6 Novembre 2023

La Roma non muore mai: dal baratro all’estasi in due minuti

Getty Images

Lukaku Dybala

ROMA LECCE – E’ successo di tutto e di più nella gara dell’Olimpico tra Roma e Lecce. Un ribaltone arrivato nei minuti di recupero che per gli uomini di Mourinho vale 3 punti d’oro, a scavalcare la Lazio nella settimana che porta al derby. Una serata iniziata nel peggiore dei modi, con il rigore fallito da Lukaku in avvio e poi il vantaggio salentino di Almqvist. Ancora una volta però, il finale si è rivelato la ‘zona’ preferita dai giallorossi.

Lukaku si riscatta, Azmoun si presenta all’Italia

Si finisce con i baci. Li dispensa Mou ad Aouar e soprattutto a Lukaku, ormai ‘fidanzato’ suo e di una Roma che in pieno recupero, in 137 secondi pazzi, passa dall’inferno al paradiso ribaltando un Lecce che non meritava la sconfitta, scrive La Gazzetta dello Sport. Invece finisce con un 2-1 santificato dalle reti di Almqvist, Azmoun e Big Rom, che nel primo tempo aveva fallito un rigore destinato ad appassirlo. Non basta, perché poi ci sono soddisfazioni che vanno al di là del contesto.

Ad esempio, presentarsi al derby di domenica davanti alla Lazio, è di quelle che per i tifosi danno un senso alla settimana, così come la classifica, visto che i giallorossi ora sono a quattro punti dalla zona Champions. Merito dell’ennesimo super finale, basti pensare che i padroni di casa in questo torneo hanno realizzato 9 reti negli ultimi 15 minuti, più di qualsiasi altra formazione, mentre i salentini hanno perso finora 5 punti da situazione di vantaggio: solamente Cagliari e Frosinone hanno fatto peggio.

Segnalati per dovere di cronaca i robusti fischi all’inno della Leganuova e uno striscione contro Fabrizio Corona (che risponde con un post feroce), il resto è una partita che poteva finire in tutti i modi, ma certifica come avere grandi giocatori in campo alla fine la differenza in un modo o nell’altro la fa. Nle rimo tempo la Roma prova a rialzare la testa dopo il penalty fallito, senza però trovare gli sbocchi giusti. Nella ripresa ci si aspetta un monologo e invece i salentini decidono di sfruttare meglio gli spazi a disposizione per ripartire. La gara si accende e così, al 71’, lo spunto di Banda porta a un palla ribattuta che Alqmvist mette in porta con una rasoiata.

Gli dèi del calcio, però, hanno altri piani. Avere contro Dybala, Lukaku, Belotti e Azmoun fa scegliere a D’Aversa di virare sulla difesa a tre, che però consegna il finale alla Roma. Tocca a Zalewski servire ad Azmoun (46’) la palla per il colpo di testa che sancisce il suo primo gol in Italia, e a Dybala mettere in moto Lukaku, che si libera del tenero Touba per tuonare il suo sinistro in porta. È il 49’, è il delirio, è la certificazione di una Roma che non muore mai. Lo Slavia Praga e la Lazio sono avvisate.

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1 commento

  1. Bruno Gaggi ha detto:

    tutto va bene per i tre punti ,va bene cuore e non mollare ,ma quanti errori nei passaggi ,si vedono giocatori stanchi ,Cristante e` spremuto , Mancini da i numeri ,Bove troppo fassoso e poco lucido ,non parliamo poi di elocita`. Nella ripresa si e` temuto il crollo di Genova ,il Lecce sembrava arrembante la Roma che cercava di arginare. Troppo devono fare ancora e con giocatori rattoppati . Smalling credo sia ormai perduto ,a gennaio devono provvedere non puo` essere Kumbulla il sostituto , Sanchez solo Dio sa quanto stara in piedi come Dybala che va centellinato , Pellegrini non si sa come e quando potra giocare di continuo ma certo no e` un Totti , troppi giocatori condizionati . Il Fair play imposto ,che poi e` un sopruso a parer mio legalizzato in quanto vale solo per alcuni e non per tutti.