La Roma fa autogol

Redazione RN
05/04/2018 - 8:37

La Roma fa autogol

CORRIERE DELLA SERA (L.Valdiserri) – Quando giochi contro i più forti non devi sbagliare nulla e devi avere un po’ di fortuna. Alla Roma contro il Barcellona, nonostante una partita coraggiosa, non è successa né una cosa né l’altra. Il 4-1 subìto al Camp Nou chiude in pratica una Champions che merita comunque un voto alto e non solo per gli 81 milioni di euro che entrano nelle casse del club. Il risultato finale è il riassunto della superiorità tecnica del Barça, ma anche di una serata storta a partire dall’arbitraggio. Due dei quattro colpi blaugrana sono venuti da autogol e l’ultimo, quello che ha spento il ritorno di martedì prossimo, è stato peggio di un’autorete. L’errore di Gonalons è da ritiro immediato di maglia e scarpini, con pensionamento coatto. Due sono i rigori che potevano essere concessi e sono rimasti nel fischietto di un arbitro impaurito dal Camp Nou.

Secco il commento di Di Francesco: «Il Barcellona è già più forte, non ha bisogno dei aiuti. Invece è stato avvantaggiato sia dall’arbitro che da noi». Fa differenza perdere 4-1 o 3-1? Forse poca, ma la Roma meritava di portare all’Olimpico una piccola fiammella, anche perché era riuscita a segnare il 3-1 con Dzeko (quinto gol in Champions) e invece è arrivata un’ulteriore mazzata dopo quella delle assenze di Nainggolan e Cengiz, le due armi più affilate per le ripartenze. Il Ninja, infatti, non ha superato il provino e va in tribuna: giocano Pellegrini e Peres, con Florenzi spostato «alto». Sorprendentemente, il migliore dei tre sarà il brasiliano. Valverde rinuncia sia a Dembélé che a Paulinho e punta sul doppio terzino sulla fascia destra (Semedo e Sergi Roberto) per limitare Kolarov.

Il primo tempo della Roma è di grande applicazione tattica. È vero che il Barcellona colpisce un palo con Rakitic, che Messi resta una fonte di pericolo e che Alisson si deve distendere su un diagonale di Suarez, ma anche i giallorossi creano occasioni. L’arbitro olandese Makkelie chiude gli occhi su un contatto in area tra Semedo e Dzeko, al 9’, che poteva tranquillamente essere calcio di rigore. Vede fuori dall’area anche l’aggancio di Umtiti a Pellegrini (41’) che sarebbe stato un caso tipico da Var. La differenza, così, la fa un episodio. Pellegrini perde palla in uscita e Iniesta verticalizza per Messi: la palla è così pericolosa che De Rossi, fin lì attento, si butta a corpo morto e devia nell’angolo più lontano da Alisson.

Nella ripresa il copione si ripete crudelmente. Perotti si mangia un gol di testa dopo pochi secondi e una carambola assurda (Manolas, palo, Umtiti, ancora Manolas) causa il 2-0. La Roma è scossa, subisce il 3-0 con Piqué che chiude l’azione da centravanti, per dimostrare che il calcio del Barça è un’altra cosa. I giallorossi, però, sono bravi a non crollare e l’ingresso di El Shaarawy è positivo, con un assist per Defrel (su errore di Ter Stegen) che il francese poteva sfruttare meglio. Il gol di Dzeko, su iniziativa di Perotti, è il giusto premio, ma la partita non è finita. Ci pensa l’harakiri di Gonalons a confezionare il 7-1 con cui la nobiltà di Spagna, Barça e Real, manda il nostro calcio ancora una volta dietro alla lavagna.

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  1. Puntualissima e’ arrivata la smarronata di Daniele De Rossi a rovinare una buona prestazione. Una delle tante idiozie di questa estate, quando ho contestato questo rinnovo e dove e’ stato ceduto il magnifico Salah.
    Si sono buttati soldi anche su un vice de rossi come Gonalons degno emulo.
    I media nei giorni scorsi hanno suonato per Daniele la solita sinfonia.
    La c.d, romanita ha catturato i gonzi per anni e per una decina di campionati il sultano ha fatto fuori ottimi allenatori.
    Paradossalmente, mentre l’ottimo Alisson litigava col pallone-saponetta, fra i migliori si e’ imposto- udite udite- un rigenerato Bruno Peres.
    Forse il quarto gol sara’ quello decisivo perche’ la Roma che gioca come ieri sera poteva mettere in seria difficolta’ il Barca.
    Cmq ,ancora una volta, accidenti alla romanita’.Accidenti a Monchi: fa rimpingere…Pradè
    Oggi anche il bravo cocco di nonna puo’ fare tranquillo le valige con le sue pretese assurde.
    Ora testa ala Fiorentina perche’ la CL passa da la’

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