La luna sorride a Mirko **e strizza l´occhio a Pato

11/01/2009 - 0:00

Dallo Stadio Olimpico di RomaSimone Di Segni
De Rossi contro Pirlo, Mexes e Juan contro Ronaldinho, Pato e Kaka, soprattutto Spalletti contro Ancelotti: forse il presente contro il futuro, magari da entrambe le angolazioni; per ora è Roma contro Milan, rigorosamente nell’ordine. Sull’Olimpico sovrasta la luna piena, mentre sessantamila spettatori disegnano la cornice. La notizia dell’ultima ora è l’esordio di Beckham, che Ancelotti decide di schierare dal primo minuto. Nel prepartita, il centrocampista inglese strappa flash a non finire. La Roma, nel frattempo, cerca la concentrazione in un abbraccio rugbystico sotto la Curva Sud. Spalletti rinuncia a Pizarro e getta nella mischia Taddei, che assieme a Perrotta, Brighi e De Rossi compone il rombo di centrocampo. Panucci siede in panchina, in difesa le corsie sono affidate a Cassetti e Riise. Il peso dell’attacco poggia sulle spalle di Baptista e Vucinic. Il Milan risponde con le sue stelle: Pato, Ronaldinho, Kaka, Beckham e Seedorf, tutti in campo. Il tecnico rossonero deve però far fronte all’emergenza in difesa: Kaladze è solo in panchina mentre Favalli affianca Maldini al centro.LA LUNA SORRIDE A MIRKO – Le squadre provano ad imprimere sin da subito giri alti al match: al quarto Ronaldinho serve Pato, che scarta Mexes e punta la porta di Doni; Cassetti lo stende pochi metri fuori dall’area di rigore. Si attende il primo ‘calcio’ di Beckham, ma sul pallone va invece Ronaldinho, il cui tiro si infrange sulla barriera. La Roma risponde pochi minuti dopo con Riise: il norvegese carica la dinamite sul sinistro e la fa esplodere in un diagonale che chiama Abbiati all’intervento in due tempi. Al quindicesimo De Rossi batte un calcio di punizione dalla trequarti e pesca Mexes in area di rigore: il difensore raggiunge, però, il pallone da posizione defilata e sulla pressione di Seederf spedisce a lato di testa. Al ventesimo è sempre il centrocampista di Ostia ad accendere la luce: il suo lancio mette Vucinic tutto solo davanti all’estremo difensore rossonero, ma il montenegrino parte in fuorigioco millimetrico e l’azione viene interrotta dall’arbitro Morganti. E’ il preludio al vantaggio giallorosso, che si concretizza un minuto dopo: Riise crossa dalla sinistra, Vucinic raccoglie nel cuore dell’area di rigore, mette a sedere Jankuloski e di destro trafigge Abbiati. La luna sorride a Mirko, al quinto centro in campionato e al terzo consecutivo contro i rossoneri: niente di meno di un incubo per Ancelotti. Il Milan accusa il colpo e, anzichè attaccare, concede ancora metri agli uomini di Spalletti: ci prova nuovamente Vucinic da fuori area, ma il pallone termina abbondantemente a lato. Poi è Perrotta a tentare la conclusione al volo dalla distanza: il tiro è centrale e Abbiati controlla senza difficoltà. Al trentacinquesimo Pato scuote i compagni: il brasiliano parte dal vertice destro dell’area di rigore, si libera di tre avversari e serve Seedorf con un passaggio rasoterra che taglia in due la retroguardia giallorossa, ma trova attento Cassetti in chiusura. Prima del riposo c’è spazio per un paio di cross di Beckham, che De Rossi respinge senza affanni.DOPPIO PATO – La ripresa si apre senza sostituzioni. La Roma da’ l’impressione di poter dettare ancora i ritmi della gara: De Rossi, sempre lui, porta palla sulla trequarti, si libera di Pirlo e spedisce il pallone di poco sopra la traversa con un destro violentissimo. Poi la luna illumina Pato. Kaka lavora un pallone in area di rigore, si gira e con un rasoterra pesca il gioiellino brasiliano tutto solo, quasi sulla riga di porta: il piattone destro è facile e vale il pareggio del Milan. Neanche il tempo di riorganizzare gli attacchi per i giallorossi, che Pato fa di nuovo centro: questa volta la marcatura è di pregevole fattura, perchè l’attaccante, appena diciannovenne, fulmina Mexes in contropiede e di fronte a Doni sfodera un tocco morbito, con il pallone che va a morire sul secondo palo, alle spalle del portiere brasiliano. E’ il cinquantatreesimo e i giallorossi sono costretti a rincorrere. Ci prova Riise, con un potente sinistro che lambisce il palo della porta difesa da Abbiati. La Roma però soffre la velocità dei rossoneri, cresciuti anche sul piano del palleggio: prima Cassetti, poi Juan, sono costretti agli straordinari su Kaka e Pato. ANCORA MIRKO – Al sessantaquattresimo Spalletti gioca la carta Pizarro, in campo al posto di Taddei. Ancelotti protegge allora il centrocampo con Ambrosini e richiama in panchina Ronaldinho. Al sessantaseiesimo la luna si ricorda di Vucinic e cambia volto una volta ancora: il pallone danza nel cuore dell’area rossonera, Brighi prova a girarlo verso Abbiati, ma trova il rimpallo; la sfera raggiunge Mirko che da posizione defilata colpisce di testa e trova il pari. La Roma crede nella vittoria e si riversa nella metà campo rossonera: la manovra non è sempre lucida, però, e i giallorossi non riescono  a trovare lo  spunto vincente. Spalletti opera due cambi in sequenza: Cicinho sostituisce Cassetti, mentre Brighi lascia il posto ad Aquilani. A dieci minuti dal termine il centrocampista prova il bolide dalla distanza: il pallone termina a lato di un soffio.  E’ l’ultimo sussulto di un match non certo avaro di emozioni: Morganti concede tre minuti di recupero, che si consumano senza episodi degni di nota.  Nel frattempo la Curva Sud espone uno striscione: “Ancelotti con affetto e stima ognuno pensi alla sua panchina, con Spalletti altri 100 anni”. Al triplice fischio la luna sovrasta sempre sull’Olimpico: sorride ancora a Mirko e strizza l’occhio a Pato.
 

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