La Roma dei trequartisti: numeri e segreti del trio alle spalle di Totti
Che lunico punto
fermo della Roma si chiami Francesco Totti non cè ombra di dubbio. Ma come è
cambiato il rendimento dei giallorossi al variare del terzetto alle spalle
dellunica punta? In sedici uscite ufficiali (undici di campionato, quattro di
Champions League più la Supercoppa vinta a San Siro) Spalletti si è affidato a ben otto combinazioni diverse di trequartisti.Vuoi per
il turnover dovuto agli impegni ravvicinati, dunque, vuoi per gli infortuni (Totti e
Taddei su tutti), il tecnico di Certaldo è stato costretto a cambiare spesso il trio di incursori del suo 4-2-3-1. Se lo scorso anno, insomma, Spalletti ha dovuto più volte affidarsi a vere e proprie invenzioni al momento
di comunicare lundici di partenza, questanno i tempi sono cambiati. Oltre a Taddei, Perrotta e Mancini, nel
calderone dei trequartisti, così preziosi nello schema tattico dell’allenatore toscano, sono finiti anche Giuly ed Esposito, acquistati in
estate. M anche Tonetto e Cassetti, ai quali Spalletti nelle ultime occasioni
ha concesso trenta metri di campo e maggior licenza di offendere. Se a questi
aggiungiamo anche Cicinho, impiegato nei tre per alcuni scampoli di partita,
ecco spiegata la vasta gamma di scelte che il tecnico giallorosso ha attuato in questo primo
scorcio di stagione. Sedici gare ed otto
combinazioni, dunque. Il primo dato che emerge è la notevole inversione di
tendenza avvenuta con linfortunio di Taddei. Era il 26 settembre,
giorno di Fiorentina-Roma, ed il problema al gemello mediale, che sta tenendo
tuttora ai box il brasiliano, è stata forse la chiave di volta del rendimento
giallorosso. Se prima del match di Firenze, Spalletti aveva considerato Taddei
inamovibile, impiegandolo per tutte le sei gare disputate, con lo score di
cinque vittorie e un pareggio, dallinfortunio dellex senese le cose sono cambiate
radicalmente. La Roma non è stata più la stessa.
La causa non è da ricercare esclusivamente nellassenza di Taddei, ma è
innegabile come la presenza del brasiliano fornisca lequilibrio necessario al
sistema tattico che Spalletti ha sempre avuto in testa. Dati alla mano, il trio
più prolifico è quello formato da Vucinic, Giuly e Taddei, impiegato dal primo
minuto in tre occasioni: a Milano, in Supercoppa, e nelle prime due uscite di
campionato, a Palermo e contro il Siena. Nove punti conquistati, sei goal
realizzati e porta inviolata. Con Perrotta e Mancini fermi per guai fisici, la
scelta per il toscano è stata quasi obbligata, ma i risultati gli hanno dato
ragione.
Con il rientro di
Mancini, nel vernissage europeo con la Dinamo Kiev, è stato proprio il
brasiliano, criticato da tanti per il suo rendimento, a divenire irrinunciabile
per i piani di Spalletti. E, posto il numero trenta giallorosso come punto
fisso, il tecnico ha continuamente modificato la fisionomia del trio alle
spalle della punta. Sia che si chiami Totti. Sia che si chiami
Vucinic. Il tutto in funzione dello stato di forma dei singoli giocatori,
ma anche dellavversario davanti al quale ci si è trovati di fronte. Contro
Inter e Manchester, quindi, dentro Perrotta, Giuly e Mancini. Risultato? Zero
punti e quel fallo di mano del francese che ha spianato la strada ai
nerazzurri. E che pesa sulla classifica della Roma come una spada di Damocle.
Urgenza di cambiare ancora, quindi: a Parma dentro Vucinic. Assieme al
montenegrino e allimmancabile Mancini cè Perrotta. Sarà lunica
circostanza in cui vedremo i tre salire contemporaneamente le scalette che portano al campo. Sei giorni dopo,
contro il Napoli, spazio ancora a Giuly dal primo minuto, Mancini e Perrotta i
suoi compagni di avventura. Un terzetto già visto contro lInter e a Old
Trafford, e che rivedremo anche ad Empoli e allo stadio Jose Alvalade di
Lisbona, contro lo Sporting. Una combinazione che, dando unocchiata ai
risultati, non è che hA dato poi grandi soddisfazioni. Visto il deludente zero che recita la voce vittorie.
Proprio nel giorno
dellinfortunio di Totti nel match dellOlimpico con lo Sporting (era
il 23 ottobre), Spalletti ha introdotto una nuova variabile che nel corso della
stagione potrà essere riproposta, visti gli effetti benefici. Cassetti
prima, Tonetto poi, spostati sulla linea degli esterni alti. Con Vucinic a
fare da boa, vista lindisponibilità di Totti, Spalletti nelle tre gare in cui
ha proposto i due gregari per eccellenza a ridosso dellunico attaccante, ha
totalizzato nove punti, contro avversari del calibro di Sporting, Lazio e
Milan. Sarà interessante rivedere i due utilizzati in posizione più avanzata con
Totti a liberare ulteriore spazio per i loro inserimenti. Cè
unaltra soluzione da prendere in considerazione: contro il Cagliari, infatti,
sembrava arrivato il giorno del debutto da titolare di Esposito con la
maglia della Roma. Ma luccisione di Gabriele Sandri e gli incidenti avvenuti nei
pressi dellOlimpico, purtroppo, hanno fatto il resto.