano insistentemente del magnate californiano del casual Donald Fisher, che avrebbe preparato un’offerta di 270 milioni di euro e un piano industriale, che prevederebbe uno stadio di proprietà e lo sfruttamento del marchio su scala mondiale, con la presidenza onoraria a Franco Sensi. Rosella Sensi, amministratore delegato del club quotato in Borsa, ha dichiarato più volte di non aver intenzione di cedere la Roma, ma sulla questione la famiglia è divisa e le spaccature sembrano essere non poche. Rilevante è anche il comunicato stampa diffuso dal principale creditore del gruppo controllato dalla Famiglia Sensi, il Gruppo Bancario Unicredit, dove le smentite ribadite della cessione tuonano come a sentenziare una mezza impossibilità tecnica di farlo.
 
Ecco come l’attenta analisi evidenziata nel corso del noto Magazine tv di SAT 8, basata sui dati tratti dai documenti del Bilancio d’ Esercizio e del Bilancio Consolidato delle ultime due stagioni, ha dimostrato che la As Roma non sia sul mercato: l’esercizio sociale 2007 per la società sportiva si è caratterizzato per gli importanti e positivi risultati non solo dal punto di vista sportivo ma anche sotto il profilo  economico finanziario della gestione, raggiungendo al contempo gli obiettivi stabiliti dal Piano Industriale della stessa società. In numeri dell’anno sportivo 2006/2007 mostrano che i Ricavi consolidati dell’esercizio, comprensivi dei proventi netti provenienti dalla gestione dinamica del parco calciatori, risultano pari a 162,0 milioni di euro (128,9 milioni di euro, al 30 giugno 2006), con un incremento del 26%, rispetto all’esercizio precedente. Il Margine operativo lordo consolidato (Ebitda) risulta positivo per 40,0 milioni di euro (19,7 milioni di euro, al 30 giugno 2006), quasi  raddoppiato. Il Risultato ante imposte consolidato è positivo per 21,5 milioni di euro (negativo 7,8 milioni di euro, al 30 giugno 2006), mentre l’Utile netto consolidato è di 14,0 milioni di euro, comprensivo della quota del risultato attribuito alle minoranze (perdita di 4,1 milioni di euro, conseguita nell’esercizio precedente, riclassificato in applicazione ai Principi contabili internazionali Ias/Ifrs. Il Patrimonio netto consolidato, comprensivo della quota di spettanza delle minoranze, risulta negativo di 8,8 milioni di euro (negativo per 23,0 milioni di euro al 30 giugno 2006), in miglioramento di 14,2 milioni di euro per il risultato conseguito nell’esercizio. La tendenza positiva di tali risultati  è confermata dai numeri pubblicati nella relazione semestrale del secondo trimestre 2008 circa l’andamento della gestione societaria. In particolare vi è da rilevare che il patrimonio netto consolidato (quindi del gruppo) è diventato positivo per 5,2 milioni di euro. Per ciò che concerne la capitalizzazione di borsa, ovvero il prezzo potenziale di vendita dell’intera società, ad oggi risulta circa 95 milioni di euro.
 
La As Roma non sarebbe dunque “vendibile” per le seguenti ragioni: 1) la crescita della quotazione di Borsa nelle ultime settimane potrebbe costituire un deterrente per chi si appresta a lanciare un OPA (offerta pubblica di acquisto), in quanto in caso di cessione, generalmente chi vuole acquisire la società dovrebbe sborsare una cifra maggiore rispetto al valore di Borsa, al fine di incentivare la vendita delle azioni da parte degli attuali azionisti di riferimento; 2) il valore di capitalizzazione di borsa (circa 95 milioni di euro), ad oggi potrebbe essere un importo nettamente inferiore all’effettivo valore della società, visti anche gli ultimi dati di bilancio che mostrano un processo di risanamento che non lascia presagire un inversione di tendenza.
Gli sforzi di una conduzione attenta e parsimoniosa prevederebbero quindi un futuro radioso, ma i conti della società giallorossa non sembrano lasciare spazio a possibilità di cessione.

Scrivi il primo commento

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

Seguici in diretta su Twitch!

Leggi anche...