La Roma chiude in crescendo la stagione: il possesso palla e il pressing alto stendono il Milan

Redazione RN
15/05/2016 - 9:15

MILAN-ROMA, L’ANALISI TATTICA – La Roma chiude il suo campionato con una gara ricca di considerazioni e interrogativi sul futuro, ma l’aspetto più importante da evidenziare è lo spessore della prestazione; laddove i finali di campionato delle due stagioni di Garcia avevano lasciato, tra le righe, il sinistro sentore di come si sarebbero poi rivelate quelle successive, questo Milan-Roma che chiude il campionato 2016 lascia tracce evidenti di un futuro assolutamente roseo; perché lo dicono i risultati, ma soprattutto il gioco che una squadra,che prova piacere nello svilupparlo,sa interpretare ormai in maniera netta; la gara vede il Milan, in chiaro imbarazzo di manovra sin dalle retrovie,provare a fronteggiare i giallorossi con un 4-3-1-2 dove Honda agisce come trequartista; ma la Roma è padrona della gara e del campo da subito e lo sarà per tutti i 90 minuti, col Milan che proverà a passare ad uno scolastico 4-4-2 dopo avere subito lo svantaggio (con Salah) senza riuscire mai ad arginare il palleggio dei giallorossi; un palleggio dalle cadenze nettamente catalane, anche nella disposizione in campo e nelle trame di gioco, dove in serata la Roma (mancando Perotti) trova modo di spostare Pjanic 15 metri più avanti avendo Strootman e De Rossi che gli coprono le spalle, sgravandolo da compiti difensivi impellenti, che gli consentono di liberare il suo estro in una zona di campo più offensiva e dove può incidere ancora più in maniera evidente; e la sua gara innalza ulteriormente la qualità del palleggio negli ultimi 25 metri di campo decretando una supremazia schiacciante all interno della gara da parte di una squadra che dimostra conoscenze tattiche ormai consolidate; l’unico dubbio sul quale ci lasciamo su queste pagine, e sul quale dovremo dibattere nella pausa estiva, è legato alla presenza o meno di un terminale offensivo (leggasi centravanti da area) che possa capitalizzare al massimo i volumi di gioco che la squadra dimostra di sapere produrre nell arco dei 90 minuti ; perché è sembrato evidente come,anche nella gara odierna,la squadra mancasse di un giocatore in grado di ricevere non solo le attenzioni dei difensori centrali avversari (impedendogli così di lavorare compatti), ma anche assistenze dalle linee laterali quando la manovra aggirante e il forcing prodotto non trovavano sbocchi.

                                                                                         Maurizio Rafaiani

SCZCESNY: anche nell’ultima esibizione finisce per derubricare la voce “miracolo” dal suo repertorio, tanto fa sembrare agevole l’intervento che compie sul colpo di testa di Honda; in verità è realmente un miracolo, e la sua reattività ed efficacia risaltano in maniera evidente; fino a quel momento si era limitato a respingere coi pugni qualche cross insidioso; dopodiché tenta l’impossibile su Bacca e ritorna a derubricare volando letteralmente all’incrocio sul tracciante di grande qualità di Bonaventura.

FLORENZI: senza patemi in fase difensiva, dalla sua parte deve più preoccuparsi di mantenere la linea difensiva, che dei movimenti di Bacca e Balotelli nella sua zona, comunque molto limitati; in fase di spinta dispone di spazi che gli crea Salah che si allunga e viene spesso a tagliare il campo dall esterno verso l’interno, e partecipa al fraseggio basato sul dai e vai e ricerca del terzo uomo.

MANOLAS: a Bacca basta sempre anche una sola palla, e il greco non riesce a sottrarsi a questa regola non scritta del micidiale terminale rossonero, distraendosi in occasione del gol, dove si perde la sua marcatura; sempre comunque attento sia nell anticipo, che nel lavorare col compagno di reparto nella gestione di Balotelli e Bacca.

RUDIGER: vedi Manolas, con l’ulteriore pregio di non disdegnare la palla in tribuna quando c’è necessità.

DIGNE: spinge nella catena con intraprendenza,assiste in due occasioni con buona qualità i compagni in area (El Sharaawy) e difende senza patemi sia sull impalpabile De Sciglio, che quando Balotelli si allarga nella sua zona.

DE ROSSI: detta i tempi dalle retrovie,protegge la linea difensiva dalle linee di passaggio per Bacca e presta le attenzioni necessarie(aiutato da Strootman) sul fluttuante Honda dietro alle linee; palleggia con grande acume e qualità non disdegnando, anche questa sera, la palla alle spalle della linea difensiva avversaria.

STROOTMAN: recuperato definitivamente alla causa, primo e fondamentale acquisto per la stagione 2017, giostra in mediana occupandosi ora di Honda (quando De Rossi scala sull esterno per raddoppiare su Balotelli) ora di Kucka, ringhiando in mezzo al campo; palleggia con i compagni con grande qualità e pennella l’assist col quale manda Salah ad aprire i giochi del Luna park giallorosso a San Siro.

NAINGGOLAN: giostra 10 metri più indietro rispetto alle ultime uscite, ma l’apporto è invariato,ora palleggiando coi compagni,ora provando la conclusione; in fase difensiva inibisce alla fonte il palleggio dell acerbo playmaker avversario(Locatelli)e recupera palla in tutte le zone di campo.

PJANIC: per la prima gara libero da incombenze difensive, rispetto alle gare di questa gestione Spalletti, giostra 15 metri più avanti e da manovale del palleggio ritorna l’architetto della manovra sul fronte avanzato deliziando la platea, e impreziosendo con la sua qualità il fraseggio negli ultimi 25 metri; pennella in più di un occasione, fino a El Sharaawy.

EL SHARAAWY: l’emozione del ritorno a San Siro è forte,e di esplica in 3 situazioni nette,nelle quali si trova ad occupare l’area per ricevere un assistenza della corsia esterna,ma non va o non cerca l’impatto con la cattiveria giusta; ma quando Pjanic gli recapita il pallone non può esimersi dall infierire sul suo passato, cercando il movimento alle spalle dei centrali; lavora nella catena più giocando sul passaggio, che sul movimento senza palla, portando a spasso spesso De Sciglio, mentre in fase difensiva ripiega sempre puntualmente e senza affanni.

SALAH: taglia il campo da destra verso il centro e attacca Romagnoli alle spalle con grande puntualità, o tagliando nel corridoio tra esterno e centrale; apre i giochi non prima di essersi divorato qualche situazione propizia di troppo; molto bene nelle assistenze.

TOTTI: tacco per Salah e nasce il gol di Emerson Palmieri, smista palloni in 30 minuti mostrando di gradire il calcio che la squadra produce.

DZEKO: 6 minuti di passerella finale con una maglia che con ogni probabilità svestira’ nella prossima sessione di mercato.

PALMIERI: segnare alla Scala del calcio deve avere forzatamente un significato, così come i progressi evidenti sembra stiano dipingendo un quadro dai colori accesi con sfumature sempre più oro-porpora.

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  1. Panic e Nainggolan devono restare alla Roma, Palmieri piacevole scoperta, sarà il nuovo Amanti no Mancini.

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