La Roma non brilla ma ci mette la ‘testa’ e meriterebbe 11 Felix in campo
ROMA FELIX – Continua il trend positivo della Roma nei match del lunedì. Battendo lo Spezia rimane imbattuta nelle ultime 11 partite di Serie A giocate all’indomani del week end, con otto vittorie e tre pareggi nel parziale. A decidere non è stata la nuova coppia dell’attacco giallorosso Abraham più Mayoral, ma due difensori centrali. La sblocca Smalling, la raddoppia Ibanez, entrambi a segno di testa, ma non dopo aver gestito con qualche difficoltà alcuni momenti a vuoto della sfida con l’allievo di Mourinho, Thiago Motta. Il maestro, quindi, fa il maestro e, per parafrasare lo stesso Motta, vivrà bene dopo questa vittoria. L’ex centrocampista di Barcellona e Inter lo aveva spiegato prima di scendere in campo: “Mourinho mi ha insegnato a vivere il momento giorno dopo giorno, che quando si vince si vive bene e quando non si vince no”.
Riscatto Roma, vittoria scontata con lo Spezia ma se non vince…
La Roma quindi riparte dopo due sconfitte consecutive in campionato con Bologna e Inter, e dopo aver raggiunto gli ottavi di Conference League senza passare per i play off. Supera l’Empoli, si lascia alle spalle la Lazio e raggiunge la Juventus al sesto posto in classifica con 28 punti, a meno 8 dalla zona Champions League. Il successo non è era scontato, ma ogni risultato diverso dalla vittoria con lo Spezia, diciamoci la verità, avrebbe preso le sembianze di un fallimento. Una di quella situazioni, insomma, in cui se vinci hai fatto il tuo, se perdi sono guai grossi. L’organico era di certo in emergenza, come da un po’ di tempo a questa parte, e a questo proposito è significativo, come sia maturata la prima affermazione senza il capitano Lorenzo Pellegrini. Un passo avanti per la squadra che Mourinho sta cercando di plasmare in tutti i modi, con discontinue fortune.
11 Felix per la Roma
La vittoria giallorossa non è stata celebrata con la solita festa in Curva Sud a causa del malore accusato da un tifoso, prima soccorso e poi portato in ospedale. Per rispetto, i 44 mila presenti all’Olimpico hanno optato per un lungo e irreale silenzio, in parte interrotto solo con l’ingresso nel finale di Felix Afena-Gyan. Il baaby attaccante della Primavera assente nelle ultime gare per la positività al Covdi, entra con la voglia di spaccare tutto. Va su ogni pallone, attacca l’uomo per andarsi a rubare la sfera, corre per tutto il fronte d’attacco. Una voglia e una foga che gli costeranno caro – il giallo e poi il doppio giallo che gli farà saltare l’Atalanta sabato prossimo – ma che danno la sveglia alla Roma. La squadra di Mourinho avrebbe bisogno come il pane di innesti come quelli di Felix che smuovano l’apatia che talvolta sembra colpire i protagonisti in campo dopo essere passati in vantaggio. Una scossa. E’ quella che il diciottenne ghanese ha dato ad Abraham e compagni. Più lui andava in azione di disturbo sugli avversari e si avventurava in sgroppate più o meno efficaci, più i compagni si sentivano in dovere di mostrarsi reattivi e farsi trascinare dalla verve dell’attaccante. Mancherà contro l’Atalanta, avrebbe fatto comodo. Ci sarà da soffrire!
GSpin
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FELIX: un nome una garanzia !
Nella Roma quando entra uno che corre si resta impressionati: un alieno tra i pupazzetti del presepe.
Che strana cosa con l’inter due squalificati , arriva l’atalanta e buttano fuori Felix…..strano ma vero…poi si pretica onestà
Forse vuoi dire prediga ?
semmai, predica…